Che cos’è il Pap test?
Il Pap test (o esame citologico cervico-vaginale) consiste nell’osservazione al microscopio ottico di cellule esfoliate dall’epitelio eso-endocervicale della portio. E’ stato introdotto ufficialmente per la prima volta da Papanicolaou nel 1943.
Come viene eseguito ed in cosa consiste l’esame?
L’esame, eseguito dal ginecologo, consiste in un prelievo di alcune cellule dal collo dell’utero al fine di identificare le alterazioni cellulari, dette displasie, che possono nel tempo trasformarsi in tumore.
Il Pap test viene effettuato durante una visita ginecologica di routine, con l’utilizzo di una spatola (detta di Ayre) ed uno spazzolino (Cytobrush), dopo l’applicazione dello speculum. Una volta eseguito il prelievo, le cellule vengono strisciate su un vetrino che, una volta fissato con uno spray verrà sottoposto a esame di laboratorio.
Quando eseguire il Pap test?
Nelle donne in età fertile il prelievo per l’esame di Pap test deve essere eseguito almeno 5 giorni dopo il ciclo mestruale e 5 giorni prima del suo inizio.
Debbono essere evitate l’uso intravaginale di sostanze medicamentose nei precedenti 5 giorni.
La donna, inoltre, deve astenersi dai rapporti sessuali per almeno 2 giorni prima del prelievo.
L’esame del Pap test può essere eseguito anche in gravidanza.
E’ un esame indolore ma estremamente importante per diagnosticare eventuali processi infiammatori e/o infettivi, patologie displastiche o neoplastiche del collo uterino e della vagina.
A cosa serve il Pap test?
Il Pap test é oggi l’esame classico di screening per il tumore del collo dell’utero e viene consigliato a tutte le donne, dall’inizio dell’attività sessuale fino in età avanzata.
È un esame importante per diagnosticare eventuali processi infiammatori e/o infettivi, patologie displastiche o neoplastiche.
Il Pap-test per la sua semplicità di esecuzione, il basso costo e l’affidabilità diagnostica ha occupato il primo posto fra le metodiche di screening per la diagnosi di patologia sia preinvasiva che invasiva della portio.
Attualmente oltre ad essere utilizzato come test primario in molti programmi, è diventato anche il test di elezione per il triage di donne portatrici di ceppi di HPV ad alto rischio.
In Italia la classificazione consigliata e più frequentemente utilizzata è il Sistema Bethesda 2001 (TBS 2001) che suddivide i risultati del test in:
Negativo | non evidenza di lesione intraepiteliale o neoplastica |
LSIL | lesione squamosa intraepiteliale di basso grado, comprendente HPV/displasia lieve, CIN 1 |
HSIL | lesione squamosa intraepiteliale di alto grado, comprendente displasia moderata e grave, carcinoma in situ / CIN2, CIN3 |
AIS | cellule ghiandolari sospette per adenocarcinoma in situ del collo dell’utero |
Carcinoma | cellule di carcinoma squamoso |
ASC-US | cellule squamose atipiche, non ulteriormente classificabili |
ASC-H | cellule squamose atipiche, non si esclude una HSIL |
AGC | cellule ghiandolari atipiche, specificando se endometriali, endocervicali, ghiandolari o non altrimenti specificate |
Adenocarcinoma | adenocarcinoma: endocervicale, endometriale, extrauterino o non altrimenti specificato |
CTM | cellule tumorali maligne non altrimenti specificate |