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Marrubio nero

Che cos’è il marrubio nero?

Noto anche come “ballota” o marrubio fetido, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae che viene utilizzata per ottenere prodotti a uso medicale.

 

A cosa serve il marrubio nero?

Gli vengono attribuite proprietà antinausea, antiemetiche e spasmolitiche. Perciò il suo utilizzo viene consigliato per trattare spasmi, nausea e vomito, tosse e pertosse. Viene altresì consigliato per alleviare i sintomi di alcuni disturbi che attengono al sistema nervoso (soprattutto i problemi del sonno di lieve entità) e per aumentare il flusso della bile.

Alcuni prodotti a base di marrubio nero vengono applicati anche sulla cute per ottenere un lieve effetto astringente e nel trattamento della gotta. Infine, sotto forma di clistere, tale pianta viene utilizzata per la cura dei vermi intestinali.

Le prove scientifiche a sostegno di tali utilizzi non sono però sufficienti nè risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora autorizzato claim che li giustifichino.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’utilizzo di prodotti a base di questa pianta potrebbe anche influenzare il funzionamento del cervello. Nello specifico, al suo interno sarebbero presenti delle sostanze in grado di agire in modo simile ad alcuni medicinali utilizzati per il trattamento del Parkinson (in particolare, gli agonisti dopaminergici). Non è quindi da escludere che il contemporaneo impiego di farmaci per il trattamento del Parkinson e di marrubio nero possa aumentare l’azione e gli effetti collaterali degli stessi medicinali. Inoltre l’effetto della “ballota” sul cervello potrebbe renderla controindicato in presenza di schizofrenia o psicosi.

La sua assunzione per via orale è di solito considerata sicura, mentre persistono dubbi nel caso in cui venga applicato sulla pelle o utilizzato come clistere. Inoltre non ne sono ancora noti gli effetti collaterali, ma si ritiene plausibile considerarla sconsigliata in gravidanza; potrebbe, difatti, influenzare il ciclo mestruale, mettendo così in pericolo la gestazione. Infine – attesa l’assenza di informazioni sulla sua sicurezza nei bambini – è preferibile evitarne l’assunzione durante la fase di allattamento.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Nucleotidi

Cosa sono i nucleotidi?

I nucleotidi sono gli elementi che costituiscono il DNA (acido desossiribonucleico) e l’RNA (acido ribonucleico) e rappresentano gli elementi fondamentali del genoma.

 

A cosa servono i nucleotidi?

I nucleotidi rientrano nel documento redatto dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e attualmente rientrano in particolare nell’elenco “Altre sostanze senza apporto massimo giornaliero definito”.

Le proprietà attribuite e che valgono loro l’inserimento in diversi integratori sono numerose. La proprietà più interessante tra quelle attualmente attribuite ai nucleotidi riguarda le loro potenzialità immunostimolanti. In particolare, i nucleotidi sembrerebbero in grado di migliorare le funzionalità del sistema immunitario in caso di forte stress fisico e mentale e in caso di malattie debilitanti; di conservare la funzionalità intestinale in caso di infezioni e di favorire la rigenerazione dei tessuti in caso di traumi e/o ustioni.

Più nel dettaglio, in ambito immunologico i nucleotidi parrebbero in grado di sostenere l’attività immunitaria anche in situazioni delicate come malnutrizione, pazienti che hanno subito operazioni chirurgiche e bambini nati prematuri, prevenendo così eventuali complicanze (per esempio le infezioni).

Ulteriori studi, inoltre, avrebbero evidenziato anche un ruolo in ambito preventivo e curativo di alcune malattie neurodegenerative.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Di norma, l’assunzione di prodotti a base di nucleotidi è ben tollerata. L’assunzione di nucleotidi è controindicata in caso di ipersensibilità al principio attivo e nei pazienti affetti da iperuricemia o con storia familiare di iperuricemia. Secondo i dati disponibili, attualmente non si conoscono interazioni farmacologiche degne di nota. In via precauzionale si sconsiglia l’uso di queste sostanze durante la gravidanza e mentre si allatta al seno.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Olio di canapa

Che cos’è l’olio di canapa?

L’olio di canapa è un tipo di olio ricavato dai semi dell’omonima pianta (Cannabis sativa) mediante spremitura o estrazione. È verde con sfumature di varie gradazioni della tonalità. Poiché è facilmente deperibile, per godere a pieno del valore nutrizionale di questo olio si consiglia di consumarlo crudo. Per mantenerne intatte le proprietà nutritive va conservato in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di luce e calore e dopo l’apertura, va conservato in frigorifero. I migliori oli di canapa sono quelli spremuti a freddo e non raffinati; in commercio si trova anche l’olio di canapa raffinato, caratterizzato da un colore più chiaro e da una modalità di conservazione più semplice, ma è molto meno pregiato dal punto di vista nutrizionale.

 

A cosa serve l’olio di canapa?

Dal punto di vista dietetico-alimentare l’olio di canapa è famoso per essere una delle poche fonti alimentari di acido alfa linolenico, il più importante acido grasso essenziale della famiglia omega 3 e risulta quindi utile contro le coronaropatie, per abbassare la pressione, combattere l’eccesso di grassi nel sangue e, in generale, diminuire il rischio di mortalità causata da problemi cardiaci.

In particolare, l’olio di semi di canapa è caratterizzato dall’equilibrio, piuttosto unico nel suo genere, tra il quantitativo di omega 6 e di omega 3 (in rapporto rispettivamente di 3 a 1) che fa sì che questo olio sia particolarmente indicato per il benessere di tutto l’organismo. Un eccessivo apporto di acidi grassi omega 6 invece, se non bilanciato da una adeguata assunzione di omega 3, sembrerebbe favorire lo sviluppo di numerosi problemi infiammatori di vario tipo e aumentare il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari.

Infine, nell’olio di canapa sono presenti vitamina E e fitosteroli.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Sebbene un solo cucchiaio di olio di canapa sia in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di omega 3 di una persona adulta, è bene non sostituirlo completamente al consumo di pesce in quanto l’olio non contiene però significative quantità di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA).

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Maca

Che cos’è la maca?

Dal nome scientifico Lepidium peruvianum G.Chacón, o Lepidum meyenii Walpers è una pianta che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Nota anche con i nomi di ginseng delle Ande o ginseng peruviano, le sue radici vengono utilizzate per ottenere prodotti a uso medicale.

 

A cosa serve la maca?

I meccanismi alla base dei benefici che deriverebbero dalla sua assunzione non sono noti, ma a questo rimedio naturale viene attribuita la capacità di migliorare sia le energie a disposizione che la memoria. Fra gli utilizzi che ne vengono riportati sono inclusi il trattamento dell’anemia, dei sintomi della menopausa, di disfunzioni sessuali di varia origine (per esempio anche quelle associate alla depressione o a malattie gravi come la leucemia), della sindrome da stanchezza cronica e dei problemi mestruali. E’ altresì consigliata per migliorare la fertilità, per aumentare il desiderio sessuale, per migliorare le performance atletiche, per favorire l’equilibrio ormonale nelle donne e per potenziare le difese immunitarie.

La sua efficacia non è però sinora stata certificata dalla scienza e non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia ancora approvato claim attestanti i suoi benefici per la salute.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non risultano esservi condizioni in cui il suo impiego potrebbe interagire con terapie farmacologiche o con l’assunzione di altre sostanze. Nel dubbio è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

Quando assunta via bocca in dosi alimentari, la maca è considerata potenzialmente sicura. Sembra inoltre che anche assumerne fino a 3 gr. al dì anche per quattro mesi consecutivi non produca effetti collaterali degni di nota. In ogni caso, è raccomandabile consultarsi con il proprio medico prima di assumere degli integratori, in particolar modo nel corso di fasi in cui è necessario prestare particolare attenzione, come la gravidanza e l’allattamento.

Inoltre i suoi estratti sembrano poter esercitare un’azione simile a quella degli ormoni estrogeni. Perciò la loro assunzione potrebbe essere sconsigliata in presenza di condizioni sensibili alla loro azione (come tumori al seno, all’utero e all’ovaio, l’endometriosi e i fibromi uterini).

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi al consulto del proprio curante o di un esperto in materia di nutrizione.

 

Metilsulfonilmetano

Che cos’è il metilsulfonilmetano?

Il metilsulfonilmetano (MSM) è una molecola naturalmente presente negli organismi viventi, ma che può essere sintetizzata anche in laboratorio.

 

A cosa serve il metilsulfonilmetano?

La funzione del metilsulfonilmetano è quella di fornire all’organismo lo zolfo necessario alla produzione di altre molecole. I suoi numerosi utilizzi vanno dalla lotta al dolore cronico a quella delle infiammazioni, passando per la cura del diabete di tipo 2, dei problemi al fegato, delle patologie autoimmuni e del morbo di Alzheimer.

I dati presenti in letteratura scientifica suggeriscono che potrebbe essere efficace anche contro emorroidi, artrosi, rosacea e danni ai muscoli indotti dall’attività fisica.

Attualmente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha emesso claim che certifichino i benefici derivanti dalla sua assunzione.

Inoltre, la stessa EFSA non ha approvato i claim secondo cui il metilsulfonilmetano:

  • nutre le articolazioni e aiuta la sintesi del collagene
  • aiuta a migliorare la rigenerazione e la nutrizione delle cartilagini
  • aiuta a mantenere in funzione le articolazioni, i tendini e i legamenti
  • è fondamentale per la formazione di cartilagine e ossa
  • ha un effetto positivo su denti, unghie, capelli e ossa
  • è fonte naturale di zolfo, nutre e protegge la pelle e le unghie, mantenendo nella norma i livelli di cheratina
  • supporta la sintesi e la salute di metionina e cisteina
  • è fondamentale per il sistema immunitario
  • aiuta uno sviluppo sano e un buon funzionamento dello stomaco, influenza in modo positivo la digestione e ringiovanisce la peristalsi intestinale
  • supporta il controllo del pH

Avvertenze e possibili controindicazioni

Attualmente non si conoscono condizioni in cui il metilsulfonilmetano potrebbe interferire con farmaci o altre sostanze.

Se assunto per via orale per massimo 3 mesi, il metilsulfonilmetano sembra sicuro, anche se in certi casi potrebbe provocare nausea, dissenteria, gonfiore, affaticamento, cefalea, insonnia, prurito, o aggravare i sintomi delle allergie.

Non si hanno informazioni sufficienti per certificarne la sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento. Nel caso in cui si intenda assumerlo, si consiglia di consultare il proprio medico o pediatra.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Morinda citrifolia

Che cos’è la Morinda citrifolia?

Si tratta di una pianta che appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, nota anche con il nome di noni, o gelso indiano. Ogni sua parte – dalla radice ai frutti – viene impiegata per ottenere prodotti a uso medicinale.

 

A cosa serve la Morinda citrifolia?

Tale pianta contiene diverse sostanze che potrebbero contribuire a riparare i danni cellulari, attivare il sistema immunitario ed esercitare altre azioni tutte potenzialmente benefiche per la salute. La sua assunzione viene consigliata per combattere molti disturbi: pressione alta, infezioni, problemi ai reni, emicrania, ictus, sindromi dolorose, gonfiori, asma, artrite e altri problemi a ossa e articolazioni, tumori, cataratta, raffreddore, depressione, problemi digestivi, coliche, convulsioni, tosse, diabete, minzione dolorosa, problemi mestruali, febbre, disturbi epatici, costipazione, perdite vaginali durante la gravidanza, malaria, nausea, vaiolo, ingrossamenti della milza e ulcera gastrica.

L’efficacia del suo impiego non è però stato certificata dalla scienza e non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia approvato claim che ne attestino i benefici per la salute.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione contemporanea di Morinda citrifolia e ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina o diuretici potrebbe eccessivamente aumentar il livello di potassio nel sangue. Inoltre essa potrebbe danneggiare il fegato, rischio ancora maggiore se viene assunta in contemporanea con farmaci epatotossici. Infine, la Morinda citrifolia può inibire la coagulazione del sangue e quindi – se assunta contestualmente all’anticoagulante warfarin – potrebbe aumentare il rischio di lividi ed emorragie.

Potrebbe esserne sconsigliato l’impiego in caso di problemi ai reni, livelli elevati di potassio e malattie epatiche. Inoltre non deve essere assunta durante la gravidanza, atteso che è stata utilizzata per indurre aborti. Per quanto riguarda la fase di allattamento, non si hanno informazioni certe sulla sua sicurezza d’uso; perciò è sempre opportuno chiedere consiglio ad medico o al pediatra prima dell’assunzione.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi al consulto del proprio curante o di un esperto in materia di nutrizione.

Olio di krill

Che cosa è l’olio di krill?

Si tratta di un olio ottenuto da invertebrati marini che appartengono all’ordine degli Euphausiacea.

 

A cosa serve l’olio di krill?

E’ una fonte di acidi grassi polinsaturi – in particolare di omega 3 – cui sono state imputate delle proprietà benefiche in termini di riduzione dell’infiammazione, del colesterolo e della capacità delle piastrine di aggregarsi a formare pericolosi coaguli a livello sanguigno. Il suo utilizzo è proposto per combattere tumori, ictus, le malattie cardiovascolari, un livello eccessivo di trigliceridi o di colesterolo, artrosi, depressione sindrome premestruale e mestruazioni dolorose.

Non risultano claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specificatamente riferiti a prodotti a base di olio di krill; la proposta dell’indicazione secondo cui tale sostanza aiuterebbe a migliorare il fastidio associato ad articolazioni sensibili non è stata approvata per l’assenza di prove scientifiche sufficienti a giustificarla. Più in generale, tutte le attuali proposte d’utilizzo non sono sostenute da prove certe circa l’efficacia della sua assunzione.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Tale olio potrebbe interferire con l’azione dei medicinali che inibiscono la coagulazione del sangue (anticoagulanti e antiaggreganti); i loro effetti – sommandosi tra loro – potrebbero aumentare il rischio di lividi ed emorragie. Inoltre potrebbe interferire con l’assunzione dell’orlistat. Nel dubbio è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

Per il resto l’assunzione di integratori a base di questo ingrediente può essere considerata sicura, almeno nei casi in cui prosegue non oltre i 3 mesi; tuttavia, le ricerche finora condotte non permettono di escludere potenziali effetti collaterali, che potrebbero essere uguali a quelli cagionati da altre fonti di grassi polinsaturi, come l’olio di pesce (come nausea, alito pesante, bruciori gastroesofagei, feci molli e fastidi allo stomaco). Bisogna inoltre rammentare che le persone con allergia ai crostacei potrebbero essere allergiche anche all’olio di krill. Infine, il suo effetto anticoagulante potrebbe richiedere l’interruzione del suo impiego nel caso di programmati interventi chirurgici.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo sono solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio curante. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e corretta è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico o di un esperto di nutrizione.

 

Muira puama

Che cos’è la muira puama?

La muira puama (o Ptychopetalum ovata) è una pianta appartenente alla famiglia delle Olacaceae. Originaria della Foresta Amazzonica, questa specie è conosciuta anche come “albero della potenza” per i suoi supposti effetti afrodisiaci.

 

A cosa serve la muira puama?

La muira puama è una sorta di afrodisiaco. Sebbene non sia chiaro quali principi attivi siano responsabili dei benefici che le vengono attribuiti, le radici e il legno vengono utilizzati per ottenere prodotti a uso medicinale consigliati per prevenire i disturbi della sfera sessuale e, appunto, in qualità di afrodisiaci. Inoltre, la muira puama è indicata in caso di disturbi allo stomaco, dolori mestruali, dolori alle articolazioni, paralisi dovute alla poliomielite e come tonico o stimolante dell’appetito.

Non ci sono però prove scientifiche sufficienti a dimostrare l’efficacia di questi prodotti. Alcuni dati preliminari suggeriscono che abbinata a estratti di gingko potrebbe migliorare almeno modestamente il desiderio sessuale e la frequenza dei rapporti sessuali nelle donne che soffrono di calo del desiderio.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), però, non ha ancora approvato alcun claim che autorizzi questo o altri usi della muira puama.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Attualmente non risulta che l’assunzione di muira puama possa interferire con le terapie farmacologiche o con l’assunzione di altre sostanze. In caso di dubbi si consiglia comunque di consultare il proprio medico per un consiglio specifico e personalizzato.

Attualmente non ci sono informazioni sufficienti a poter accertare la sicurezza dell’assunzione di prodotti a base di questo rimedio vegetale. In particolare, non si hanno dati scientifici che permettano di valutare i rischi associati all’assunzione di muira puama durante la gravidanza o l’allattamento al seno. Per questo motivo, come in tutti gli altri casi in cui si intenda assumere prodotti a scopo medicinale durante questi delicati periodi della vita, è necessario chiedere consiglio al proprio medico o pediatra.

Infine, studi condotti sui roditori suggeriscono che la muira puama può causare ansia.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Maltitolo

Che cosa è il maltitolo?

Il maltitolo è un sostituto dello zucchero. Dal punto di vista chimico si tratta di un polialcol; presente in natura in alcuni frutti e in alcune verdure, è considerato un carboidrato, ma apporta molte meno calorie rispetto allo zucchero da tavola tradizionale (il saccarosio, formato da glucosio e fruttosio). Rispetto ad altri polialcoli ha un valore glicemico e insulinico maggiore, ma offre il vantaggio di non avere il retrogusto cattivo tipico di altri sostituti dello zucchero.

 

A cosa serve il maltitolo?

Il maltitolo permette di dolcificare cibi e bevande come lo zucchero, ma apportando molte meno calorie. Inoltre, è consigliato alle persone che soffrono di diabete ed è considerato un amico della salute dei denti, poiché aiuta a prevenire la comparsa di carie.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha approvato il claim secondo cui il consumo di cibi o bevande contenenti maltitolo al posto dello zucchero contribuisce al mantenimento della mineralizzazione dei denti, riducendo la loro demineralizzazione. Per poter utilizzare questo claim, però, è necessario che la quantità di maltitolo aggiunta a cibi e bevande non riduca il pH della placca al di sotto di 5,7 sia durante che nei 30 minuti successivi al loro consumo.

Inoltre, l’EFSA ha autorizzato il claim secondo cui i cibi e le bevande con maltitolo anziché zucchero inducono un minore aumento del glucosio nel sangue dopo il loro consumo rispetto ai cibi e alle bevande contenenti zucchero; il maltitolo aiuta quindi a ridurre la risposta glicemica dopo i pasti. Per poter utilizzare questo claim è però necessario che la quantità di maltitolo aggiunta a cibi e bevande riduca il contenuto di zuccheri della quantità specificata nell’Allegato al Regolamento (CE) N. 1924/2006.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di maltitolo non è priva di possibili effetti collaterali. Soprattutto, questo sostituto dello zucchero può causare mal di stomaco e produzione di gas intestinali, oltre ad avere un effetto lassativo e causare dissenteria.

 

Disclaimer

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Olio di fegato di merluzzo

Che cos’è l’olio di fegato di merluzzo?

Si tratta di un prodotto derivato dal fegato fresco di pesci appartenenti al genere Gadus.

 

A cosa serve l’olio di fegato di merluzzo?

L’olio di fegato di merluzzo è rinomato per la sua ricchezza in grassi polinsaturi (in particolare omega 3) associabili a proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e anticoagulanti. La sua assunzione viene ad esempio indicata per combattere l’artrosi, la depressione, il lupus eritematoso sistemico, colesterolo e trigliceridi alti, i problemi renali associati al diabete, la pressione alta, le malattie cardiache, il glaucoma e l’otite media.

Le informazioni scientifiche ora disponibili sembrerebbero suggerire come potrebbe essere veramente utile al fine di favorire la riduzione dei trigliceridi e della pressione nonché per fare abbassare i livelli di proteine nell’urina in presenza di problemi ai reni associati al diabete. Non risulta però che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato alcun claim che giustifichi queste proposte d’impiego. Inoltre l’Efsa ha rifiutato le proposte di claim secondo cui l’olio di fegato di merluzzo sarebbe benefico per la salute sia della pelle che delle articolazioni.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione potrebbe potenziare gli effetti dei medicinali antipertensivi, degli anticoagulanti e degli antiaggreganti. Infatti la sua asserita capacità di abbassare la pressione e di rendere più lenta la coagulazione del sangue potrebbe assommarsi all’azione dei principi attivi di questi farmaci; nel dubbio, è opportuno chiedere consiglio al proprio medico. Inoltre è consigliabile non assumerlo a gravidanza in corso o durante l’allattamento di propria iniziativa e senza che sia stato un medico a prescriverlo.

Tra i suoi possibili effetti collaterali sono inclusi alito cattivo, eruttazioni, bruciori di stomaco e perdita di sangue dal naso; assumerlo durante i pasti potrebbe però ridurre il rischio di avere questi fastidi.

Infine, a dosi elevate, l’olio di fegato di merluzzo potrebbe sviluppare un maggiore rischio di emorragie, senso di nausea e feci molli e causare un accumulo eccessivo di vitamina A e di vitamina D.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo sono solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio curante. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e corretta è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico o di un esperto di nutrizione.

 

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