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Paba

Che cosa è il paba?

Il Paba, o acido para-aminobenzoico, è un aminoacido che costituisce l’acido folico. Si tratta di un fattore di crescita indispensabile per numerosi organismi inferiori, che lo utilizzano per la sintesi dell’acido folico. Le fonti alimentari di Paba sono numerose: tra le più importanti troviamo i cereali integrali, il fegato, il lievito di birra e la melassa, ma anche le patate, le arachidi, i cavoli, la lattuga, i funghi e i pomodori (è comunque bene ricordare che questa sostanza è molto delicata dal punto di vista chimico-fisico: è infatti termolabile, ossia si distrugge se sottoposta a cottura).

 

A cosa serve il paba?

L’acido para-aminobenzoico rientra nel documento del Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e in particolare nell’elenco “Sostanze senza apporto massimo giornaliero definito”.

I benefici che deriverebbero dal consumo di Paba sono diversi. Per questo motivo è una sostanza disponibile in commercio contenuta in numerosi integratori. Come prima cosa, a livello molecolare, l’acido para-aminobenzoico ha un ruolo importantissimo nella sintesi dell’acido folico, è fondamentale per il metabolismo proteico e favorisce l’efficacia dell’acido pantotenico. L’acido para-aminobenzoico, inoltre, promuove la sintesi di melanina e viene impiegato per la prevenzione e il trattamento delle scottature solari e soprattutto per lenire il dolore che causano (si tratta di uno degli ingredienti delle creme per la protezione dai raggi solari). Per rimanere in ambito dermatologico, il Paba sembra essere in grado di curare diverse condizioni come vitiligine, pemfigo e dermatomiosite. Secondo altre ricerche, inoltre, questa sostanza pare essere in grado di aumentare la presenza di ossigeno nel sangue arterioso. Infine, viene impiegato anche per il trattamento di altre condizioni molto diverse tra loro come sclerodermia, infertilità femminile, artrite e febbre reumatica.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Tra gli effetti collaterali più frequenti legati all’assunzione di Paba troviamo sintomi a carico del sistema gastro-intestinale, per esempio nausea e vomito. È bene tenere presente che questa sostanza è un’antagonista dei sulfamidici (o sulfonamidi), farmaci antibiotici che, anche se ormai obsoleti, vengono ancora somministrati per il trattamento di alcune malattie.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Ossido nitrico

Che cos’è l’ossido nitrico?

L’ossido nitrico è un gas prodotto naturalmente dall’organismo, per consentire la comunicazione fra le cellule.

 

A cosa serve l’ossido nitrico?

L’ossido nitrico controlla la circolazione sanguigna e numerose altre funzioni a livello di cervello, polmoni, fegato, reni, stomaco, muscoli e altre strutture. La sua azione prevede anche la regolazione del rilascio di ormoni e neurotrasmettitori, come per esempio l’adrenalina.

L’assunzione di questo gas sotto forma di integratori alimentari – o, meglio, quella di integratori a base dei suoi precursori: l’arginina e la citrullina – sembra in grado di aumentare la crescita dei muscoli, migliorare il flusso sanguigno verso i tessuti e ridurrei tempi di recupero dopo lo sforzo fisico. Inoltre, può essere utile agli sportivi per migliorare le performance, soprattutto per aumentare il carico di lavoro, prolungare la durata dell’esercizio, ridurre l’affaticamento durante alle namenti intensi, aumentare le energie a disposizione e l’utilizzo del glucosio nonché aumentare la cosiddetta pompa muscolare, quel fenomeno in base al quale l’aumento del flusso sanguigno ai muscoli li fa apparire più grandi e più forti e donando loro un aspetto estetico migliore.

L’ipotesi alla base è che il consumo di arginina durante l’attività fisica faccia perdere l’efficacia al naturale ciclo arginina-ossido nitrico-citrullina, facendo scendere i livelli di ossido nitrico al di sotto dei livelli ideali. L’assunzione di integratori aiuta poi a far fronte a questo fenomeno, ma attualmente non esistono prove scientifiche valide che dimostrino lareale efficacia dell’ossido nitrico nel miglioramento delle performance fisiche.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

In realtà, gli integratori di ossido nitrico sono integratori di arginina o di citrullina; è quindi necessario fare attenzione ai possibili effetti collaterali causati dall’assunzione di tali molecole. L’assunzione di arginina può causare episodi di dissenteria, causare debolezza e indurre nausea.

Inoltre, prima di assumere integratori per aumentare i livelli di ossido nitrico circolanti nell’organismo è necessario chiedere consiglio al proprio medico, soprattutto in caso di problemi cardiovascolari o alterazioni della pressione sanguigna.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Olio di vinaccioli

Cos’è l’olio di vinaccioli?

I vinaccioli sono i piccoli semi della vite (Vitis vinifera) immersi nella polpa dell’acino d’uva. Ogni acino d’uva contiene da uno a quattro vinaccioli. Caratterizzati da un rivestimento duro e resistente, i vinaccioli contengono vari tipi di grassi (acido linoleico, oleico, palmitico, ecc). Sottoprodotto della fabbricazione del vino, l’olio di vinaccioli è molto utilizzato in campo industriale (per esempio nella fabbricazione di vernici), in campo cosmetico e in campo alimentare.

Dal punto di vista dietetico-alimentare l’olio di vinaccioli è conosiuto per l’elevato contenuto in acido linoleico, il più importante acido grasso essenziale della serie omega 6. Poiché è ricco di composti antiossidanti che deperiscono con il calore, il modo migliore per consumare questo olio e godere di tutti i benefici per la salute è utilizzarlo crudo. Anche come conservarlo è fondamentale: per far sì che tutte le caratteristiche restino inalterate è bene conservarlo in luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce diretta e da fonti di calore.

 

A cosa serve l’olio di vinaccioli?

Le proprietà benefiche attribuite all’olio di vinaccioli sono numerose: per esempio si pensa sia grado di ridurre il colesterolo presente nel sangue, grazie agli acidi grassi omega 6 contenuti. La presenza di molteplici sostanze antiossidanti tra cui i polifenoli fa sì che questo olio risulti particolarmente benefico per la salute del sistema cardiovascolare.

L’azione antiossidante che caratterizza l’olio di vinaccioli è particolarmente sfruttata anche nel settore della cosmesi: i preparati a base di olio di vinaccioli utilizzati mediante applicazione topica sulla cute per proteggere la pelle dagli agenti atmosferici e dall’invecchiamento sono infatti numerosi, grazie alle sue funzioni rassodanti e stimolanti della microcircolazione capillare.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Di norma, l’assunzione alimentare-dieteticadell’olio di vinaccioli è ben tollerata. È bene però ricordare di non consumarne quantità eccessive sia per evitare di assumere troppe calorie – con conseguente aumento di peso – sia per non eccedere con l’apporto di omega 6 che, se non bilanciati da una adeguata assunzione di omega 3, favoriscono la produzione di sostanze nocive per il nostro corpo.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Peonia

Che cos’è la peonia?

La peonia è una pianta appartenente al genere Paeonia, l’unico facente parte della famiglia delle Paeoniaceae. La radice e, più di rado, i fiori e i semi vengono impiegati a scopo medicinale.

 

A cosa serve la peonia?

La peonia sembra essere in grado di bloccare l’azione di molecole prodotte dall’organismo in grado di causare crampi muscolari. Inoltre, le viene attribuita la capacità di prevenire la coagulazione del sangue e di agire come antiossidante.

Questo rimedio naturale viene consigliato contro crampi muscolari, gotta, artrosi, febbre, patologie delle vie respiratorie, tosse, dolori mestruali, sindrome dell’ovaio policistico, sindrome premestruale, epatite virale, cirrosi epatica, disturbi allo stomaco, aterosclerosi, spasmi, pertosse, epilessia, dolori causati dai nervi, mal di testa e sindrome da affaticamento cronico. Inoltre, a volte la peonia viene impiegata per stimolare il ciclo mestruale e indurre il vomito. Gli studi scientifici che hanno dimostrato la sua efficacia e i suoi benefici non sono però sufficienti a certificare la validità di questi e altri suggerimenti d’utilizzo.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La peonia sembrerebbe in grado di indurre un aborto stimolando le contrazioni uterine e il flusso mestruale; per questo motivo la sua assunzione durante la gravidanza è sconsigliata. Inoltre, non ci sono informazioni certe sulla sicurezza della sua assunzione durante la fase di allattamento. Per questi motivi si consiglia di consultare il proprio medico e il pediatra.

La peonia, inoltre, potrebbe essere controindicata per le persone che soffrono di disturbi emorragici, poiché sembra essere in grado di rallentare la coagulazione del sangue; pertanto potrebbe essere necessario interromperne l’assunzione in caso di interventi chirurgici programmati o trattamento con anticoagulanti o antiaggreganti in corso. Altra terapia con cui potrebbe interferire è quella a base di fenitoina poiché la peonia può ridurre la quantità di questo principio attivo nell’organismo, aumentando il rischio di convulsioni. In caso di dubbi si consiglia di rivolgersi a un medico. Infine, l’assunzione di peonia può causare disturbi allo stomaco.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Omotaurina

Che cos’è l’omotaurina?

Si tratta di un composto organico sintetico analogo alla taurina (da cui deriva il nome), ma con un carbonio supplementare all’interno della sua struttura chimica. Chimicamente è nota anche come tramiprosate o acido 3-ammino-1-propansolfonico (3-APS). Venne scoperta per la prima volta in differenti specie di alghe marine rosse e ad oggi si produce per via sintetica.

 

A cosa serve l’omotaurina?

Essa rientra nel documento del Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e nello specifico nell’elenco “Sostanze senza apporto massimo giornaliero definito”.

Sebbene siano ancora da confermare dal punto di vista scientifico, sarebbero numerosi i benefici che deriverebbero dal consumo di omotaurina e grazie ai quali tale sostanza è reperibile in commercio all’interno di diversi preparati per integratori. Gli effetti più importanti sembrerebbero verificarsi in termini di neuroprotezione: diversi studi hanno evidenziato come l’omotaurina sia in grado sia di proteggere il cervello dall’invecchiamento che di migliorare la funzionalità della memoria. Nello specifico sembra essere utile anche in caso di Alzheimer (ridurrebbe la perdita di memoria e la perdita del volume dell’ippocampo) e in caso di malattia di Parkinson (ridurrebbe alcuni sintomi legati alla malattia). Secondo altri studi, poi, questa sostanza avrebbe anche – in determinati casi – delle capacità protettive per la salute degli occhi.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Gli effetti collaterali più comuni legati alla sua assunzione sono mal di testa, nausea, vomito, diarrea e vertigini. Il consumo appropriato di omotaurina risulta di solito sicuro per la maggior parte delle persone. Poiché da oggi non sono ancora disponibili sufficienti informazioni scientifiche affidabili circa la sua sicurezza in gravidanza e allattamento, è opportuno evitare l’assunzione di prodotti a base di omotaurina in questi due particolari periodi. È consigliabile altresì che ci si astenga dal consumare prodotti a base di tale sostanza in caso di ipersensibilità (certa o presunta).

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Papavero rosso

Che cos’è il papavero rosso?

Il papavero rosso (Papaver rhoeas L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveraceae. Conosciuto anche con i nomi di papavero comune o rosolaccio, è una specie diversa dal papavero da oppio. Spesso considerato un’infestante, è molto diffuso nei campi coltivati a grano. I suoi fiori, essiccati, vengono impiegati per ottenere prodotti ad uso medicinale.

 

A cosa serve il papavero rosso?

Il papavero rosso contiene alcaloidi e antociani. I meccanismi alla base dei suoi possibili benefici, però, non si conoscono con precisione. Ciononostante, questo rimedio naturale viene consigliato per trattare vari problemi di salute, da quelli respiratori al dolore, alla tosse e ai disturbi del sonno. Soprattutto, sembra che il papavero rosso venga impiegato sin dall’antichità per le sue spiccate proprietà sedative.

Attualmente, le prove scientifiche sull’efficacia dei prodotti a base di papavero rosso non sono sufficienti a garantire la validità di questi o altri suggerimenti d’uso a scopo medicinale.

Al momento nemmeno l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha approvato claim che giustifichino questi o altri consigli d’uso di integratori a base di papavero rosso.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non risulta che l’assunzione di prodotti a base di papavero rosso possa interferire con quella di farmaci o altre sostanze. In caso di dubbi, prima dell’assunzione, è necessario chiedere consiglio al proprio medico.

In generale, l’assunzione di fiori di papavero rosso essiccato sembra sicura per la maggior parte degli adulti. È stato invece ipotizzato che le foglie e i boccioli freschi possano essere pericolosi per i bambini, in quanto potrebbero causare effetti collaterali come mal di stomaco e vomito. Anche i fiori essiccati potrebbero avere controindicazioni in età pediatrica, e le informazioni scientifiche a disposizione non sono sufficienti a garantire che l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento sia sicura.

Per tutti questi motivi, prima dell’assunzione di prodotti a base di papavero rosso, è necessario chiedere consiglio al proprio medico.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Ortosifon

Che cos’è l’ortosifon?

L’ortosifon o ortosiphon (nome scientifico Ortosiphon stamineus) è un piccolo albero perenne dai fiori bianco-violacei. Si tratta di una pianta molto diffusa nei Paesi del sud est asiatico, soprattutto in Indonesia, Pakistan e India. Viene comunemente denominato anche “tè di Giava”.

 

A cosa serve l’ortosifon?

Il principale principio attivo di questa pianta è l’ortosifonina, contenuta nelle foglie: si tratta di un glicoside di colore bianco-giallastro, una sostanza nota soprattutto per il suo effetto diuretico. Oltre all’ortosifonina, questa pianta contiene anche molte altre sostanze, tra cui flavonoidi, saponine, oli essenziali, acidi organici e potassio.

Gli estratti di ortosifon svolgono soprattutto funzioni diuretiche, favorendo l’attività renale nell’eliminazione dei liquidi in eccesso. L’ortosifon stimola in particolare l’eliminazione di acido urico, cloro e scorie metaboliche azotate: per questo viene utilizzato per provocare un’effetto diuretico e depurativo e soprattutto nei casi di fosfaturia, nefrolitiasi (renella) e cistite. Poiché l’assunzione di prodotti a base di ortosifon consente di raddoppiare le quantità di sodio e potassio eliminate tramite la diuresi, questo prodotto incide positivamente sulla ritenzione idrica e può quindi essere impiegato per trattare disturbo. L’ortosifon sembrerebbe inoltre avere anche un leggero effetto antibatterico sulle vie urinarie. Inoltre, vari studi hanno evidenziato che gli estratti di questa pianta possono avere effetti colagoghi (facilitano la produzione e l’espulsione della bile permettendo così il corretto funzionamento del fegato) e ipocolesterolemizzanti (riducono i livelli di colesterolo nel sangue).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Data la notevole azione diuretica dei prodotti a base di ortosifon, se ne sconsiglia l’assunzione nelle ore serali. L’ortosifon agisce inoltre come antagonista dell’adrenalina, degli estratti ipofisari ed epatici e dei sali biliari e potenzia l’azione dei farmaci diuretici. Non deve essere assunto in concomitanza a preparati a base di salvia e dalle soggetti di età inferiore ai 18 anni. A scopo cautelativo, si consiglia di non assumere il prodotto durante gravidanza e allattamento.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Olio di canapa

Che cos’è l’olio di canapa?

L’olio di canapa è un tipo di olio ricavato dai semi dell’omonima pianta (Cannabis sativa) mediante spremitura o estrazione. È verde con sfumature di varie gradazioni della tonalità. Poiché è facilmente deperibile, per godere a pieno del valore nutrizionale di questo olio si consiglia di consumarlo crudo. Per mantenerne intatte le proprietà nutritive va conservato in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di luce e calore e dopo l’apertura, va conservato in frigorifero. I migliori oli di canapa sono quelli spremuti a freddo e non raffinati; in commercio si trova anche l’olio di canapa raffinato, caratterizzato da un colore più chiaro e da una modalità di conservazione più semplice, ma è molto meno pregiato dal punto di vista nutrizionale.

 

A cosa serve l’olio di canapa?

Dal punto di vista dietetico-alimentare l’olio di canapa è famoso per essere una delle poche fonti alimentari di acido alfa linolenico, il più importante acido grasso essenziale della famiglia omega 3 e risulta quindi utile contro le coronaropatie, per abbassare la pressione, combattere l’eccesso di grassi nel sangue e, in generale, diminuire il rischio di mortalità causata da problemi cardiaci.

In particolare, l’olio di semi di canapa è caratterizzato dall’equilibrio, piuttosto unico nel suo genere, tra il quantitativo di omega 6 e di omega 3 (in rapporto rispettivamente di 3 a 1) che fa sì che questo olio sia particolarmente indicato per il benessere di tutto l’organismo. Un eccessivo apporto di acidi grassi omega 6 invece, se non bilanciato da una adeguata assunzione di omega 3, sembrerebbe favorire lo sviluppo di numerosi problemi infiammatori di vario tipo e aumentare il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari.

Infine, nell’olio di canapa sono presenti vitamina E e fitosteroli.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Sebbene un solo cucchiaio di olio di canapa sia in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di omega 3 di una persona adulta, è bene non sostituirlo completamente al consumo di pesce in quanto l’olio non contiene però significative quantità di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA).

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Olio di pesce

Che cos’è l’olio di pesce?

E’ un prodotto che si ottiene dai pesci particolarmente ricchi in grassi che sono considerati alleati della salute: gli omega 3.

 

A cosa serve l’olio di pesce?

I benefici che gli sono attribuiti dipendono dal suo contenuto in grassi omega 3 dalle proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e anticoagulanti. Nello specifico, gli integratori a base di olio di pesce vengono indicati al fine di ridurre il livello di trigliceridi nel sangue, il rischio di complicanze cardiovascolari ed il calo di peso associato alle terapie antitumorali nonchè per prevenire l’ipertensione e i danni ai reni associabili ai trattamenti con ciclosporina. Vengono inoltre proposti per curare svariati problemi di salute (dall’osteoporosi alla dismenorrea, passando per problemi di origine psichiatrica e la cirrosi epatica).

Le prove scientifiche circa la validità di tali proposte non sembrano tuttavia sufficienti a certificare l’efficacia della sua assunzione. La Food and Drug Administration statunitense ne ha approvato l’impiego per ridurre i trigliceridi, mentre l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha sinora approvato i claim secondo i quali potrebbe essere benefica contro l’osteoporosi, problemi a livello articolare, per controllare il livello di lipidi nel sangue, per favorire una buona salute del cuore, del sistema immunitario e della pelle, per far abbassare il numero di vampate e come anticoagulante.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’effetto dell’olio di pesce potrebbe sommarsi a quello degli aggreganti, antipertensivi, degli anticoagulanti; l’assunzione di orlistat potrebbe invece abbassare l’assorbimento dell’olio di pesce. E’ stato altresì sollevato il dubbio che quest’ultimo possa essere sconsigliato in presenza di diabete, di depressione, disturbo bipolare, malattie epatiche, condizioni che riducono le risposte a livello immunitario o un defibrillatore impiantabile. Infine, è stato ipotizzato che l’olio di pesce potrebbe alzare il rischio di cancro in chi già soffre di poliposi adenomatosa familiare.

Negli altri casi (incluse le fasi di gravidanza e allattamento) l’olio di pesce è considerato sicuro purché sia assunto in dosaggio non eccessivo, mentre assumerne più di 3 grammi al dì potrebbe ostacolare la coagulazione sanguigna ed aumentare il rischio di emorragie.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo sono solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio curante. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e corretta è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico o di un esperto di nutrizione.

 

Olio di borragine

Che cos’è l’olio di borragine?

La Borago officinalis è una pianta erbacea annuale facente parte della famiglia delle Boraginaceae. Dai suoi semi viene estratto un olio che viene utilizzata a scopo medicinale.

 

A cosa serve l’olio di borragine?

L’olio di semi di borragine contiene un acido grasso – l’acido gamma-linolenico – che sembrerebbe esercitare un’azione antinfiammatoria. Il suo impiego è indicato nel trattare dei problemi dermatologici come la dermatite seborroica (anche nei bambini), le neurodermatiti e gli eczemi. Inoltre esso viene consigliato in caso di infiammazione, diabete, stress, sindrome premestruale, disturbo da deficit di attenzione-iperattività, sindrome da distress respiratorio acuto, artrite reumatoide, alcolismo. Infine, l’olio di semi di borragine viene indicato come mezzo preventivo nei confronti di malattie cardiache e ictus.

Non risultano però esservi claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specificatamente rivolti a tale prodotto. La proposta dell’indicazione secondo cui questa pianta supporterebbe l’integrità e la fluidità della membrana cellulare, giocherebbe un ruolo determinante nel ringiovanimento naturale dell’epidermide e contribuirebbe a migliorare la funzione di barriera della cute nelle persone anziane, mantenere l’equilibrio idrico transepidermico e a mantenere la sua elasticità, è stata rifiutata per l’assenza di prove scientifiche sufficienti a giustificarla. In senso più generale, nessuna delle attuali proposte d’impiego è basata su prove certe circa l’efficacia della pianta.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di olio di semi di borragine potrebbe interagire con quella degli anticoagulanti, degli anestetici medicinali metabolizzati dal citocromo P450 3A4, degli antiaggreganti, e – in minor misura – degli antinfiammatori non steroidei (i Fans).

È fondamentale che esso non sia contaminato da alcaloidi che potrebbero mettere in pericolo la salute umana. E’ inoltre opportuno ricordare che non si hanno prove certe sulla sicurezza della sua assunzione né durante la gravidanza né durante l’allattamento. Infine, l’impiego di tale integratore potrebbe essere controindicato nel caso di disturbi emorragici o di programmati interventi chirurgici.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo sono solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio curante. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e corretta è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico o di un esperto di nutrizione.

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