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Dismenorrea

La dismenorrea è una particolare condizione femminile in cui le mestruazioni si presentano insieme a dolori a livello addominale. Per molte donne si tratta di un problema lieve, mentre per altre i dolori provati nei giorni delle perdite e in quelli immediatamente precedenti sono fortemente debilitanti e compromettono in modo importante la qualità della vita.

 

Quali malattie sono associabili alla dismenorrea?

Le patologie che si possono associare a dismenorrea li sono le seguenti:

  • Adenomiosi
  • Endometriosi
  • Fibromi uterini
  • Malattia infiammatoria pelvica
  • Stenosi cervicale

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono le cure per la dismenorrea?

Questa situazione di disturbo fisico può essere trattata tramite l’assunzione di antidolorifici e riscaldando la parte interessata dal dolore. A volte può risultare utile anche l’assunzione di integratori a base di vitamina B1, B6 o E, omega 3 o magnesio. Inoltre l’attività fisica, la riduzione dello stress e l’astensione da alcol e tabacco sembrano essere aiuti efficaci per ridurre i sintomi.

Alcuni soggetti hanno trovato un utile beneficio in approcci complementari come l’agopuntura, l’agopressione, la Tens e l’assunzione di fitoterapici. A volte, però, solo farmaci che richiedono la prescrizione medica (in particolare la pillola contraccettiva) o interventi chirurgici riescono a contrastare efficacemente il problema.

 

Con dismenorrea quando rivolgersi al proprio medico?

In molti casi la dismenorrea non è preoccupante, ma se sintomi inizialmente lievi dovessero peggiorare o se dovessero essere debilitanti è bene rivolgersi al medico.

Dismenorrea tardiva

La dismenorrea tardiva, conosciuta anche con il nome di “dismenorrea secondaria”, è uno specifico tipo di dismenorrea conseguente a una malattia diagnosticabile. Si presenta con dolore pelvico continuo localizzato nella parte bassa dell’addome che compare tardivamente, alcuni anni dopo il menarca, e si riduce di norma con l’inizio del flusso mestruale. Fra le patologie responsabili la più frequente è l’endometriosi, ma non è infrequente che all’origine ci siano altri disturbi come fibromi uterini, malformazioni uterine, adenomiosi e infiammazioni croniche della pelvi. Anche il posizionamento di dispositivi intrauterini per la prevenzione di gravidanze (per esempio la spirale) possono causare dolore pelvico e aggravare i normali crampi mestruali.

 

Quali malattie possono essere associate alla dismenorrea tardiva?

Le patologie che possono risultare legate alla dismenorrea tardiva sono:

Adenomiosi

Endometriosi

Fibromi uterini

Malattia infiammatoria pelvica

Malformazioni uterine

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro la dismenorrea tardiva?

In caso di dismenorrea tardiva si consiglia di chiedere sempre il parere del proprio medico ed evitare rimedi “fai da te”. Poiché le cause della dismenorrea tardiva possono esserci diverse, per trovare il giusto trattamento per la propria condizione è necessario conoscere la patologia che ne è alla base. Se il dolore fosse dovuto al posizionamento di un dispositivo intrauterino è necessario rimuoverlo (sempre dietro consulto e monitoraggio medico). L’uso di farmaci antidolorifici, anche di quelli acquistabili senza ricetta medica, va sempre preventivamente discusso con il medico curante.

Indipendentemente dalla causa all’origine della dismenorrea tardiva, una serie di accorgimenti possono essere d’aiuto alle donne che soffrono di tale patologia, alleviando il dolore:

fare attività fisica regolare (anche leggera) come camminare, andare in bicicletta, nuotare

immergersi in un bagno caldo o posizionare una borsa d’acqua calda sulla parte bassa dell’addome

riposarsi

riposarsi mentalmente, anche con esercizi di rilassamento, che aiutano ad aumentare la soglia del dolore

 

In caso di dismenorrea tardiva, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di dismenorrea tardiva si consiglia di consultare sempre il proprio medico.

Disidratazione

La disidratazione è una condizione patologica dell’organismo caratterizzata da perdita di acqua e liquidi per vari motivi che non viene compensata da una adeguata reintroduzione della stessa.

I motivi della disidratazione spaziano da un’eccessiva sudorazione a un’inadeguata assunzione (o eccessiva perdita) di liquidi, fino ad arrivare a disfunzioni nel ricambio minerale e idrico. Nell’uomo viene spesso provocata da episodi di vomito e/o diarrea prolungati o profusa sudorazione, e può provocare gravi disturbi al bilancio idro-elettrolitico corporeo.

 

Quali malattie sono associabili alla disidratazione?

Le patologie che possono risultare associate alla disidratazione sono le seguenti:

  • Acetonemia
  • Gastroenterite
  • Gastroenterite virale
  • Occlusione intestinale
  • Proctite
  • Salmonella
  • Ustioni

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Ci sono cure o rimedi contro la disidratazione?

I soggetti affetti da disidratazione devono in primis identificare la causa scatenanti dal momento che la cura di quest’ultima deriverà anche la risoluzione della disidratazione. Due rimedi possono, tuttavia, aiutare l’organismo a ristabilirsi, il riposo e l’assunzione di soluzioni saline reidratanti per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi. In caso di disidratazione è sempre bene comunque richiedere il parere del proprio medico di fiducia.

 

Con la disidratazione quando rivolgersi al proprio medico?

Si consiglia di contattare il proprio medico in caso di ustioni o se si è a rischio di sviluppare una delle patologie associate (vedere elenco patologie associate).

Disgeusia

La disgeusia è un disturbo che consiste nell’alterazione o indebolimento della capacità di percepire e distinguere i sapori e si riversa quindi in una reale incapacità di gestire le facoltà gustative. L’incapacità di percepire i sapori trova origine in vari possibili motivi quali possono essere le infezioni nelle aree di bocca e lingua (che impediscono alla lingua di percepire i sapori), malattie neurologiche (che impediscono al cervello di “decodificare” i sapori in maniera corretta), malattie a carico dell’apparato respiratorio, come sinusiti o riniti (che impediscono all’olfatto di svolgere la sua parte nella decodifica dei sapori).

 

Quali malattie sono associabili alla disgeusia?

Le patologie che possono risultare associate alla disgeusia sono le seguenti:

  • Infezioni di bocca e lingua
  • Malattie neurologiche
  • Rinite
  • Sinusite

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono cure per la disgeusia?

I soggetti affetti da questa problematica devono primariamente determinare la causa che ne è alla base. I trattamenti dipendono dalla causa e saranno diversificati se all’origine della disgeusia c’è una malattia neurologica, oppure un’infezione a carico di bocca e lingua, oppure riniti o sinusiti.

 

Con la disgeusia quando rivolgersi al proprio medico?

In presenza di una delle patologie associate (vedere elenco patologie associate).

Disfunzioni vescicali

Le disfunzioni vescicali sono delle vere e proprie anomalie nel riempimento o nello svuotamento della vescica che possono essere associate al cattivo funzionamento dei muscoli della sua parete, di quelli che regolano il flusso dell’urina o di quelli del pavimento pelvico. Inoltre anche problemi neurologici e alcuni farmaci possono compromettere il buon funzionamento della vescica.

 

Quali malattie sono associabili alle disfunzioni vescicali?

Le patologie che si possono associare a disfunzioni vescicali sono le seguenti:

  • Ectopia ureterale bilaterale
  • Encefalopatie
  • Epispadia
  • Mielodisplasia
  • Paralisi cerebrale
  • Sclerosi multipla
  • Seno urogenitale
  • Sifilide
  • Vescica neurologica

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono cure o rimedi contro le disfunzioni vescicali?

Non esiste un trattamento unico per questa problematica e la cura giusta dipende dalle specifiche origini della patologia di disfunzione vescicale. A volte si rende necessario assumere dei farmaci, sottoporsi a iniezioni di molecole come la tossina botulinica o affrontare interventi chirurgici. In altre situazioni possono essere utili la psicoterapia o un approccio comportamentale basato su opportuni esercizi, svuotamento secondo programma e allenamento della vescica o biofeedback.

 

Con disfunzioni vescicali quando rivolgersi al proprio medico?

Solo una diagnosi accurata delle cause alla base delle disfunzioni vescicali permette di affrontarle nel modo più efficace possibile. Per questo nel caso in cui il problema alla vescica non sia passeggero è bene rivolgersi al proprio medico.

Disfonia

La disfonia è un disturbo che include un intero sistema di alterazioni, qualitative o quantitative, a carico della voce.

La problematica si presenta in forma sia temporanea che cronica e può essere causata da disturbo strutturale o funzionale. Tra le cause organiche ricordiamo le infiammazioni a carico della laringe, le malformazioni congenite, la presenza di formazioni tumorali o di alterazioni a carico di uno o più organi connessi alla funzione fonatoria (corde vocali, naso, bocca, lingua, faringe, laringe, trachea) e traumi. Le cause funzionali includono l’uso eccessivo della voce e la disfonia idiopatica (senza causa apparente).

La disfonia può essere accompagnata da una sensazione dolorosa o di fastidio mentre si parla.

 

Quali malattie sono associabili alla disfonia?

Le patologie che possono risultare associate alla disfonia sono le seguenti:

  • Botulismo
  • Cisti
  • Gozzo
  • Laringite
  • Noduli
  • Polipi
  • Sclerosi multipla
  • Tetano
  • Tumori della laringe
  • Tumori di altri organi connessi alla funzione fonatoria
  • Traumi

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono cure o rimedi contro la disfonia?

Nelle situazioni di disfonia è fondamentale, al fine di risolvere la condizione, scoprire la causa che è alla base. In generale si può affermare che, per favorire un recupero più rapido dalla disfonia, un aiuto può arrivare dall’eliminazione di abitudini dannose come l’abitudine al fumo e al consumo di alcol. Sono invece raccomandate una buona idratazione e il riposo dell’apparato fonatorio per almeno due o tre giorni (senza parlare a voce alta o bassa).

La cura della disfonia varia in base alla patologia che ne è all’origine. Sono tre gli approcci che possono essere utilizzati (esclusivamente previo parere e sotto monitoraggio medico):

  • farmacologico, mirato alla somministrazione di medicinali (antinfiammatori, antibiotici, antiacido, ecc) a seconda della causa scatenante
  • logopedico, per imparare a utilizzare meglio la voce ed evitarne l’abuso
  • chirurgico, per rimuovere le eventuali formazioni (tumori, polipi, noduli, cisti) responsabili della disfonia

Con la disfonia quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di trauma e in presenza di una delle patologie associate (vedere elenco patologie associate).

Dispnea

La dispnea è una difficoltà respiratoria temporanea o cronica. Si manifesta sotto forma di respirazione affannosa, simile alla sensazione di mancanza di fiato o all’affanno. Può presentarsi gradualmente o all’improvviso. La dispnea può essere legata a diversi tipi di malattie a carico delle vie respiratorie, ma anche ad altre condizioni come stress o ansia.

 

Quali patologie possono essere associate alla dispnea?

Le principali malattie legate a questo problema sono:

AIDS

Allergie o intolleranze alimentari

Allergie respiratorie

Amiloidosi

Anafilassi

Anemia

Aneurisma aortico

Angina pectoris

Ansia

Asma

Botulismo

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

Bronchite

Cirrosi Epatica

Coronaropatia

Dislipidemie

Embolia

Embolia polmonare

Enfisema

Ernia iatale

Fibrosi Cistica

Gozzo

Infarto miocardico

Infarto polmonare

Insufficienza cardiaca

Intossicazione da monossido di carbonio

Ipertrofia ventricolare

Laringite

Lupus eritematoso sistemico

Malattia di Chagas

Miastenia gravis

Pleurite

Policitemia vera

Polmonite

Pre-eclampsia

Rabbia

Reflusso gastroesofageo

Rinite

Sclerodermia

Sepsi

Shock settico

Sifilide

Sinusite

Stress

Tetano

Toxoplasmosi

Tracheite

Tumore al colon-retto

Tumore alla laringe

Tumore al polmone

Tumore alla tiroide

Ustioni

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro la dipnea?

I rimedi contro la dispnea variano a seconda che il disturbo sia legato a condizioni transitorie o acute e persistenti. Se la causa della dispnea è stress o ansia potrebbe essere sufficiente riposare, bere un bicchiere d’acqua e rilassarsi.

In caso di malattie respiratorie come asma, allergie o Bpco è necessario seguire la terapia prescritta dal medico. I problemi respiratori legati a fattori metabolici possono essere combattuti anche adottando uno stile di vita sano, perdendo peso e svolgendo un’attività fisica regolare. In tutti gli altri casi, i rimedi e le terapie adeguate devono essere indicate dal medico a seguito di una visita accurata.

 

In caso di dispnea, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Se il disturbo si presenta con una mancanza di respiro improvvisa e non si attenua in breve tempo è necessario chiedere il tempestivo intervento del Pronto Soccorso.

È necessario sottoporsi a terapia medica in caso di:

mancanza di respiro improvvisa che non si attenua nel giro di pochi istanti

aumento o peggioramento della difficoltà di respirazione

respirazione accelerata (più di 40 respiri al 1 minuto)

se il bambino o l’anziano deve sedersi per riprendere fiato

se il bambino o l’anziano soffre di problemi cardiaci

se tale problema colpisce un bambino nato prematuro

Convulsioni

Le convulsioni sono dei veri e propri tremori estremamente rapidi e incontrollabili, sono solitamente causati da un sistema ciclico continuo di contrazione e rilassamento dei muscoli.

 

Quali malattie si possono associare alle convulsioni?

Le patologie associabili alle convulsioni sono le seguenti:

  • Dengue
  • Ebola
  • Epilessia
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Malaria
  • Malattia da graffio di gatto
  • Meningite
  • Pre-eclampsia
  • Tetano
  • Toxoplasmosi

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro le convulsioni?

Nella maggior parte dei casi le convulsioni si fermano da sole, ma finché non si arrestano è importante che chi ne soffra si faccia male durante un attacco. Si consiglia di far sdraiare la persona con la testa su un cuscino morbido. In caso di febbre si possono assumere antipiretici, eventualmente si può tentare di abbassare la temperatura corporea con impacchi tiepidi.

 

Con convulsioni quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di convulsioni è bene rivolgersi al medico se i tremori durano più di 5 minuti e se si sospetta che alla loro base ci sia un problema medico serio, ad esempio un’infezione o l’epilessia.

Claudicazione intermittente

La claudicazione intermittente è un disturbo e un dolore alla cui base c’è un insufficiente flusso di sangue durante l’esercizio fisico. In linea di massima si estende alle gambe, anche se colpisce a volte pure l’area delle braccia. Il dolore è in principio connesso esclusivamente all’esercizio e a volte peggiora fino a comparire e persistere anche nei momenti di riposo.

 

Quali malattie sono associabili alla claudicazione intermittente?

Le patologie che si possono associare a claudicazione intermittente sono le seguenti:

  • Aterosclerosi
  • Piede diabetico
  • Policitemia vera

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono rimedi contro la claudicazione intermittente?

La claudicazione intermittente ha una cura nella modifica efficace del proprio stile di vita. In particolare si consiglia di non fumare, mantenersi fisicamente attivi, controllare i livelli di colesterolo, evitare i farmaci che provocano vasocostrizione e favorire la circolazione mantenendo le gambe leggermente alzate quando si è in posizione sdraiata.

Nel caso in cui questi accorgimenti non siano sufficienti potrebbe essere necessario assumere dei farmaci o sottoporsi a un’angioplastica o ricorrendo a un intervento di chirurgia vascolare.

 

Con claudicazione intermittente quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di claudicazione intermittente è sempre bene rivolgersi a un medico perché se non opportunamente trattata può peggiorare e ridurre significativamente la qualità della vita.

Cianosi

La cianosi è una situazione che provoca un colore bluastro nella cute ed è generalmente collegata ad una scarsità di ossigeno nel sangue. Il disturbo compare senza preavviso con altre note sintomatiche o si sviluppa nel tempo senza sintomi evidenti o particolari.

 

Quali malattie sono associabili alla cianosi?

Le patologie che si possono associare a cianosi sono le seguenti:

  • Aterosclerosi
  • BPCO
  • Claudicatio intermittens
  • Embolia
  • Embolia polmonare
  • Geloni
  • Infarto polmonare
  • Insufficienza cardiaca
  • Policitemia vera
  • Pre-eclampsia
  • Sepsi
  • Shock settico
  • Sindrome di Raynaud
  • Tetano

Questo non vuole assolutamente essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia qualora si presenti la persistenza sistematica dei sintomi esposti.

 

Esistono sono i rimedi contro la cianosi?

Se la cianosi è dovuta all’esposizione al freddo o alla sindrome di Raynaud (una condizione in cui le basse temperature bloccano il flusso del sangue alle estremità del corpo), questa problematica può essere evitata semplicemente trovando dei sistemi di protezione dal freddo con il riscaldamento e con un abbigliamento adeguato. In altri casi è meglio rivolgersi a un medico perché la cianosi può essere il sintomo di diversi problemi medici anche gravi.

 

Con cianosi quando rivolgersi al proprio medico?

E’ consigliabile per gli adulti rivolgersi a ad un medico specializzato o al Pronto Soccorso quando la cianosi è associata anche a problemi respiratori, dolori al petto, produzione di muco scuro, aumento dei mal di testa, febbre, sonnolenza o stato confusionale.

Nel caso siano bambini a presentare cianosi è invece bene cercare l’aiuto di un medico se il disturbo è associata a problemi respiratori (che a volte possono essere associati a una sorta di grugnito) o forte stanchezza. Se il bambino curva le spalle in su quando è seduto, ha il corpo molle, dilata le narici per respirare, perde l’appetito e ha problemi a dormire è consigliato visitare un medico.

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