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Ipomimia

L’ipomimia è un disturbo caratterizzato dalla torpidità e dalla scarsa mutevolezza dell’espressione del viso, che può comportare la riduzione delle manifestazioni facciali spontanee e un notevole rallentamento di quelle volontarie.

L’ipomimia è tipica nelle persone che soffrono di depressione e soprattutto nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, in questi risulta più marcata rispetto ai primi poiché associata a ipertonia dei muscoli facciali, tipica di questa patologia.

Soprattutto nelle persone affette dal morbo di Parkinson, l’ipomimia è caratterizzata da una minor capacità di modificare l’espressione del viso in base all’umore costituendo non solo un disturbo del movimento ma anche un deficit della comunicazione non verbale.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipomimia?

Le malattie che possono essere legate all’ipomimia sono:

Depressione

Morbo di Parkinson

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipomimia?

Di norma l’ipomimia non viene curata mediante apposita terapia, ma indirettamente, ossia tramite la risoluzione della patologia medica che ne è all’origine.

Il trattamento riabilitativo dell’ipomimia riguarda i movimenti di tutti i muscoli facciali e spesso si avvale dell’ausilio di fotografie.

 

In caso di ipomimia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso ipomimia si consiglia di consultare subito il proprio medico.

Ipoidrosi

Con il termine “ipoidrosi” si indica una diminuzione anomala della sudorazione, spesso causata da altre condizioni mediche che ne sono alla base, come per esempio lesioni cutanee a seguito di traumi, infezioni o infiammazioni, ma anche patologie che causano la diminuzione del funziona mento delle ghiandole sudoripare, come il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Sjogren.

L’ipoidrosi può essere legata alla secchezza della pelle nell’area del corpo colpita dal disturbo.

 

Quali malattie possono essere associate all’ipoidrosi?

Le patologie che possono essere legate alla presenza di ipoidrosi sono:

Amiloidosi

Diabete insipido

Febbre tifoide

Ipotiroidismo

Lebbra

Lupus eritematoso sistemico

Psoriasi

Sindrome di Sjögren

Traumi

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipoidrosi?

Poiché all’origine dell’ipoidrosi possono esserci varie cause, per identificare il trattamento più adatto a risolvere la condizione è necessario risalire alla patologia che ne è alla base e lavorare su questa.

 

In caso di ipoidrosi, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Si consiglia di consultare il proprio medico in caso di forte trauma o di malattie già diagnosticate in precedenza (vedere elenco patologie associate).

Ipoestesia

L’ipoestesia è una condizione medica caratterizzata dalla riduzione parziale o totale della sensibilità tattile, termica o dolorifica. In genere la causa è da ricercarsi nella presenza di lesioni a carico del sistema nervoso, sia centrale che periferico.

L’ipoestesia per cause nervose periferiche si manifesta nelle lesioni di uno o più nervi periferici (neuropatie) e dei gangli sensoriali. L’ipoestesia per cause nervose centrali si manifesta in caso di patologie che interessano la colonna vertebrale e il midollo spinale, oltre che in caso di alcune lesioni a carico del talamo.

L’ipoestesia può essere anche causata dall’effetto di medicinali anestetici.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipoestesia?

Le malattie che possono essere legate a tale problema sono:

Lebbra

Sclerosi multipla

Ustioni

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipoestesia?

Per stabilire un trattamento specifico per curare l’ipoestesia è necessario individuare la causa che è alla base del disturbo e agire su di essa.

 

In caso di ipoestesia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Poiché la condizione può essere sintomo di patologie serie, in caso di manifestazione di ipoestesia è bene rivolgersi al proprio medico per un consulto.

Ipoacusia

L’ipoacusia è la perdita parziale del senso dell’udito. Può colpire uno o entrambi gli orecchi e può far udire i suoni ovattati o causare difficoltà a seguire discorsi in presenza di rumori di sottofondo o se a parlare sono più persone. Tra le cause di questo disturbo, che può essere legato a problemi di equilibrio, vertigini, acufene e sensazione di pressione nell’orecchio colpito, troviamo problemi o danni alle strutture uditive (per esempio il timpano), accumuli di cerume o di liquidi, presenza di corpi estranei, danni o riduzione della capacità uditiva causata dall’invecchiamento. A volte è un problema congenito già presente alla nascita, in altri casi può essere associato all’assunzione di alcuni medicinali o a traumi.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipoacusia?

Le malattie che si possono associare a ipoacusia sono:

Intossicazione da monossido di carbonio

Ittiosi

Labirintite

Meningite

Morbo di Paget

Neuroma acustico

Otite

Palatoschisi

Parotite

Rosolia

Sifilide

Sindrome di Down

Sindrome di Ménière

Scarlattina

Tonsillite

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipoacusia?

Se l’ipoacusia è causata da un accumulo di cerume è possibile risolverla con opportuni lavaggi. A volte l’operazione non può essere effettuata a casa e l’orecchio deve essere pulito da un medico, lo stesso vale nel caso in cui il problema sia dovuto alla presenza di un corpo estraneo.

In tutti gli altri casi se il problema non si risolve in breve tempo è necessario rivolgersi al medico per identificarne la causa e, di conseguenza, il rimedio più adatto.

 

In caso di ipoacusia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Si consiglia di consultare un medico se l’ipoacusia interferisce con la qualità della vita, se si aggrava (magari più in un orecchio che nell’altro), se compare all’improvviso e se è accompagnata da dolore, emicrania, debolezza o intorpidimento in qualunque altra parte del corpo.

Ipertensione portale

L’ipertensione portale è un aumento della pressione nella vena porta, quella che porta il sangue dagli organi coinvolti nella digestione al fegato. Alla base di questa patologia c’è un blocco del flusso di sangue attraverso il fegato che in molti casi è legato alla cirrosi, ma che può essere dovuto anche a un’epatite, all’abuso di alcol o ad altre condizioni che possono danneggiare il fegato. Inoltre, l’ipertensione portale può essere legata a trombosi, ossia alla formazione di coaguli nella vena porta.

Inizialmente l’ipertensione portale può non causare alcun sintomo, ma l’aumento della pressione porta alla formazione di varici nell’esofago e nello stomaco, che indebolendosi possono perdere sangue e le possibili conseguenze sono emorragie gastrointestinali, sangue nelle feci o nel vomito, accumulo di liquido a livello addominale e riduzione dei livelli di piastrine o di globuli bianchi. Infine, il malfunzionamento del fegato può causare encefalopatia.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipertensione portale?

Le malattie legate all’ipertensione portale sono:

Cancro al fegato

Cirrosi biliare primitiva

Cirrosi epatica

Epatite

Insufficienza cardiaca

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipertensione portale?

I rimedi contro l’ipertensione portale includono una corretta alimentazione, l’assunzione di farmaci specifici, l’endoscopia, la chirurgia e la radiologia. Il rimedio migliore dipende dalla gravità dei sintomi e dallo stato di salute del fegato.

Di norma, dopo la prima diagnosi, seguono la prescrizione di una terapia farmacologica o un intervento endoscopico per bloccare il sanguinamento delle varici o interrompere il flusso di sangue al loro interno. A volte i due trattamenti sono combinati.

Nel caso in cui tale approccio non fosse sufficiente a tenere sotto controllo la perdita di sangue può essere necessario ricorrere a metodi radiologici o chirurgici. La chirurgia può essere necessaria anche per rimuovere i fluidi accumulati a livello addominale, mentre il trapianto di fegato è un’opzione presa in considerazione solo in caso di malattie epatiche in fase terminale.

È comunque importante mettere in pratica uno stile di vita sano e abitudini alimentari equilibrate. Si consiglia soprattutto di moderare l’assunzione di alcolici, di sodio e, nel caso in cui fra i sintomi sia presente anche lo stato confusionale, quella di proteine. È necessario limitare la quantità di medicinali assunti a quelli consentiti dal proprio medico.

 

In caso di ipertensione portale, quando è necessario rivolgersi a un medico?

In caso di ipertensione portale è fondamentale rivolgersi al proprio medico per individuare la terapia più adatta al caso.

Iperpnea

L’iperpnea è una condizione medica caratterizzata dall’aumento della frequenza e della profondità dei respiri che portano a un maggiore ventilazione polmonare. In genere è legata all’aumento dei battiti cardiaci e all’affaticamento.

Tra le cause fisiologiche associate all’iperpnea ci sono lo sforzo fisico e le tensioni emotive, mentre tra le cause patologiche troviamo situazioni molto diverse tra loro, per esempio insufficienza cardiaca, sepsi, acidosi metabolica, sinusite. La condizione può essere anche legata all’abuso di alcolici.

 

Quali patologie possono essere associate all’iperpnea?

Le malattie che possono essere associate a tale disturbo sono:

Acidosi metabolica

Insufficienza cardiaca

Sepsi

Sinusite

Stati tossici (abuso di alcol)

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’iperpnea?

Per definire una terapia volta a risolvere il problema è necessario capire quale sia la causa all’origine del disturbo e agire su di essa.

 

In caso di iperpnea, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di iperpnea si consiglia sempre di consultare il proprio medico o recarsi al Pronto Soccorso.

Iperestesia

L’iperestesia è una condizione caratterizzata da un eccessivo aumento della sensibilità agli stimoli attili, termici e dolorifici che possono anche causare dolori di varia entità. In genere è caratterizzata da una sensazione di fastidio e/o dolore e può manifestarsi in forme diverse in base all’organo e alle vie sensitive interessate. Le cause sono da ricercarsi in un maggior funzionamento, rispetto alla norma, dell’apparato sensoriale periferico.

 

Quali patologie possono essere associate all’iperestesia?

Le malattie che possono essere associate all’iperestesia sono:

Disturbi psichici

Fuoco di Sant’Antonio

Intossicazioni

Meningite

Mielite

Nevrite

Poliomielite

Rabbia

Sclerosi multipla

Tetano

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’iperestesia?

Per definire una terapia specifica per la risoluzione dell’iperestesia è di fondamentale importanza capire quale sia la causa all’origine del disturbo e agire su di essa. Poiché le patologie che possono risultare legate a questo disturbo sono numerose e di vario tipo, in caso di manifestazione di iperestesia è necessario consultare il proprio medico di fiducia.

 

In caso di iperestesia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di iperestesia si consiglia sempre di rivolgersi al proprio medico per un parere.

Gonfiore della mammella

Il gonfiore della mammella è una problematica comune a molte donne che spesso non sfocia in dinamiche mediche più gravi. Le cause sono per lo più identificabili con variazioni ormonali del tutto fisiologiche, come quelle tipiche della pubertà, del ciclo mestruale, della gravidanza, dell’allattamento, della menopausa o associate all’assunzione di contraccettivi ormonali. Tuttavia a volte, soprattutto se associato ad altri sintomi, può essere il segnale di una malattia.

 

Ci sono malattie associabili al gonfiore della mammella?

Le patologie che si possono associare a gonfiore della mammella sono le seguenti:

  • Cancro al seno
  • Ectasia duttale
  • Infezioni al seno
  • Infezioni al sistema linfatico
  • Mastite
  • Necrosi del grasso mammario
  • Noduli benigni
  • Sindrome premestruale

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Ci sono cure per il gonfiore della mammella?

Nei casi in cui il gonfiore alla mammella sia un sintomo estraneo a malattie specifiche che richiedono un trattamento particolare, questo può essere contrastato assumendo farmaci (ad esempio a base di ormoni) o vitamine (in particolare la vitamina E) oppure con impacchi caldi o freddi. Altri rimedi utili sono la riduzione dell’assunzione di caffeina, una dieta a basso contenuto di grassi e l’uso di un reggiseno comodo e adatto alle proprie misure.

A volte, soprattutto nel caso delle donne ansiose, anche le tecniche di rilassamento possono essere utili.

 

Con gonfiore della mammella quando rivolgersi al proprio medico?

È bene rivolgersi al medico se il gonfiore alla mammella è persistente, se è associato a perdite di liquidi dal capezzolo o se si sospetta la presenza di un nodulo.

In caso di presenza già accertata di noduli è bene controllarli regolarmente e rivolgersi al medico nel caso in cui si notino dei cambiamenti.

Gonfiore addominale

Il gonfiore addominale consiste in linea di massima in un accumulo di gas nello stomaco o nell’intestino ed è per lo più associabile alla sensazione di dolore a volte. La causa si identifica generalmente in alcuni cibi, bevande gassate, la cattiva abitudine di mangiare troppo in fretta, le gomme da masticare, il fumo, lo stress o l’ansia. Non è però da escludere che il gonfiore possa essere la conseguenza della presenza di una malattia che richiede cure specifiche.

 

Quali situazioni patologiche sono associabili al gonfiore addominale?

Le patologie che si possono associare a gonfiore addominale sono le seguenti:

  • Appendicite
  • Calcoli alla cistifellea
  • Celiachia
  • Cirrosi epatica
  • Colecistite
  • Fibrosi cistica
  • Gastroenterite virale
  • Intolleranza al lattosio
  • Malattia di Chagas
  • Occlusione intestinale
  • Peritonite
  • Sindrome dell’intestino irritabile
  • Tifo
  • Tumore del colon-retto
  • Tumore dell’ovaio
  • Ulcera duodenale
  • Ulcera gastrica

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Esistono cure per il gonfiore addominale?

Solitamente gli episodi isolati di gonfiore addominale finiscono con il risolversi da soli. Qualora si presentino in modo ripetitivo, i soggetti affetti possono trovare un valido aiuto nella riduzione sistematica di alimenti e bevande che favoriscono l’accumulo di gas nell’apparato digerente, come ad esempio fagioli, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo e cavolfiore, mele, pere e pesche, lattuga, cipolla, cereali integrali e bibite gassate. In alcuni casi potrebbe essere utile limitare (o addirittura evitare completamente) anche il consumo di latte e dei suoi derivati.

 

Con gonfiore addominale bisogna rivolgersi al proprio medico?

È bene rivolgersi al medico se il gonfiore addominale persiste nonostante gli accorgimenti alimentari e se è associato a diarrea, dolori addominali forti o persistenti, sangue nelle feci, cambiamento del colore delle feci, modificazione della frequenza delle evacuazioni, perdita di peso ingiustificata e dolore al petto.

Glicosuria

La glicosuria sta ad indicare la presenza di zuccheri nelle urine ed è il sintomo e il chiaro segnale di una situazione in cui il corpo umano non riesce ad riassorbire il glucosio presente nel sangue tramite i reni, gli organi predisposti a farlo, infatti in situazioni normali questo zucchero non è presente nelle urine.

 

Quali malattie sono associabili alla glicosuria?

Le patologie che si possono associare a glicosuria sono le seguenti:

  • Acromegalia
  • Diabete
  • Emocromatosi
  • Feocromocitoma
  • Fibrosi cistica
  • Infezioni
  • Insufficienza epatica grave
  • Ipertiroidismo
  • Pancreatite cronica
  • Sepsi
  • Sindrome di Cushing
  • Tumore al Pancreas

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Esistono trattamenti per la glicosuria?

Il trattamento più opportuno al caso specifico dipende in primis dalla causa scatenante la situazione della glicosuria. Quando, come avviene nella maggior parte dei casi, è associata a diabete la terapia può consistere in una modificazione dell’assunzione dei farmaci, delle abitudini alimentari o dell’attività fisica svolta.

 

Se si soffre di glicosuria bisogna rivolgersi al proprio medico?

In caso di glicosuria è bene rivolgersi al medico per individuare la terapia più adatta al proprio caso.

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