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Idrofobia

L’idrofobia è la paura o l’avversione morbosa nei confronti dell’acqua e di tutti i liquidi in generale. Si presenta con uno spasmo della glottide legato a paralisi dei muscoli della deglutizione che può essere causato dalla sola vista dell’acqua o dal rumore di un rubinetto aperto. Si tratta di un sintomo che caratterizza la rabbia, virus in genere trasmesso dalla saliva degli animali infetti in caso di morso.

 

Quali patologie possono essere associate all’idrofobia?

La malattia specificamente associata all’idrofobia è la rabbia. Nel caso in cui dovesse manifestarsi un episodio di idrofobia si consiglia di consultare il proprio medico, che sarà in grado di dare consigli in merito a come procedere.

 

Quali sono i rimedi contro l’idrofobia?

Di norma l’idrofobia non viene trattata mediante apposita terapia, ma indirettamente, ossia per mezzo di un trattamento contro la rabbia, la patologia all’origine del problema. Poiché non esiste una terapia efficace per combattere la malattia conclamata, oltre alla prevenzione del contagio è molto importante che le persone morsicate da animali affetti da rabbia vengano vaccinate immediatamente. La vaccinazione effettuata subito dopo l’esposizione al virus stimola una risposta immunitaria efficace prima che il virus raggiunga il sistema nervoso centrale.

 

In caso di idrofobia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di idrofobia si consiglia di rivolgersi immediatamente al proprio medico o recarsi in Pronto Soccorso.

Incontinenza fecale

L’incontinenza fecale è un disturbo che consiste nell’incapacità di trattenere le feci. Tale problema si presenta quando non è più possibile controllare lo stimolo della defecazione, cui consegue un’emissione incontrollata e involontaria di feci e gas intestinali.

I possibili fattori scatenanti di questa condizione patologica sono numerosi, per esempio:

cause generali, soprattutto di carattere neurologico (demenze senili, sclerosi multipla)

cause legate all’apparato digerente (stitichezza, colite, sindrome dell’intestino irritabile, morbo di Crohn)

cause locali, dovute a un disturbo presente nella regione anale (ad esempio fecalomi, emorroidi, neoplasie ano-rettali)

 

Quali patologie possono essere associate all’incontinenza fecale?

Le malattie che possono essere associate all’incontinenza fecale sono:

Cancro al colon-retto

Cancro alla prostata

Colite

Demenze senili

Diabete

Emorroidi

Intolleranze alimentari

Intossicazione da monossido di carbonio

Morbo di Crohn

Morbo di Parkinson

Sclerosi multipla

Sindrome dell’intestino irritabile

Stitichezza

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’incontinenza fecale?

Siccome le patologie legate all’incontinenza fecale sono numerose e diverse tra loro, per determinare una terapia è di fondamentale importanza definire la causa di tale problema e agire su di essa. Per questo motivo si consiglia quindi di consultare il proprio medico di fiducia che sarà in grado di suggerire i rimedi adeguati. Se, infatti, in alcuni casi e per alcuni pazienti è necessario ricorrere a un intervento chirurgico, in molti altri casi (colite, stitichezza) è sufficiente apportare delle modifiche all’alimentazione. In caso di incontinenza fecale si consiglia di evitare sempre i rimedi “fai da te”.

 

In caso di incontinenza fecale, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di incontinenza fecale si consiglia di rivolgersi sempre al proprio medico.

Ingrossamento delle parotidi

Le parotidi sono le due maggiori ghiandole salivari posizionate tra il condotto uditivo esterno e la mandibola. Possono verificarsi numerose condizioni che ne provocano il gonfiore e il conseguente ingrossamento. La tumefazione che riguarda queste ghiandole può essere monolaterale o bilaterale.

L’ingrossamento bilaterale si manifesta in caso di parotite (patologia conosciuta con il nome di “orecchioni”) che è un’infiammazione acuta delle ghiandole parotidi in genere accompagnata da febbre, emicrania, dolore durante la deglutizione e la masticazione. L’ingrossamento monolaterale si verifica invece in presenza di neoplasia benigna o maligna a una ghiandola, di scialoadenite, di un’ostruzione del flusso di saliva o di calcolosi salivare.

L’ingrossamento di una delle due parotidi può dipendere anche da malattie autoimmuni come la sindrome di Sjogren o disturbi metabolici come il diabete mellito. Infezioni che interessano altre zone del corpo (per esempio tonsilliti, mononucleosi e malattia da graffio di gatto) possono arrivare a colpire anche le parotidi, provocandone l’ingrossamento.

 

Quali patologie possono essere associate all’ingrossamento delle parotidi?

Le malattie che possono essere associate all’ingrossamento delle parotidi sono:

Calcolosi salivare

Cancro alle ghiandole salivari

Cirrosi epatica

Diabete

Malattia da graffio di gatto

Mononucleosi

Parotite

Scialoadenite

Sindrome di Sjögren

Tonsillite

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ingrossamento delle parotidi?

Siccome le malattie legate all’ingrossamento delle parotidi sono numerose e molto diverse tra loro, per definire un trattamento mirato per risolvere il problema della condizione è importante capire la causa che all’origine del disturbo e agire su di essa. Si consiglia di consultare il proprio medico di fiducia.

 

In caso di ingrossamento delle parotidi, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In presenza di malattie già diagnosticate in precedenza (vedere elenco patologie associate).

Insonnia

L’insonnia è il disturbo che prevede la difficoltà ad addormentarsi, a dormire continuativamente per tutta la notte o a dormire abbastanza a lungo. Alla base possono esserci cattive abitudini, come coricarsi ad orari sempre diversi, dormire troppo durante il giorno, abbandonarsi a cene pesanti o una scarsa attività fisica. Anche un ambiente disturbato, il fatto di lavorare a turni, l’uso di apparecchi elettronici a letto o l’assunzione di alcuni farmaci possono compromettere il buon sonno. Altre volte a entrare in gioco sono vere e proprie malattie, come problemi alla tiroide o la depressione. E’ poi importante ricordare che lo stress e l’invecchiamento sono due notevoli fattori di stress.

 

Quali situazioni mediche sono associabili all’insonnia?

Le patologie che si possono associare all’insonnia sono le seguenti:

  • Ansia
  • Apnee notturne
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • Cefalea
  • Depressione
  • Disturbo bipolare
  • Dermatite atopica
  • Intolleranze alimentari
  • Ipogonadismo maschile
  • Ipertiroidismo
  • Rabbia
  • Sifilide
  • Sindrome premestruale

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Ci sono cure per l’insonnia?

Dal momento che i motivi della presenza di insonnia sono tanti e vari tra di loro, il trattamento più adatto dipende dalla causa dell’insonnia. Potrebbe ad esempio essere utile modificare l’assunzione di alcuni farmaci o iniziare ad assumerne di specifici per trattare la patologia alla base del problema. Anche farmaci o integratori che favoriscono il sonno possono essere utili, ma quando alla base dell’insonnia non c’è una patologia il primo fattore su cui si dovrebbe agire è sicuramente lo stile di vita. Coricarsi sempre alla stessa ora, evitando di portare con sé smartphone o tablet, può rivelarsi una nuova abitudine molto utile.

Anche scelte alimentari corrette possono aiutare a risolvere il problema. Chi soffre di reflusso gastroesofageo dovrebbe ad esempio evitare i cibi che possono interferire con il riposo. In generale è meglio evitare le cene difficili da digerire, lasciar trascorrere abbastanza tempo tra il pasto e il momento in cui ci si corica e, eventualmente, evitare già dal pomeriggio cibi e bevande che possono compromettere il sonno, come il caffè.

Nel caso in cui alla base dell’insonnia ci fossero ansia o depressione, un aiuto psicologico può risultare fondamentale.

 

Con insonnia quando rivolgersi al proprio medico?

Rivolgersi al medico è opportuno ogni volta che l’insonnia interferisce con la qualità della vita. Un riposo non appropriato può ridurre le energie a disposizione durante la giornata e avere altre ripercussioni sulla salute psicologica e su quella mentale. Rivolgersi al medico permette di evitare conseguenze anche gravi.

Ipoestesia

L’ipoestesia è una condizione medica caratterizzata dalla riduzione parziale o totale della sensibilità tattile, termica o dolorifica. In genere la causa è da ricercarsi nella presenza di lesioni a carico del sistema nervoso, sia centrale che periferico.

L’ipoestesia per cause nervose periferiche si manifesta nelle lesioni di uno o più nervi periferici (neuropatie) e dei gangli sensoriali. L’ipoestesia per cause nervose centrali si manifesta in caso di patologie che interessano la colonna vertebrale e il midollo spinale, oltre che in caso di alcune lesioni a carico del talamo.

L’ipoestesia può essere anche causata dall’effetto di medicinali anestetici.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipoestesia?

Le malattie che possono essere legate a tale problema sono:

Lebbra

Sclerosi multipla

Ustioni

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipoestesia?

Per stabilire un trattamento specifico per curare l’ipoestesia è necessario individuare la causa che è alla base del disturbo e agire su di essa.

 

In caso di ipoestesia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Poiché la condizione può essere sintomo di patologie serie, in caso di manifestazione di ipoestesia è bene rivolgersi al proprio medico per un consulto.

Ipoidrosi

Con il termine “ipoidrosi” si indica una diminuzione anomala della sudorazione, spesso causata da altre condizioni mediche che ne sono alla base, come per esempio lesioni cutanee a seguito di traumi, infezioni o infiammazioni, ma anche patologie che causano la diminuzione del funziona mento delle ghiandole sudoripare, come il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Sjogren.

L’ipoidrosi può essere legata alla secchezza della pelle nell’area del corpo colpita dal disturbo.

 

Quali malattie possono essere associate all’ipoidrosi?

Le patologie che possono essere legate alla presenza di ipoidrosi sono:

Amiloidosi

Diabete insipido

Febbre tifoide

Ipotiroidismo

Lebbra

Lupus eritematoso sistemico

Psoriasi

Sindrome di Sjögren

Traumi

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipoidrosi?

Poiché all’origine dell’ipoidrosi possono esserci varie cause, per identificare il trattamento più adatto a risolvere la condizione è necessario risalire alla patologia che ne è alla base e lavorare su questa.

 

In caso di ipoidrosi, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

Si consiglia di consultare il proprio medico in caso di forte trauma o di malattie già diagnosticate in precedenza (vedere elenco patologie associate).

Ipomimia

L’ipomimia è un disturbo caratterizzato dalla torpidità e dalla scarsa mutevolezza dell’espressione del viso, che può comportare la riduzione delle manifestazioni facciali spontanee e un notevole rallentamento di quelle volontarie.

L’ipomimia è tipica nelle persone che soffrono di depressione e soprattutto nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, in questi risulta più marcata rispetto ai primi poiché associata a ipertonia dei muscoli facciali, tipica di questa patologia.

Soprattutto nelle persone affette dal morbo di Parkinson, l’ipomimia è caratterizzata da una minor capacità di modificare l’espressione del viso in base all’umore costituendo non solo un disturbo del movimento ma anche un deficit della comunicazione non verbale.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipomimia?

Le malattie che possono essere legate all’ipomimia sono:

Depressione

Morbo di Parkinson

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipomimia?

Di norma l’ipomimia non viene curata mediante apposita terapia, ma indirettamente, ossia tramite la risoluzione della patologia medica che ne è all’origine.

Il trattamento riabilitativo dell’ipomimia riguarda i movimenti di tutti i muscoli facciali e spesso si avvale dell’ausilio di fotografie.

 

In caso di ipomimia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso ipomimia si consiglia di consultare subito il proprio medico.

Ipopion

L’ipopion è un termine scientifico specifico che identifica la raccolta di essudato (liquido che si accumula negli spazi interstiziali o nelle cavità sierose in seguito a una infiammazione acuta) purulento nella parte inferiore della camera anteriore dell’occhio. Visivamente è caratterizzato da una stria biancastra visibile a occhio nudo.

 

Quali malattie sono associabili all’ipopion?

Le patologie che possono risultare associate all’ipopion sono le seguenti:

  • Cheratite purulenta
  • Retinoblastoma
  • Ulcera corneale

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipopion?

Dal momento che le condizioni mediche eventualmente associabili alla presenza di ipopion necessitano dell’intervento dello specialista, in casi di insorgenza della problematica è consigliabile consultare il proprio medico o l’oculista. Sono da evitare in ogni caso rimedi “fai da te”.

 

Con l’ipopion quando rivolgersi al proprio medico?

In presenza di ipopion è sempre bene rivolgersi al proprio medico o all’oculista.

Ipossia

L’ipossia è una situazione particolare di carenza dell’ossigeno nei tessuti del corpo umano che può comparire in modo rapido o cronicamente in un lasso di tempo maggiore e può riguardare una specifica area dell’organismo (ipossia tissutale) o l’intero corpo (ipossia generalizzata).

Nello specifico, si parla di ipossia ipossica quando la condizione dipende da una carenza di ossigeno nel sangue. Fra le sue cause sono inclusi problemi respiratori associati, ad esempio, all’asma, a un cancro ai polmoni o a una broncopneumopatia cronica ostruttiva, così come il mal di montagna può essere causa scatenante di questo problema.

L’ipossia anemica è una patologia originata dall’anemia, mentre l’ipossia circolatoria è dovuta a un insufficiente flusso sanguigno, che può essere, ad esempio, causato da uno scompenso cardiaco o da un infarto.

L’ipossia istotossica è invece dovuta all’incapacità dei tessuti di utilizzare l’ossigeno (ad esempio a causa di un avvelenamento da cianuro), l’ipossia metabolica è invece connessa all’incremento della richiesta di ossigeno nei riguardi dei fabbisogni normali quali sono presenti con la sepsi. La mancanza totale di ossigeno in un tessuto è invece definita anossia.

L’ipossia è inoltre associabile a sintomi come capogiri, fiato corto, stato confusionale, mal di testa, tachicardia, aumento della frequenza del respiro, aumento della pressione, perdita della coordinazione, problemi di vista e cianosi.

 

Ci sono situazioni mediche associabili all’ipossia?

Le patologie che si possono associare all’ipossia sono le seguenti:

  • Anemia
  • Angina pectoris
  • Apnee notturne
  • Aterosclerosi
  • Cancro ai polmoni
  • Cirrosi epatica
  • Embolia polmonare
  • Ictus
  • Infarto miocardico
  • Insufficienza cardiaca
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Polmonite
  • Scompenso cardiaco
  • Sepsi
  • Shock settico
  • Ustioni

Questo non vuole essere un elenco esaustivo e il consiglio migliore è sempre chiedere una diagnosi al proprio medico, soprattutto se il disturbo persiste.

 

Ci sono cure per l’ipossia?

Il trattamento migliore in caso di ipossia dipende dalla causa sottostante. Per questo è indispensabile rivolgersi al medico nel caso in cui compaiano sintomi. In attesa di una diagnosi definitiva potrebbe essere raccomandata un’ossigenoterapia, soprattutto nel caso in cui fra i sintomi siano inclusi fiato corto o altri problemi che possono suggerire un livello di ipossia moderato o addirittura grave. Se i sintomi sono gravi il miglior trattamento possibile è costituito invece da un aiuto meccanico per respirare.

 

Con ipossia bisogna rivolgersi al proprio medico?

Un’ipossia grave può essere il grave inizio di un danneggiamento importante a livello di organi importanti come il cervello, il cuore e il fegato in soli 4 minuti. Le conseguenze possono essere convulsioni, coma o addirittura il decesso. Anche un’ipossia di grado moderato, se cronica, può danneggiare gli organi. Per questo nel caso in cui si abbia a che fare con i sintomi di una carenza d’ossigeno è bene parlarne con un medico.

Quando i sintomi sono molto gravi è consigliabile rivolgersi al Pronto Soccorso.

Ipercapnia

L’ipercapnia è una condizione caratterizzata dall’eccessivo accumulo di anidride carbonica nel sangue. La causa è da ricercare in anomalie a carico del funzionamento polmonare o cardiaco.

L’aumento della pressione parziale dell’anidride carbonica nel sangue, in genere, indica insufficienza respiratoria causata da inadeguata ventilazione alveolare e in questo caso è legata a ipossia.

In caso di ipercapnia i sintomi correlati che possono presentarsi in base alla gravità della situazione sono diversi: aumento del battito cardiaco o extrasistoli, dispnea, arrossamento della pelle, spasmi muscolari, aumento della pressione del sangue, emicrania, stato confusionale, letargia, iperventilazione, disorientamento e perdita di coscienza. I casi più gravi possono essere letali.

Più nel dettaglio, se la pressione dell’anidride carbonica supera i 60-75 mmHg si verifica dispnea e irregolarità del battito cardiaco, mentre se raggiunge i 70-80 mmHg si incorre in letargia e semicoma, a 100-150 mmHg le conseguenze sono coma e morte.

 

Quali patologie possono essere associate all’ipercapnia?

Le malattie che possono essere associate all’ipercapnia sono:

Apnee notturne

Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

Disturbi cardiaci

È bene tener presente che non si tratta di un elenco esaustivo e si consiglia sempre di consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro l’ipercapnia?

Per definire una terapia mirata per risolvere l’ipercapnia è necessario definire con precisione la causa all’origine del disturbo e agire su di essa. Poiché l’evolversi di questa condizione patologica può avere complicazioni anche gravi, in caso di manifestazione di ipercapnia si consiglia di rivolgersi al proprio medico per una visita, evitando i rimedi “fai da te”.

 

In caso di ipercapnia, quando è necessario rivolgersi al proprio medico?

In caso di ipercapnia si consiglia di rivolgersi sempre immediatamente al proprio medico o al Pronto Soccorso.

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