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Teobromina

Che cos’è la teobromina?

La teobromina è un alcaloide purinico presente nei semi delle piante del cacao (Theobroma cacao), della cola e nelle foglie di tè (Thea sinensis). La fonte principale di questa sostanza sono i semi di cacao, mentre nelle noci di cola e nelle foglie di tè la concentrazione è minore.

La teobromina è un isomero (uguale formula molecolare, ma differenti disposizioni degli atomi nelle molecole) della teofillina, dalla quale differisce per la diversa posizione di un gruppo metilico.

Per quanto riguarda la produzione di teobromina, a partire dai semi di cacao, è possibile estrarla dai gusci preventivamente privati dei grassi, per spremitura o mediante solventi. In alternativa, la teobromina può essere prodotta per via sintetica.

 

A cosa serve la teobromina?

Le proprietà attribuite alla teobromina e che le valgono il fatto di essere presente in diversi integratori sono numerosi. Innanzitutto, è indicata per i suoi effetti stimolanti a livello del sistema nervoso centrale. Inoltre, è nota per le sue proprietà cardiocinetiche e vasodilatatorie, soprattutto dei vasi coronarici. Agendo direttamente sui tubuli renali esplica anche una blanda attività diuretica; infine, secondo diversi studi, è in grado di agire come sedativo di affezioni non gravi a carico delle vie respiratorie superiori (sarebbe un ottimo aiuto soprattutto come sedativo della tosse) e può aiutare a ridurre i sintomi dell’asma. Per quanto riguarda le applicazioni topiche, la teobromina viene inserita in molte creme per il trattamento delle adiposità localizzate, oltre che in alcuni integratori energetici.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione appropriata e secondo le dosi consigliate di teobromina è considerata generalmente sicura e ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti. Sebbene l’effetto psico-stimolante sia circa dieci volte inferiore a quello della caffeina, a dosi elevate questa sostanza può comportare sintomi simili a quelli da abuso di caffeina, tra cui irrequietezza, tremori, ansia, sudorazione, aritmie, perdita di appetito, nausea, vomito, riduzione del sonno.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Solidago virgaura

Che cos’è la Solidago virgaura?

Nota anche come “verga d’oro comune”, è un’erba di cui alcune parti vengono utilizzate a scopo medicinale.

 

A cosa serve la Solidago virgaura?

Essa contiene molecole che sembrerebbero aumentare il flusso urinario ed esercitare un’azione antinfiammatoria che potrebbe essere utile al fine di combattere i gonfiori. Per questo motivo viene impiegata proprio per combattere dolori e infiammazioni nonchè come diuretico. Viene altresì consigliata contro la gotta, i dolori articolari, l’artrite, gli spasmi muscolari, l’eczema e altre problematiche dermatologiche, nel trattamento delle forme di tubercolosi che si riattivano dopo un periodo di latenza e del diabete, e in caso di ingrossamenti del fegato, asma, ingrossamenti della prostata, emorroidi, emorragie interne e febbre da fieno.

Un suo utilizzo piuttosto comune consiste in una procedura che ne abbina l’assunzione a quella di quantità abbondanti di fluidi per incrementare il flusso di urina e risolvere quindi l’infiammazione delle vie urinarie, inclusi i calcoli ai reni. Infine, la Solidago virgaura viene utilizzata per risciacqui contro infiammazioni della bocca e della gola e viene anche applicata direttamente sulla cute per favorire la guarigione delle ferite.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione può interferire con quella dei medicinali diuretici perché promuove l’eliminazione di acqua da parte dell’organismo; i rischi in cui si può incorrere sono capogiri o pericolosi abbassamenti della pressione.

Le informazioni ad oggi a disposizione non sono sufficienti a stabilire se il suo impiego possa essere pericoloso in presenza di alcune patologie. Si ritiene che potrebbe generalmente essere considerata pericolosa in caso di pressione alta (perché potrebbe determinare una ritenzione di sodio) e di infezioni delle vie urinarie (nel caso delle quali potrebbe essere necessario assumere anche degli antibiotici). Inoltre il suo uso al fine di aumentare la produzione di urine è sconsigliato in caso di ritenzione idrica dovuta a problemi cardiaci e/o renali.

Infine, essa può scatenare reazioni in soggetti allergici a specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, come la margherita e il crisantemo.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Semi di zucca

Che cosa sono i semi di zucca?

I semi di zucca sono i semi della pianta Cucurbita pepo. Sono reperibili in commercio sotto forma di snack, perlopiù tostati, e sono famosi anche per le loro proprietà terapeutiche.

 

A cosa servono i semi di zucca?

I semi di zucca vengono utilizzati anche sotto forma di estratto o di olio di semi di zucca per il trattamento di varie problematiche. I semi di zucca sono indicati soprattutto per combattere vari problemi legati alla sfera urologica: tradizionalmente vengono utilizzati contro l’enuresi notturna dei bambini e contro la variegata sintomatologia a carico del sistema urologico che può accompagnare l’ipertrofia prostatica benigna, disturbo che comporta l’ingrossamento della ghiandola prostatica (per esempio disturbi minzionali, minzione frequente anche notturna, urgenza minzionale, minzione intermittente, ritenzione urinaria, mancato svuotamento della vescica). Il merito sarebbe dei betasteroli, sostanze strutturalmente simili agli androgeni e agli estrogeni di cui i semi di zucca sono ricchi. Inoltre, sempre grazie ai betasteroli i semi di zucca sarebbero in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e lenire la sintomatologia legata alla carenza estrogenica nella post-menopausa. Rimedi popolari a base di semi di zucca prevedono il loro utilizzo contro i vermi intestinali: le potenzialità terapeutiche dei semi di zucca in tale ambito sono legate soprattutto al contenuto di cucurbitina, un aminoacido con probabili potenzialità di contrastare le infezioni da parassiti.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Il consumo di semi di zucca oggi risulta ben tollerato dalla maggior parte delle persone. Anche se durante la gravidanza e allattamento il consumo di semi di zucca con l’alimentazione risulta sicuro, in via precauzionale si consiglia di evitare di assumere integratori a base di questa sostanza poiché non sono ancora noti gli eventuali effetti che il consumo di quantità maggiori potrebbe causare. Al momento non sono noti casi di interazione dei semi di zucca con farmaci o altre sostanze. È inoltre necessario evitare di consumarli in caso di ipersensibilità certa o presunta.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Squalene

Che cos’è lo squalene?

Lo squalene è un precursore del colesterolo (in particolare è un terpene intermedio della biosintesi del colesterolo) e degli ormoni steroidei. Si forma per combinazione di due molecole di farnesilpirofosfato.

Oltre che nell’uomo questa sostanza è presente anche nell’olio di fegato degli squali e attualmente viene impiegato come adiuvante in varie preparazioni farmaceutiche come i vaccini. Dal punto di vista alimentare è presente in vegetali come la crusca di riso, il germe di grano e le olive.

 

A cosa serve lo squalene?

Lo squalene rientra nel documento redatto dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e in particolare nell’elenco “Altre sostanze senza apporto massimo giornaliero definito”.

Sebbene ancora da accertare dal punto di vista scientifico, la proprietà attribuita allo squalene, grazie alla quale questa sostanza fa parte degli ingredienti di molti integratori, è la presunta capacità di proteggere il Dna, le proteine e i grassi dallo stress ossidativo. Lo squalene agirebbe soprattutto a livello del sebo prodotto dalle ghiandole sebacee e proteggerebbe la pelle dai danni procurati dai raggi UV. Secondo numerose ricerche, grazie alle proprietà antiossidanti e anti-radicali liberi, questa sostanza avrebbe inoltre proprietà antitumorali e antinfiammatorie.

Attualmente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha ancora approvato claim specifici per i prodotti a base di squalene. I suggerimenti secondo cui questa sostanza sarebbe in grado di proteggere dallo stress ossidativo il Dna, le proteine e i grassi è stata rifiutata a causa dell’assenza di sufficienti prove scientifiche.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Anche se, a oggi, non sono stati riscontrati casi di tossicità acuta legati al consumo di squalene, non ci sono nemmeno prove sulla sicurezza del suo consumo a lungo termine a dosaggi superiori a quelli che si trovano comunemente negli alimenti.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Rutina

Che cos’è la rutina?

La rutina è un bioflavonoide presente in diverse piante, tra cui quelle appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, a cui la sostanza deve il nome. Le piante più ricche di rutina sono i germogli della sofora del Giappone (Sophora japonica), le foglie di una specie di eucalipto (Eucalyptus macrorhyncha) e le foglie di grano saraceno (Fagopyrum esculentum).

 

A cosa serve la rutina?

Le proprietà attribuite a questa sostanza e che le valgono la presenza in vari integratori sono numerose. La più importante è quella di favorire la fisiologica permeabilità dei capillari sanguigni, contrastando la formazione di edemi; la rutina è nota anche come vitamina P proprio per questa sua proprietà di regolare la permeabilità dei capillari sanguigni. La rutina sembrerebbe inoltre in grado di stimolare il trofismo e l’elasticità dei capillari sanguigni, migliorando la circolazione e prevenendo le emorragie. In generale, quindi, prodotti a base di rutina vengono utilizzati per il trattamento delle emorroidi e per ridurre i sintomi connessi a problemi circolatori negli arti inferiori (edemi, vene varicose, prurito). Varie ricerche hanno evidenziato anche le proprietà antiossidanti della rutina, in grado di proteggere le cellule dell’organismo dagli effetti dannosi dei radicali liberi e di prevenire la formazione di trombi nel sangue (grazie alle sue proprietà antiaggreganti piastriniche e antitrombotiche). Per questo motivo viene impiegata in diversi casi per favorire la salute cardiovascolare.

Ad oggi l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha autorizzato claim specifici a favore dei prodotti a base di rutina. Le proposte delle indicazioni secondo cui questa sostanza sarebbe in grado di promuovere la salute e l’elasticità delle pareti dei vasi sanguigni nonché di agire come antiossidante proteggendo le cellule del corpo dagli effetti dannosi dei radicali liberi, sono state rifiutate a causa della mancanza di sufficienti prove scientifiche.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

In generale, l’assunzione di rutina è considerata sicura e ben tollerata. Tra gli effetti collaterali ci sono emicrania, eruzioni cutanee, mal di stomaco. A scopo precauzionale si consiglia di non assumere questa sostanza in gravidanza e allattamento.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Serenoa repens

Che cos’è la Serenoa repens?

Dal nome scientifico Serenoa repens, sin. Sabal serrulata e conosciuta anche come palma nana americana, è una piccola palma originaria degli Stati Uniti orientali. Le sostanze biologicamente attive che vengono utilizzate all’interno di integratori e/o medicinali sono contenute nei frutti; una volta maturi, essi appaiono come bacche globose di colore bluastro-nero che vengono fatte essiccare prima di essere sottoposte a lavorazione.

 

A cosa serve la Serenoa repens?

Nel passato la Serenoa repens veniva impiegata dagli indiani della Florida – uno degli Stati in cui cresceva e cresce tuttora questa pianta – per curare alcuni disturbi urologici. Attualmente gli estratti di Serenoa repens vengono inseriti all’interno di in medicinali e integratori con l’obiettivo di prevenire e attenuare diverse condizioni afferenti la sfera urologico-sessuale, tra cui il tumore alla prostata, il dolore pelvico cronico, vari disturbi a carico della vescica, l’ingrossamento della prostata (o iperplasia prostatica benigna), la diminuzione del desiderio sessuale e squilibri ormonali. Nello specifico essa avrebbe le capacità di contrastare le infiammazioni a carico della vescica, del tratto urinario, dei testicoli e delle ghiandole mammarie e sarebbe impiegata anche come rimedio per contrastare i disturbi della diuresi e le infiammazioni delle vie urinarie. Poiché esplica la sua azione a livello ormonale, i rimedi a base di questa pianta parrebbero utili anche per contrastare la perdita dei capelli.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Tra gli effetti avversi più comunemente riscontrati ci sono vomito, diarrea e nausea. È consigliabile astenersi dal consumare prodotti a base di Serenoa repens in caso di ipersensibilità presunta o certa verso il principio attivo e in caso di donne gravide e in fase di allattamento. La sua assunzione può causare interazioni farmacologiche nel caso di concomitanti terapie a base di ormoni. Qualora si soffra di un tumore ormono-dipendente, è opportuno consultare il medico prima di assumere preparati a base di questa pianta.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Salice

Che cos’è il salice?

Il salice è il nome comune con cui si identificano varie specie di questa pianta (Salix alba, salix purpurea, Salix fragilis) della famiglia delle Salicaceae. La parte di questa pianta impiegata a scopo curativo è la corteccia, caratterizzata da numerose proprietà terapeutiche.

 

A cosa serve il salice?

Il principio attivo principale del salice è la salicina (o acido salicilico), dotata di proprietà analgesiche, antipiretiche e antireumatiche. Oltre alla salicina, nella corteccia del salice sono contenute molte altre sostanze che gli valgono il fatto di essere inserito in numerosi prodotti ad terapeutico: glicosidi fenolici come salicina, populina, alcol salicilico; acidi aromatici; flavonoidi e tannini. Integratori a base di salice vengono usati per la loro azione antinfiammatoria, antidolorifica, antinevralgica e antifebbrile, in caso di dolori articolari, osteoartrite, dolori muscolari, mal di schiena, forme reumatiche croniche, febbre, malattie da raffreddamento, nevralgie, cefalea. Inoltre, l’acido salicilico è in grado di inibire l’aggregazione delle piastrine (azione antiaggregante piastrinica) e di aumentare così la fluidità del sangue. Come trattamento topico, preparati a base di acido salicilico vengono utilizzati per il trattamento di vari disturbi cutanei.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

In generale, l’assunzione di estratti di salice risulta ben tollerata. Grazie all’azione antiaggregante piastrinica indotta dall’acido salicilico, estratti a base di salice non devono essere assunti in contemporanea a terapie anticoagulanti (il rischio è la somma degli effetti). È necessario evitare di assumere preparati a base di salice in caso di allergia ai salicilati o ad altri FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) o a una o più sostanze farmacologicamente attive contenute nell’estratto. L’uso in caso di asma bronchiale e di ulcera peptica è controindicato. Non utilizzare in soggetti di età inferiore ai 18 anni (se non dietro stretto controllo medico). A scopo cautelativo si consiglia di non assumere il prodotto in gravidanza e allattamento.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Soluzioni di carboidrati ed elettroliti

Che cosa sono le soluzioni di carboidrati ed elettroliti?

Le soluzioni di carboidrati ed elettroliti –note anche come “sport drink” – sono bevande che mirano a rifornire l’organismo di nutrienti e liquidi. La composizione può variare molto a seconda dei casi.

 

A cosa servono le soluzioni di carboidrati ed elettroliti?

Le soluzioni di carboidrati ed elettroliti possono essere indicate per far fronte al dispendio di nutrienti legato all’attività fisica. Alcuni contengono, per esempio, miscele di carboidrati che vengono assorbiti in modo indipendente e che sarebbero in grado di far fronte alla velocità con cui l’organismo consuma gli zuccheri, migliorerebbero le prestazioni sportive e favorirebbero il benessere gastrointestinale.

Gli elettroliti, invece, sono utili per promuovere l’assunzione di liquidi durante la fase di esercizio. Inoltre consentono di sopperire alle cospicue perdite

di minerali, che possono verificarsi quando si suda molto.

 

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha però approvato i claim secondo cui le soluzioni di carboidrati ed elettroliti aiuterebbero a ridurre gli sforzi da compiere durante l’esercizio poiché:

  • aiutano a mantenere le capacità durante esercizi prolungati;
  • aiutano a migliorare le performance riducendo lo sforzo percepito;
  • aiutano a mantenere alta la motivazione e ad aumentare la sensazione di piacere;
  • aumentano la resistenza e il tempo necessario per esaurire le energie e ritardare così la fatica;
  • controllano la glicemia;
  • forniscono ai muscoli carboidrati per rifornire le scorte di glicogeno.

 

L’Efsa ha invece autorizzato i claim secondo cui tali soluzioni:

  • contribuiscono a mantenere alte le prestazioni durante l’attività fisica prolungata;
  • migliorano l’assorbimento di acqua durante l’attività fisica.

Questi claim possono essere utilizzati solo per soluzioni che contengono 80-350 Cal/l sotto forma di carboidrati e 460-1.150 mg/l di sodio, hanno un’osmolarità di 200-330 mOsm/kg di acqua e in cui almeno il 75% dell’energia deriva da carboidrati che inducono un’elevata risposta glicemica (come glucosio e saccarosio).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Gli integratori non sono sostituti di un’alimentazione varia. Prima di assumerli è necessario consultare il proprio medico per escludere possibili controindicazioni.

 

Disclaimer

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Succo di mirtillo

Che cos’è il succo di mirtillo?

Il succo di mirtillo è il succo estratto dai frutti della pianta del mirtillo, appartenente alla famiglia delle ericacee. In ambito fitoterapico, in genere, il mirtillo nero viene utilizzato per le sue presunte potenzialità benefiche per l’organismo umano; il mirtillo rosso sembra essere invece avere proprietà terapeutiche inferiori.

 

A cosa serve il succo di mirtillo?

Il mirtillo nero è particolarmente ricco di sostanze benefiche per l’organismo umano come antociani (sostanze con importanti proprietà antiossidanti), pectine (fibre alimentari solubili) e tannini (sostanze in grado di migliorare la tonicità delle pareti dei vasi sanguigni e dotate di proprietà leggermente antinfiammatoria). Oltre che un’ottima fonte di vitamina C, questo frutto è una delle migliori fonti naturali di antiossidanti e sembra in grado di proteggere la vescica e il tratto urinario (soprattutto riduce il rischio di infezioni batteriche) e sembra favorire la digestione.

Al succo di mirtillo vengono attribuiti diversi benefici per l’organismo – anche se sono ancora da dimostrare dal punto di vista scientifico – tra cui proprietà anti-invecchiamento e preservazione della salute delle vie urinarie e dei vasi sanguigni e, soprattutto, dei capillari oculari. Il succo di mirtillo è indicato per prevenire disturbi oculari legati alla visione crepuscolare e notturna, per proteggere la retina da eventuali danni e contro la fragilità capillare oculare; per migliorare la circolazione sanguigna e lenire disturbi come vene varicose ed emorroidi; nonché per ridurre disturbi associati alle infezioni del tratto urinario. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e migliorative della tonicità delle pareti dei vasi sanguigni, il succo di mirtillo può essere un valido aiuto per combattere i disturbi cardiovascolari.

Attualmente non l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha approvato claim specifici sui prodotti a base di succo di mirtillo. I suggerimenti d’uso secondo cui il succo di mirtillo comporterebbe una vasta gamma di benefici per la salute è stata rifiutata a causa della mancanza di sufficienti prove scientifiche.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di succo di mirtillo risulta ben tollerata dalla maggior parte delle persone. Se ne sconsiglia il consumo alle persone che soffrono di ipersensibilità certa o presunta verso questo frutto. Può avere effetti ipoglicemizzanti.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Rododendro

Che cos’è il rododendro?

Il rododendro è una pianta appartenente al genere Rhododendron, famiglia delle Ericaceae. Le foglie del Rhododendron ferrugineum vengono impiegate nella produzione di prodotti a uso medicinale.

 

A cosa serve il rododendro?

Pare che il rododendro contenga molecole in grado di abbassare la pressione sanguigna. Inoltre, altri suoi principi attivi, se assunti a basse dosi, potrebbero alleviare alcune sintomatologie dolorose, interferendo con l’attività nervosa, ma a dosi più elevate possono causare avvelenamenti.

Nonostante questa possibile tossicità, il rododendro viene utilizzato abbinato ad altri rimedi fitoterapici per produrre integratori alimentari indicati in caso di sindromi dolorose (per es. gotta, reumatismi, dolori muscolari, nevralgie, sciatica, mal di testa e cefalea). Il rododendro viene poi impiegato per il trattamento dell’eccessiva tensione di muscoli e arterie, di problemi articolari, indebolimento dei tessuti connettivi, calcoli alla cistifellea e renali, pressione alta, disturbi legati all’invecchiamento e di quelli che compaiono in corrispondenza a cambiamenti meteorologici.

Le prove dell’efficacia dell’assunzione di integratori che contengono rododendro non sono però sufficienti a provarne l’efficacia, e al momento l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha approvato claim che ne certifichino i benefici.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Attualmente non si conoscono condizioni in cui il rododendro potrebbe interferire con certi medicinali o altre sostanze. In caso di dubbi si consiglia di consultare il proprio medico.

Inoltre, è importante tener presente che il rododendro è una pianta velenosa: i sintomi di un eventuale avvelenamento sono sudorazione, stato di coscienza alterato, brividi, svenimento, convulsioni, arresto cardiorespiratorio, forte stato confusionale e shock. In situazioni meno gravi l’assunzione di rododendro può causare effetti collaterali minori, per esempio debolezza, capogiri, nausea, vomito, pressione bassa, battito cardiaco rallentato o irregolare e vista appannata.

Si sconsiglia l’assunzione di rododendro in fase di gravidanza e allattamento.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

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