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Perdita di ricordi

Definizione

La perdita di ricordi, conosciuta anche come perdita di memoria o amnesia (dal greco “a-mnesis”, dove il prefisso “a” indica una negazione e “mnesis” significa ricordo e sta quindi a significare, “impossibilità di ricordare”) è un disturbo caratterizzato dall’indebolimento o dall’esaurimento della memoria.

 

La perdita dei ricordi, o amnesia, può essere totale o parziale, transitoria o permanente, congenita o acquisita.

Ci sono molte cause che possono provocare questo disturbo, tra cui:

  • traumi
  • lesioni cerebrali
  • vari tipi di disfunzioni organiche a carico del cervello

Quali patologie si possono associare alla perdita di ricordi?

Le malattie che possono risultare associate alla perdita di ricordi includono le seguenti:

  • Demenze
  • Morbo di Alzheimer
  • Intossicazione da monossido di carbonio
  • Lesioni cerebrali
  • Traumi cerebrali

Communque, è importante che si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre migliore chiedere consulto al proprio medico.

 

Con la perdita di ricordi quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di malattie già diagnosticate in precedenza (vedere elenco malattie associate).

 

Quali sono i rimedi contro la perdita di ricordi?

Poiché le malattie che possono provocare la perdita di ricordi sono tante e diverse tra loro, per individuare un trattamento che possa almeno in parte lenire la condizione, è molto importante scovare la problematica medica e la causa sottostante base.

Infine, il consiglio è quello di non sottovalutare mai l’indebolimento della memoria e rivolgersi al proprio medico di fiducia ai primi segni di perdita di ricordi, seppure transitoria.

 

Perdita di peso

Definizione

La perdita di peso può essere il sintomo di un problema di salute quando corrisponde a un dimagrimento di 5 kg o pari al 5% del peso corporeo in meno di 6-12 mesi.

Alla base possono esserci problemi di salute come:

  • depressione
  • ansia o stress
  • un tumore
  • un ipertiroidismo
  • problemi digestivi cronici o infezioni intestinali prolungate
  • un’infezione cronica come quella da HIV
  • una malattia cronica (come la BPCO o il Parkinson)
  • l’abuso di droghe o di lassativi
  • l’assunzione di farmaci (ad esempio chemioterapici o medicinali per problemi alla tiroide)
  • disturbi dell’alimentazione
  • un diabete non diagnosticato

 

Quale patologie si possono associare alla perdita di peso?

Le malattie che si possono associare a perdita di peso includono le seguenti:

  • AIDS
  • Cirrosi epatica
  • Gastroenterite
  • Amiloidosi
  • Epatite
  • Diabete
  • Artrite reumatoide
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Celiachia
  • Insufficienza renale
  • Colite
  • Diverticoli esofagei
  • Ebola
  • Ipotiroidismo
  • Enfisema
  • Leucemia
  • Fibrosi cistica
  • Insufficienza surrenalica
  • Intolleranza al lattosio
  • Pancreatite
  • Morbo di Crohn
  • Malattia da graffio di gatto
  • Malattia di Chagas
  • Mononucleosi
  • Sifilide
  • Morbo di Addison
  • Morbo di Graves–Basedow
  • Pemfigo volgare
  • Ulcera gastrica
  • Policitemia vera
  • Rettocolite ulcerosa
  • Steatosi epatica
  • Tifo
  • Tubercolosi
  • Tumore al fegato
  • Tumore allo stomaco
  • Tumore al pancreas
  • Tumore al rene
  • Tumore del colon-retto
  • Tumore dell’esofago
  • Tumori della laringe
  • Tumore della tiroide
  • Pleurite
  • Sclerodermia
  • Ulcera duodenale
  • Ulcera peptica

 

Communque, è importante che si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Con perdita di peso quando rivolgersi al proprio medico?

È bene rivolgersi a un medico tutte le volte che il peso corporeo è inferiore rispetto a quello considerato salutare in base all’età e all’altezza. Inoltre, è importante consigliarsi con un medico se si perdono senza motivo apparente più di 5 kg o più del 5% del peso corporeo in meno di 6-12 mesi e se alla perdita di peso si associano altri sintomi.

 

Quali sono i rimedi contro la perdita di peso?

Il rimedio migliore dipende dalla causa della perdita di peso e gli altri sintomi associati. A volte, possono essere necessari interventi psicologici, e altre volte sono indispensabili trattamenti farmacologici. In alcuni casi, possono essere sufficienti opportuni accorgimenti alimentari e un’attività fisica adeguata.

Pelle secca

Definizione

La pelle secca è una condizione per cui l’epidermide appare disidratata, a volte addirittura screpolata, ma anche poco elastica e particolarmente fragile. Può trattarsi di una situazione temporanea, magari presente solo durante i mesi invernali, ma comunque fastidiosa e indesiderata.

Una pelle secca può essere soggetta alla comparsa di solchi e rughe, mentre in altri casi è una costante per tutta la vita e può essere associata a problemi di pelle più seri, come le cosiddette ittiosi.

Fra le zone più spesso colpite da questa problema, sono incluse le braccia e i polpacci, ma la situazione può variare molto da persona a persona. Inoltre, i segni e i sintomi della pelle secca dipendono da fattori come l’età, lo stato di salute, il tempo trascorso all’aperto e la causa alla base del problema.

Fra i disturbi più frequenti sono inclusi anche: una sensazione di pelle tesa, soprattutto dopo un bagno o una doccia, un aspetto rugoso, prurito, esfoliazione, arrossamenti e formazioni di pieghe e screpolature. A volte la pelle può addirittura creparsi e sanguinare.

Alla base possono esserci le condizioni climatiche, una carenza di umidità nell’ambiente in cui si vive, l’abitudine a bagni o docce troppo caldi, l’uso di saponi o detergenti troppo aggressivi, un’esposizione inappropriata al sole o malattie della pelle come la dermatite atopica.

 

Quali malattie si possono associare alla pelle secca?

Le malattie che si possono associare a pelle secca includono le seguenti:

  • Cheratosi attinica
  • Infezioni della pelle
  • Dermatite atopica
  • Sclerodermia
  • Dermatite
  • Psoriasi
  • Eritema solare
  • Intolleranze alimentari
  • Ittiosi
  • Morbo di Hashimoto
  • Ipotiroidismo
  • Piede diabetico
  • Pitiriasi rosea
  • Sindrome di Sjögren

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Con pelle secca quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di pelle secca è bene rivolgersi al medico se, nonostante gli accorgimenti adottati, il problema non migliora, la secchezza è associata ad arrossamenti, il fastidio e il prurito impediscono di dormire bene, si formano ulcere o si sviluppano infezioni e se un’ampia area della pelle inizia a esfoliarsi o a spellarsi.

 

Quali sono i rimedi contro la pelle secca?

Quando la pelle secca risulta essere un problema cronico o grave, è necessario l’intervento di uno specialista. Prima di rivolgersi a un dermatologo si può, però, cercare di migliorare la situazione con uno stile di vita adeguato.

È consigliato, prima di tutto, evitare l’uso di saponi o di altri prodotti aggressivi (ad esempio contenenti sostanze irritanti come i profumi artificiali), preferire soluzioni più idratanti ed evitare docce e bagni troppo caldi. Dopo la doccia e il bagno, bisogna asciugare la pelle tamponandola, senza strofinarla, e ricordare di applicare un olio o una crema idratante. Anche l’uso di un umidificatore e di capi d’abbigliamento in fibre naturali, come il cotone o la seta, possono portare a miglioramenti.

In caso di prurito, degli impacchi freddi possono aiutare a ridurre il fastidio; a volte, però, solo creme a base di cortisone riescono a fornire un sollievo effettivo.

Infino, se i cambiamenti suggeriti non dovessero portare a risultati ottimali, il medico può consigliare l’uso di prodotti specifici, ad esempio creme a base di acido lattico o di urea. In caso di malattie della pelle come dermatite atopica, ittiosi o psoriasi possono essere indispensabili prodotti che richiedono la prescrizione medica.

Pelle scura

Definizione

Con la terminologia di uso comune “pelle scura” si fa riferimento a una condizione in ambito medico conosciuta come iperpigmentazione cutanea, caratterizzata dalla presenza di un’eccessiva pigmentazione della pelle (la pelle, cioè, diventa più scura). Questo fenomeno può essere più o meno circoscritto a specifiche parti del corpo; nel morbo di Addison, ad esempio, l’iperpigmentazione riguarda soprattutto le pieghe cutanee come gomiti e ginocchia, oltre che le nocche delle mani e le cicatrici, mentre nel caso dell’Achanotsisi nigricans le aree del corpo più colpite dall’iperpigmentazione sono i lati e il retro del collo, le ascelle e l’inguine.

A seconda della patologia che è alla base dell’iperpigmentazione le macchie scure possono variare nella colorazione dal grigio al marrone, dal rossastro al nero e apparire con tonalità più o meno intense.

La pelle colpita da iperpigmentazione può risultare ispessita e essere caratterizzata da piccoli rilievi. In alcuni casi può maleodorare e provocare prurito.

 

Quali malattie si possono associare alla pelle scura?

Le malattie che possono risultare associate alla pelle scura sono:

  • Acanthosis nigricans
  • Dermatite seborroica
  • Insufficienza surrenale
  • Acromegalia
  • Emocromatosi
  • Sindrome di Addison
  • Sindrome dell’ovaio policistico

Si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre bene chiedere consulto al proprio medico.

 

Con la pelle scura quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di insorgenza di iperpigmentazione cutanea è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia per un consulto.

 

Quali sono i rimedi contro la pelle scura?

Poiché le condizioni mediche che risultano associate all’iperpigmentazione della cute sono diverse, per identificare un trattamento adatto è fondamentale diagnosticare la patologia che ne è alla base. È meglio evitare l’automedicazione o rimedi “fai da te”, perché le medicazioni effettuate impropriamente possono infatti sovrapporre alla patologia di base, che non viene curata, altre condizioni come allergie, irritazioni e infezioni che vanno a complicare il quadro diagnostico.

Pelle grassa

Definizione

La pelle grassa è una condizione per cui la cute produce quantità eccessive di sebo. Quest’ultimo è normalmente prodotto dall’organismo per promuovere la salute naturale della pelle. Comunque, se in eccesso può conferirle un aspetto oleoso e favorire la comparsa di problemi come l’acne.

Alla base della comparsa, ci sono sia fattori genetici che l’azione di ormoni. È invece probabile che il ruolo dell’alimentazione sia molto più contenuto rispetto a quanto si ritenesse in passato, anche se non si esclude che il cibo possa non essere coinvolto nella comparsa della pelle grassa.

Altri fattori che potrebbero giocare un ruolo sono l’umore e il clima. Non mancano, ad esempio, i casi in cui la pelle grassa sia associata all’aumento di sudorazione tipico dell’estate.

 

Quali malattie si possono associare alla pelle grassa?

Le malattie che si possono associare a pelle grassa includono le seguenti:

  • Acne
  • Dermatite seborroica
  • Acromegalia
  • Sindrome dell’ovaio policistico

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

 

Con pelle grassa quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di pelle grassa, è bene rivolgersi a un medico se una corretta igiene e l’uso di prodotti acquistabili senza ricetta non aiutano ad alleviare il problema.

 

Quali sono i rimedi contro la pelle grassa?

Il rimedio migliore contro la pelle grassa è una corretta igiene. Esistono prodotti specifici per prendersi cura di una cute alle prese con un eccesso di sebo:

  • detergenti
  • tonici
  • cerotti medicati
  • maschere
  • argille e diversi tipi di creme.

 

In generale, è consigliabile utilizzare prodotti a base acquosa anziché oleosa.

Nei casi più severi sarà il dermatologo a suggerire il prodotto più adatto per cercare di arginare il problema. Resta fondamentale pulire la pelle più spesso rispetto a quanto si farebbe se non si avesse a che fare con la pelle grassa.

Infine, nel caso in cui la pelle grassa sia associata a sindrome dell’ovaio policistico potrebbe essere necessario assumere medicinali o integratori.

Pelle della mammella a buccia d’arancia

Definizione

La pelle della mammella a buccia d’arancia è un particolare aspetto della pelle che interessa una specifica porzione della mammella che sovrasta un carcinoma mammario. Appare del tutto simile alla pelle a buccia d’arancia tipica dei processi edematosi linfatici (quei processi che comportano la formazione di quella che viene comunemente detta “cellulite” o, appunto, “pelle a buccia d’arancia”), ma risulta circoscritta a un’area delimitata della mammella.

 

Quali malattie si possono associare alla pelle della mammella a buccia d’arancia?

La patologia che può risultare associata alla pelle della mammella a buccia d’arancia è cancro al seno.

Si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre bene chiedere consulto al proprio medico.

 

Con la pelle della mammella a buccia d’arancia quando rivolgersi al proprio medico?

In caso d’insorgenza della pelle della mammella a buccia d’arancia è sempre racommandato rivolgersi al proprio medico per un consulto.

 

Quali sono i rimedi contro la pelle della mammella a buccia d’arancia?

Poiché la patologia che risulta associata alla presenza della pelle della mammella a buccia d’arancia è solitamente il carcinoma mammario, in caso di insorgenza di questo specifico aspetto della pelle del seno è bene contattare il proprio medico di fiducia per un consulto. Il consiglio è di non trascurare la presenza di questo specifico segno.

Perdite uretrali

Definizione

Con la terminologia “perdite uretrali” in ambito medico si è soliti indicare l’emissione di secrezioni di diversa tipologia dall’uretra.

Sono piuttosto frequenti nell’uomo e rare nella donna. Solitamente, risultano associate alla presenza di infezioni o di infiammazioni nel sistema uretrale. Communque, possono dipendere, anche, da malfunzionamenti dell’apparato urinario.

A seconda della patologia che ne è alla base le perdite uretrali possono apparire di diverso colore (bianco-giallastre, trasparenti, lattacee) e di consistenze differenti. La loro presenza può essere del tutto asintomatica, così come può risultare accompagnata da una sensazione di fastidio e bruciore che può essere presente in tutto l’arco della giornata e acuirsi soprattutto prima, durante e dopo la minzione.

In alcuni casi, le perdite uretrali possono verificare anche con altri disturbi, tra qui la pollachiuria (aumento esagerato della frequenza delle minzioni, senza che necessariamente sia aumentato il volume totale dell’urina emessa) e la nicturia (condizione comunemente caratterizzata da frequenti minzioni notturne).

 

Quali patologie si possono associare alle perdite uretrali?

Le malattie che possono risultare associate alle perdite uretrali sono:

  • Candida
  • Uretrite
  • Clamidia
  • Prostatite
  • Epididimite
  • Gonorrea
  • Orchite
  • Uretrite
  • Trichomonas
  • Traumi

Inoltre, è importante che si ricorda che l’elenco non è esaustivo ed è sempre bene chiedere consulto al proprio medico.

 

Con le perdite uretrali quando rivolgersi al proprio medico?

In caso di perdite uretrali è sempre migliore rivolgersi al proprio medico di fiducia per un consulto.

 

Quali sono i rimedi contro le perdite uretrali?

Poiché le condizioni mediche che risultano associate alle perdite uretrali sono diverse, per identificare un trattamento adatto è fondamentale diagnosticare la patologia che alla base e agire su questa.

È racommandato di evitare l’automedicazione o rimedi “fai da te”, le medicazioni effettuate impropriamente possono infatti sovrapporre alla malattia di base, che non viene curata, altre condizioni come allergie, irritazioni e infezioni che vanno a complicare il quadro clinico e rendono più complesso il recupero.

 

Meningismo (Pseudomeningite)

Condizione medica denominata anche pseudomeningite per la similitudine nella sintomatologia con la meningite. I sintomi sono: rigidità della nuca con cefalee e vomito. Se fossero presenti anche infiammazione delle meningi e del liquido cerebro-spinale si tratterebbe invece di meningite.

Il meningismo può dipendere da malattie infettive gravi (malattie esantematiche, polmonite, pielite, influenza, malaria, tifo) o da intossicazioni.

 

Patologie associate:

acetonemia, insufficienza renale, intossicazioni, malattie esantematiche, malaria, pielite, polmonite, rabbia, shock settico, tifo. Queste malattie sono solo indicative e per questo è sempre suggerito consultare il proprio medico.

 

Rimedi

I rimedi dipendono dalla patologia da cui il meningismo è stato scatenato , per cui è necessario individuare la causa con l’ausilio del medico.

In presenza di meningismo è suggerito rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso, soprattutto se è già stata diagnosticata una delle patologie di cui sopra.

Melena

La melena indica la presenza di sangue nelle feci che così diventano più scure. Il sanguinamento avviene a livello dello stomaco, dell’esofago e del duodeno e molto spesso scatena ematemesi (vomito con sangue) ed aumento dell’ azotemia ( quantità di azoto non proteico nel sangue).

L’ematemesi nella malena può avere diverse cause: ulcera gastrica, ulcera sanguinante del duodeno, sanguinamento delle varici esofagee, sanguinamenti gastrici causati da farmaci, gastriti, ulcere, tumori.

La colorazione delle feci può però dipendere anche da altri fattori come l’assunzione di farmaci a base di ferro oppure un’ischemia (diminuzione del flusso sanguigno) nel tratto digerente.

 

Patologie associate:

angiodisplasia, blocchi intestinali, colite ulcerosa, dengue, diverticoli esofagei, ebola, emorroidi, morbo di Crohn, polipi al colon benigni, polipi al colon maligni, sindrome di Mallory-Weiss, tumore allo stomaco, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcera peptica, varici esofagee. Queste patologie sono solo indicative e non devono sostituire la consultazione del proprio medico.

 

Rimedi

I rimedi per risolvere questo problema dipendono dalla causa che lo ha scatenato e possono andare dall’assunzione di farmaci, all’intervento chirurgico, alla chemioterapia o alla radioterapia, alla trasfusione di sangue. La scelta della terapia è consequenziale alla diagnosi identificata dal proprio medico.

Massa O Tumefazione Nel Collo

La massa o tumefazione del collo è una condizione che può dipendere da infezioni ai denti o che riguardano l’area oro-faringea (tonsilliti, faringiti), infezioni che riguardano tutto l’organismo causate da patologie (mononucleosi, tubercolosi o HIV) che provocano l’ingrossamento dei linfonodi, infezioni della tiroide (gozzo, tiroidite, noduli tiroidei), cisti o neoplasie del collo.

Data la gravità di alcune patologie dalle quali può essere stata originata la massa, è necessario, rivolgersi immediatamente al medico. Il medico terrà conto anche della consistenza della massa e la mobilità.

 

Patologie associate:

AIDS, faringite, gozzo, mononucleosi, morbo di Hashimoto, noduli della tiroide, parotite, tonsillite, toxoplasmosi, tubercolosi, tumore della tiroide, tumori della laringe.

Queste patologie sono solo indicative e si dovrà approfondire il problema con l’ausilio del proprio medico.

Nel caso in cui la diagnosi sia stata già accertata, soprattutto se riguarda le patologie associate di cui sopra, è importante rivolgersi al proprio medico.

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