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Alghe Verdi

Che cosa sono le alghe verdi?

Sono degli organismi che vivono sia in acqua dolce che in ambiente marino. In ambito scientifico sono conosciute come Charophyta (molte di quelle che vivono in acqua dolce) o Chloropytha (le alghe verdi marine). Una terza classe di alghe verdi, le Trebouxiouphyceae, vive quasi esclusivamente in ambiente terrestre.

Un genere di alghe verdi di particolare interesse nell’ambito degli integratori alimentari è il Chlorella, reperibile sul mercato in forma di capsule, compresse o alimenti trasformati.

Della famiglia delle Ulvaceae fa invece parte l’Ulva lactuca; comunemente nota come “lattuga di mare” e diffusa anche nell’area del Mediterraneo, si utilizza anche per accompagnare il sushi.

 

A cosa servono le alghe verdi?

Dal punto di vista nutrizionale, le alghe verdi sono in particolar modo indicate come fonti ricche di omega 3, vitamina A, C e alcune del gruppo B. Inoltre, in specifici casi, viene evidenziato il loro elevato contenuto in sali minerali, come il calcio e il magnesio.

Al loro interno sono presenti diversi pigmenti (come clorofilla, beta-carotene e diversi tipi di xantofille). Per quanto attiene, invece, ai macronutrienti, si tratta di fonti di amido, di alcuni acidi grassi e di proteine contenenti amminoacidi essenziali.

L’assunzione di prodotti a base di alghe verdi, per esempio di Chlorella, viene indicata al fine di migliorare la qualità nutrizionale dell’alimentazione quotidiana. Inoltre viene loro attribuita, fra le altre, la capacità di stimolare la tiroide e attivare il metabolismo, promuovere la depurazione, attivare la circolazione, aumentare le difese immunitarie e contrastare l’invecchiamento,

Non risulta però che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato alcun claim che giustifichi queste o altre proposte d’uso dei prodotti contenenti tali alghe.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Le alghe verdi possono essere sconsigliate in caso di ipertiroidismo o qualora sia necessario limitare l’apporto quotidiano di iodio. Inoltre potrebbero non essere indicate se si debba fortemente limitare l’assunzione di sodio.

È inoltre opportuno rammentare che le alghe verdi potrebbero essere contaminate da metalli pesanti o da sostanze tossiche (come le microcistine).

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto in materia di nutrizione.

Antociani

Che cosa sono gli antociani?

Sono dei pigmenti vegetali idrosolubili presenti all’interno di fiori, frutti, foglie o fusti di molte piante che assumono una diversa colorazione (rossa, azzurra o violetta) a seconda della reazione – rispettivamente acida, alcalina o neutra – dei liquidi cellulari in cui sono disciolti. Sono delle sostanze di natura glicosidica che appartengono al gruppo dei flavonoidi. Insieme ad altri pigmenti – quali i flavoni – conferiscono ai vegetali (frutta e verdura comprese) la tipica colorazione sgargiante. Dal punto di vista alimentare, le loro fonti sono diverse (frutti di bosco, melanzane, uva rossa, ribes, ciliegie, ecc); in generale si può affermare che maggiore è il colore rosso-violaceo dei vegetali, maggiore è la presenza di tali sostanze.

 

A cosa servono gli antociani?

Noti anche con il nome di antocianine, sono delle sostanze molto importanti per il benessere dell’organismo, dal momento che svolgono svariate funzioni protettive. Le principali funzioni benefiche che vengono loro attribuite riguardano le loro capacità antinfiammatorie, antinvecchiamento, antiossidante e anti radicali liberi a favore delle cellule dell’organismo umano. Nello specifico essi gioverebbero alla salute di vene e capillari; di conseguenza sembrerebbero facilitare la microcircolazione e, pertanto, sarebbero di aiuto contro le conseguenze di una microcircolazione non ottimale (cellulite, vene varicose e ritenzione idrica). Grazie alla loro positiva influenza sulla microcircolazione, essi influirebbero positivamente anche sulla fragilità capillare dell’occhio. La loro capacità antiossidante e antinfiammatoria parrebbe essere inoltre un valido alleato per la complessiva salute del sistema cardiocircolatorio.

Attualmente non risultano claim autorizzati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specificatamente rivolti a prodotti a base di antociani.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di antociani ad oggi non ha evidenziato alcun effetto avverso. Tali sostanze risultano perlopiù ben tollerate dalla maggior parte dei soggetti; in fase di gravidanza e di allattamento è però bene consultarsi col medico prima dell’assunzione, dal momento che non sono ancora noti gli effetti dell’uso di antociani in questi due delicati periodi. In ogni caso è consigliato di evitare assunzioni in dosi elevate e/o prolungate nel tempo.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Arabinogalattano

Che cos’è l’arabinogalattano?

Si tratta di una fibra presente in molte piante.

 

A cosa serve l’arabinogalattano?

Una volta raggiunto l’intestino, l’arabinogalattano viene fermentato dai microrganismi presenti nella flora intestinale, promuovendo quindi la crescita di batteri benefici per la salute, come i lattobacilli. In tal modo può esercitare effetti positivi sulla salute. Sembra inoltre che tale fibra possa aumentare il buon funzionamento dell’intero sistema immunitario e aiutare a prevenire la crescita di cellule tumorali a livello epatico.

Le prove scientifiche sinora raggiunte a sostegno di questi impieghi non sono però ancora sufficienti a certificarne l’efficacia. Non risulta altresì che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia approvato dei claim che attestino i benefici dell’assunzione di arabinogalattano a questi o ad altri diversi scopi.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione potrebbe interferire con quella di farmaci che riducono l’attività del sistema immunitario. Tale interferenza potrebbe derivare dal fatto che l’arabinogalattano potrebbe incrementare il funzionamento del sistema immunitario. Fra i medicinali che potrebbero essere meno efficaci si possono includere la ciclosporinai corticosteroidi, il sirolimus, , il basiliximab, il tacrolimus e l’azatioprina.

Inoltre essere sicuro anche quando viene assunto via bocca, nelle dosi indicate, per meno di sei mesi. Può tuttavia scatenare effetti collaterali come gonfiori e flatulenza. Non si hanno infine informazioni certe sulla sicurezza della sua assunzione nel lungo periodo.

Non risultano nemmeno esserci sufficienti dati per garantirne la sicurezza d’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento. Perciò, durante queste delicate fasi della vita, è indicato rivolgersi al proprio medico o al pediatra prima di assumere dei prodotti a base di arabinogalattano.

Infine, la sua assunzione può incrementare il rischio di rigetto in caso di trapianti d’organo ed essere controindicata nei casi di malattie autoimmuni (per esempio, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico), perché potrebbe generare un aumento dei sintomi a causa dell’attivarsi del sistema immunitario.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate sono delle indicazioni generali che non possono sostituire in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre consigliato affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Arabinoxilano

Che cos’è l’arabinoxilano?

Si tratta di una fibra alimentare presente in cereali (come il mais, frumento, la segale, il riso, l’avena e l’orzo) che viene impiegata anche a scopo medicinale.

 

A cosa serve l’arabinoxilano?

Gli viene attribuita la capacità di ridurre le quantità di zucchero e di colesterolo assorbiti dall’apparato digerente. La sua assunzione via bocca viene proposta per combattere le malattie cardiache, il diabete, la costipazione, il prediabete e la sindrome metabolica nonché per aiutare la perdita di peso.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha autorizzato il claim secondo cui l’arabinoxilano, assunto durante i pasti, contribuirebbe a ridurre l’aumento del glucosio nel sangue a fine pasto. Si precisa però che tale claim può però essere impiegato solo per prodotti che contengano almeno 8 gr. di arabinoxilano da endosperma di grano (almeno il 60% in peso) per 100 gr. di carboidrati disponibile per porzione quantificata, come parte di un pasto. Non sono invece stati sinora approvati i claim secondo cui l’arabinoxilano favorirebbe, in modo naturale, il funzionamento del sistema immunitario, lo supporterebbe e aiuterebbe si la risposta immunitaria che le difese dell’organismo.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non sono al momento note condizioni in cui l’assunzione di supplementi a base di arabinoxilano potrebbe interagire con quella di farmaci o di altre sostanze. Nel dubbio, è opportuno chiedere consulto al proprio medico.

L’assunzione via bocca di arabinoxilano può essere associata a effetti collaterali come dolori allo stomaco, diarrea o gas intestinali. Può, inoltre, ridurre il livello di zucchero in chi soffre di diabete, che quindi sarebbe costretto ad aggiustare di conseguenza il dosaggio dei farmaci antidiabetici già prescritti. Il suo effetto sui livelli di zuccheri nel sangue potrebbe inoltre renderlo sconsigliato in caso di programmati interventi chirurgici. In caso di dubbi a tal proposito, è raccomandabile chiedere consiglio al proprio medico.

Non si hanno ad oggi informazioni sufficienti per garantire la sicurezza della sua assunzione in fase di gravidanza e di allattamento. Anche in tal caso e prima di un’eventuale assunzione, la scelta migliore è sempre quella di consultarsi con il proprio medico.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Arancio amaro

Che cos’è l’arancio amaro?

E’ una pianta i cui frutti, fiori e foglie vengono usati per scopo medicinale.

 

A cosa serve l’arancio amaro?

Al suo interno sono presenti dei composti in grado di condizionare il funzionamento del sistema nervoso e il restringimento dei vasi sanguigni, l’aumento della pressione arteriosa e quello della frequenza cardiaca.

Per tali sue proprietà viene commercializzato sotto forma di integratori e di prodotti da applicare sulla pelle. In particolare, esso viene indicato per promuovere sia l’appetito che la perdita di peso corporeo, per controllare i livelli di zuccheri e di lipidi nel sangue, per favorire la salute cardiovascolare e contro le malattie di fegato, cistifellea, reni e vescica, contro i fastidi dello stomaco, la congestione nasale e la sindrome da stanchezza cronica, problemi gastrointestinali come costipazione diarrea e meteorismo,. C’è anche chi lo assume contro l’anemia, dolori muscolari, articolari e ai nervi, problemi oftalmici e geloni. Le prove scientifiche sinora a disposizione suggeriscono però una concreta efficacia solo nel caso di applicazione topica per il trattamento di infezioni della cute.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione può interagire con alcuni medicinali contro la depressione (i MAO inibitori) e con il midazolam. Può inoltre interferire con l’indinavir e con i farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4, con quelli che prolungano l’intervallo QT, con gli stimolanti, con la caffeina, con il destrometorfano e con la felodipina.

La sua sicurezza è messa in dubbio quando viene assunto per perdere peso corporeo, soprattutto se in combinazione con stimolanti come la caffeina: il concreto rischio di pressione alta, svenimenti, infarti, ictus e altri effetti collaterali gravi può difatti notevolmente aumentare. Inoltre sono stati riportati dei casi di mal di testa determinati proprio dall’assunzione dell’arancio amaro. Infine, esso può aggravare il glaucoma e può essere controindicato in caso di prolungamento dell’intervallo QT, pressione alta, aritmie e interventi chirurgici programmati; aumenta la sensibilità al sole, può interferire con il controllo della glicemia in chi soffre di diabete di tipo 2. Nel dubbio, è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate sono delle indicazioni generali che non possono sostituire in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre consigliato affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione

 

Argentina

Che cos’è l’argentina?

Nota anche con il nome di “potentilla”, è una pianta dicotiledone (Potentilla L.) che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. I suoi fiori e le sue foglie sono utilizzati per ottenere prodotti ad uso medicale.

 

A cosa serve l’argentina?

Essa contiene tannini, che sono molecole di origine vegetale cui sono attribuite sia la capacità di contribuire alla riduzione dell’infiammazione dell’epidermide che proprietà astringenti nei confronti dei tessuti.

L’uso di prodotti a base di tale pianta viene indicato per combattere la diarrea. Alcune donne vi fanno altresì contro i fastidi associati alla sindrome premestruale e nel caso di perdite mestruali leggermente dolorose. Talvolta la potentilla viene infine applicata direttamente sull’area da curare per trattare dolori e gonfiori alla bocca e alla gola, sintomi tipici dell’infiammazione.

Le prove scientifiche a sostegno di tali utilizzi non sono però ancora sufficienti nè risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora autorizzato claim che giustifichino queste proposte d’impiego.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non risultano esservi condizioni in cui l’utilizzo di prodotti che abbiano fra i loro ingredienti la potentilla potrebbe interferire con l’assunzione di medicinali o di altre sostanze. In caso di dubbio, è consigliabile affidarsi al parere del proprio medico.

In generale, pare che l’uso di argentina possa essere considerato sicuro per la maggior parte degli individui. Non sono però ancora disponibili dati sufficienti per poterne garantire la sicurezza durante fasi delicate della vita come la gravidanza e l’allattamento; perciò è opportuno chiedere preventivo consiglio al proprio medico o al pediatra.

L’impiego di argentina non è del tutto esente dalla comparsa di possibili effetti collaterali. In particolare, l’utilizzo di prodotti a base di potentilla potrebbe causare fastidiose irritazioni allo stomaco.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Argilla

Che cos’è l’argilla?

Si tratta di un sedimento molto fine, costituito da granuli di diametro inferiore ai 3,9 micrometri, che trova utilizzo sia in cosmesi che in ambito medico, sotto forma di integratore alimentare.

 

A cosa serve l’argilla?

La sua assunzione per via orale viene proposta soprattutto per combattere disturbi che possono colpire l’apparato digerente. Più nello specifico, essa viene utilizzata contro la nausea, diarrea, disturbi gastrici e sindrome del colon irritabile.

L’ipotesi teorica è che essa leghi alcuni metalli e ne prevenga l’assorbimento all’interno dello stomaco e dell’intestino; perciò viene anche utilizzata per curare o prevenire l’avvelenamento da metalli tossici come il mercurio.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha però approvato il claim secondo cui l’argilla (in particolare l’argilla verde) potrebbe: aiutare una corretta digestione; contribuire al comfort digestivo e al normale funzionamento del tratto gastrointestinale; aiutare a ridurre i fastidi gastrointestinali; agevolare il transito gastrointestinale, contribuire a regolare la digestione e ad un più generale benessere digestivo.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non risultano esservi condizioni conosciute in cui la sua assunzione potrebbe interferire con quella di medicinali o di altre sostanze; in caso di dubbio, è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

Alcuni tipi di argilla si sono dimostrati sicuri se assunti via bocca per un breve periodo di tempo (3 mesi) in dosi non superiori ai 3 grammi. L’utilizzo a lungo termine potrebbe invece determinare una riduzione dei livelli di potassio e di ferro; per questo motivo il suo impiego potrebbe essere controindicato in caso di ipopotassiemia e di anemia. Inoltre, non è possibile escludere aprioristicamente il rischio di problemi respiratori, di debolezza muscolare, di blocchi intestinali, di formazione di piaghe sulla pelle e di avvelenamento da piombo.

In fase di gravidanza, il suo utilizzo via bocca potrebbe invece causare il rischio di aumento della pressione e di gonfiori; per quanto riguarda l’allattamento, le informazioni ad oggi disponibili non sono sufficienti ad escludere l’esistenza di rischi.

Nel dubbio, prima di assumerla, è bene consultare il proprio medico.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

 

 

Artemisia

Che cos’è l’artemisia?

Si tratta di un arbusto che, tipicamente, cresce in Nord Africa e Medio Oriente. Alcune delle sue parti vengono impiegate a scopo medicinale.

 

A cosa serve l’artemisia?

Alcuni composti in essa presenti sembrerebbero in grado di uccidere parassiti e batteri; altri, invece, potrebbero ridurre i livelli di zucchero nel sangue.

Fra le proposte d’uso, possiamo trovare il trattamento del raffreddore, del morbillo, dell’ittero, dell’ansia, del battito cardiaco irregolare, della tosse, dei fastidi allo stomaco e all’intestino, della debolezza muscolare. Viene altresì consigliata per curare alcune parassitosi (come il cosiddetto verme solitario) ed alcune ricerche suggeriscono che l’estratto acquoso di artemisia potrebbe contribuire ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue in caso di diabete di tipo 2.

Le prove a sostegno degli asseriti benefici dell’artemisia non sono però ad oggi sufficienti a certificare la validità di queste proposte d’uso. Inoltre non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato claim che giustifichino queste o altre indicazioni d’impiego.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

I dati circa la sua sicurezza sono scarsi; in taluni casi la sua assunzione è stata associata a un abbassamento della pressione o della frequenza cardiaca.

Attesa la sua potenziale capacità di ridurre gli zuccheri nel sangue, essa potrebbe amplificare l’effetto dei farmaci prescritti al fine di abbassare la glicemia (i cosiddetti farmaci antidiabetici), il cui dosaggio potrebbe dover essere alterato proprio a causa dell’assunzione di artemisia. Per tale motivo, prima di iniziare un trattamento a base di prodotti che la contengano, è opportuno consultarsi col proprio medico. I soggetti in trattamento con antidiabetici e che assumono contestualmente artemisia, dovrebbero monitorare attentamente il livello degli zuccheri nel sangue. Il suo impiego dovrebbe essere sospeso almeno due settimane prima di eventuali programmati interventi chirurgici.

Il suo utilizzo è infine è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento.

 

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Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Artiglio del diavolo

Che cos’è l’artiglio del diavolo?

Dal nome scientifico Harpagophytum procumbens, è un’erba appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae. Vengono utilizzati a scopo medicinale sia le sue radici che i suoi tuberi.

 

A cosa serve l’artiglio del diavolo?

E’ rinomato per le sue proprietà antinfiammatorie che contribuirebbero a ridurre i gonfiori e i dolori. Il suo impiego viene per esempio proposto contro i dolori al petto, i fastidi gastrointestinali, il reflusso gastroesofageo, la febbre, le emicranie, l’aterosclerosi, l’artrite, la gotta, i dolori muscolari, il mal di schiena e la tendinite. E’ stato altresì prescritto in caso di reazioni allergiche, perdita dell’appetito, disturbi renali o alla vescica, difficoltà durante il parto e problemi mestruali.

Non risulta però che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato alcun claim che giustifichi gli usi proposti.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Tale erba potrebbe ridurre la velocità di metabolizzazione, da parte del fegato, di alcuni farmaci (in particolare dei principi attivi che vengono modificati dal citocromo P450 2C9, dal citocromo P450 2C19 e dal citocromo P450 3A4) aumentandone sia l’effetto che gli effetti collaterali. Potrebbe altresì aumentare l’effetto del warfarin (aumentando così il rischio di lividi ed emorragie) e quello degli antidiabetici (incrementando il rischio di ipoglicemia) nonchè ridurre l’efficacia di alcuni medicinali utilizzati per inibire l’acidità gastrica (i cosiddetti H2 antagonisti e gli inibitori della pompa protonica).

La sua assunzione via bocca è considerata sicura se non si superano i dosaggi raccomandati, almeno nel caso in cui la cura viene condotta per non più di un anno. Tuttavia, nell’8% circa dei casi, il trattamento con artiglio del diavolo è stato associato a uno sgradevole effetto indesiderato: la diarrea. La sua assunzione può inoltre causare acufeni, problemi mestruali, variazioni della pressione sanguigna, nausea, vomito, dolori addominali e mal di testa,.

Potrebbe esserne controindicato l’impiego nel caso di calcoli biliari, ulcera peptica e problemi cardiovascolari. Non si hanno invece informazioni sufficienti sulla sua sicurezza in fase di gravidanza e durante l’allattamento. Nel dubbio è bene chiedere consiglio al proprio medico.

 

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Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Astaxantina

Che cos’è l’astaxantina?

Si tratta di un carotenoide presente naturalmente in alcune alghe e che conferisce il loro tipico colore a determinati pesci come il salmone e a crostacei come l’astice e il gambero.

 

A cosa serve l’astaxantina?

Ha un elevato potere antiossidante: le viene quindi attribuita la capacità di proteggere le cellule dai danni associati all’ossidazione. Si ritiene altresì che possa migliorare il funzionamento dell’intero sistema immunitario.

Il suo impiego viene proposto per la cura dell’ictus, del colesterolo alto, della degenerazione maculare senile, della malattia di Alzheimer e del Parkinson. Viene anche utilizzata per la prevenzione del cancro e – se applicata direttamente sulla pelle – per proteggere la pelle dalle ustioni solari.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha sinora autorizzato i claim proposti secondo essa supporterebbe la funzione immunitaria, proteggerebbe il DNA, favorirebbe l’aumento dell’energia, aiuterebbe a mantenere nella norma il livello di colesterolo e bassi livelli di proteina C reattiva, sarebbe utile per gli occhi, la vista e la pelle (anche durante l’esposizione al sole), sarebbe indicata nel caso di problemi alle cartilagini, supporterebbe la salute delle articolazioni (anche dopo un’attività fisica pesante), dei tendini e del tunnel carpale, contribuirebbe a proteggere i radicali liberi e altri agenti dannosi presenti nell’ambiente, eserciterebbe un effetto anti-invecchiamento, aiuterebbe ad affrontare lo stress fisiologico.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non sono ad oggi note condizioni in cui l’assunzione di supplementi a base di astaxantina potrebbe interagire con quella di farmaci o di altre sostanze. Nel dubbio è bene chiedere un consiglio al proprio medico.

La sua assunzione via bocca è considerata sicura; ne è riportato l’impiego a dosi comprese tra i 4 e i 40 mg al dì, per un periodo lungo anche fino a 12 settimane; in combinazione con altri carotenoidi, vitamine e minerali a dosi di 4 mg al d’ anche per un anno. Non si possiedono però informazioni sufficienti per garantirne la sicurezza in corso di gravidanza e di allattamento; per questo è raccomandabile consultarsi col proprio medico prima dell’assunzione.

 

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Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

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