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Bromelina

Che cos’è la bromelina

Si tratta di un enzima presente nel succo e, soprattutto, nel gambo dell’ananas.

 

A cosa serve la bromelina

Si crede che possa aiutare a combattere il dolore e il gonfiore derivanti da stati infiammatori. Sembra inoltre che possa interferire con la crescita delle cellule tumorali e con la coagulazione del sangue. Per questo motivo il suo impiego viene proposto per prevenire i tumori, per ridurre l’infiammazione, rallentare la coagulazione, per combattere l’artrite e altri disturbi reumatici, la febbre da fieno e la colite ulcerosa. A volte viene altresì consigliata per rilassare i muscoli, stimolarne la contrazione o prevenirne l’indolenzimento dopo l’attività fisica, migliorare l’assorbimento degli antibiotici, abbreviare il travaglio e aiutare l’organismo a liberarsi dei grassi, per rimuovere le cellule morte o danneggiate da ustioni e prevenire l’edema polmonare.

Le prove a sostegno di queste indicazioni d’uso non sono però ancora sufficienti; nel caso della prevenzione dell’indolenzimento muscolare la scienza sembra addirittura contestarne l’efficacia. Inoltre non risultano esservi alcuni claim sui benefici dell’assunzione di bromelina che siano stati approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Il suo utilizzo potrebbe interagire con quello di alcuni antibiotici (in particolare dell’amoxicillina e delle tetracicline). Inoltre la sua capacità di rallentare la coagulazione sanguigna potrebbe far sì che questo enzima possa interferire con l’assunzione di medicinali anticoagulanti e antiaggreganti; perciò la bromelina potrebbe essere sconsigliata nel caso di programmati interventi chirurgici. Inoltre non si hanno ad oggi sufficienti informazioni che ne certifichino la sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento. In caso di dubbio è sempre bene confrontarsi col proprio medico.

Negli altri casi, quantità non eccessive di tale sostanza possono essere considerate sicure, fatti salvi possibili effetti indesiderati come diarrea e fastidi gastrointestinali. Non bisogna però dimenticare che il suo utilizzo potrebbe anche causare delle reazioni allergiche (soprattutto in caso di soggetti allergici al lattice, al grano, al sedano, all’ananas, alla papaina, alla carota, al finocchio e al polline del cipresso e delle graminacee).

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Borragine

Che cos’è la borragine?

La borragine, il cui nome botanico è Borago officinalis, è un’erba aromatica commestibile appartenente alla famiglia delle Borabinaceae, della quale sono commestibili anche i fiori, di solito di colore azzurro, ma anche rosa o bianchi (più raramente). Si tratta di una pianta annuale che cresce in varie zone d’Italia, nota alla medicina popolare sin dal passato e alla quale vengono attribuite diverse virtù curative, prima fra tutte la capacità di allontanare tristezza e malinconia.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali della borragine?

100 g di borragine apportano:

  • 21 calorie
  • 93,00 g di acqua
  • 1,80 g di proteine
  • 0,70 g di lipidi, fra cui 0,170 g di acidi grassi saturi, 0,211 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,109 g di acidi grassi polinsaturi
  • 3,06 g di carboidrati
  • 200 UI di vitamina A
  • 35,0 mg di vitamina C
  • 0,900 mg di niacina
  • 0,150 mg di riboflavina
  • 0,084 mg di vitamina B6
  • 0,060 mg di tiamina
  • 0,041 mg di acido pantotenico
  • 13 µg di folati
  • 470 mg di potassio
  • 93 mg di calcio
  • 80 mg di sodio
  • 53 mg di fosforo
  • 52 mg di magnesio
  • 3,30 mg di ferro
  • 0,349 mg di manganese
  • 0,20 mg di zinco
  • 0,130 mg di rame

A cosa serve la borragine?

La borragine è una fonte di grassi utili soprattutto nell’ambito della prevenzione cardiovascolare. Essa contiene infatti soprattutto acidi grassi monoinsaturi, ma anche polinsaturi, come l’acido gamma-linolenico.

Inoltre è una buona fonte di vitamina C, di cui è ormai nota la capacità di combattere i radicali liberi, esplicando un effetto antiossidante in grado di promuovere il buon funzionamento del sistema immunitario.

Altri antiossidanti presenti nella borragine sono:

  • vitamina A, utile per garantire il benessere di occhi, ossa e pelle
  • manganese
  • vitamine del gruppo B, che favoriscono un buon metabolismo
  • folati, che promuovono il corretto sviluppo del sistema nervoso durante la gestazione
  • calcio, fosforo e magnesio che favoriscono la salute di ossa e denti
  • potassio, che protegge il cuore
  • ferro e rame, importanti per la produzione dei globuli rossi

L’infuso di foglie e semi di borragine è utilizzato nelle medicine tradizionali per aumentare la produzione di latte nelle donne che allattano al seno.

Quando non mangiare la borragine?

Sebbene la medicina popolare le attribuisca numerose virtù curative, l’uso della borragine, anche a scopo alimentare, è alquanto controverso, soprattutto a causa degli effetti tossici per il fegato riconducibili all’utilizzo di alcune parti della pianta.

E’ sempre opportuno chiedere consiglio al medico prima dell’assunzione della borragine. Pur contenendo numerose sostanze alleate della salute, la borragine può presentare alcune controindicazioni o effetti collaterali importanti.

La borragine può interferire con diverse tipologie di farmaci, quali:

  • farmaci anticoagulanti e antiaggreganti
  • medicinali che attivano il CYP3A4 nel fegato
  • anestetici
  • farmaci antinfiammatori non steroidei (in misura minore)

Se assunta in grandi quantità, inoltre, la borragine potrebbe esercitare un effetto diuretico.

Stagionalità della borragine

Le foglie di borragine si raccolgono in primavera.

 

Disclaimer

Poichè non vi sono prove scientifiche certe circa l’efficacia terapeutica della borragine e la mancanza di effetti tossici riconducibili all’uso della stessa a scopo terapeutico o alimentare, l’utilizzo di una o più parti della pianta dovrebbe avvenire solo dopo aver chiesto consiglio al medico.

Le informazioni riportate sopra rappresentano dunque solo indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

 

Bocca di leone

Che cos’è la bocca di leone?

Dal nome botanico Antirrhinum majus, è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Scrophulariacee. I principi attivi con capacità terapeutiche sono perlopiù contenuti nelle foglie e nei fiori: la pianta viene raccolta in estate – quando è in fiore – e viene fatta essiccare per poi essere utilizzata. Ne è molto diffuso l’utilizzo sotto forma di infusi e decotti.

 

A cosa serve la bocca di leone?

Le proprietà benefiche che nel tempo le sono state ascritte sono molteplici. Grazie alla presenza al suo interno di sostanze quali mucillagini e glicosidi, essa risulta avere proprietà antinfiammatorie, lenitive ed emollienti: per tali sue caratteristiche viene utilizzata in caso di scottature solari ed eritemi (mediante impiego topico) nonché per combattere le emorroidi. Consumata come infuso, risulta utile per lenire le infiammazioni in generale e le ulcere al cavo orale più in particolare. Tale pianta parrebbe inoltre comportare un aumento della diuresi e della sudorazione. Essa viene tradizionalmente utilizzata anche per ottenere effetto antistaminico.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La assunzione effettuata nelle dosi consigliate ed in modo appropriato non presenta di solito controindicazioni. È opportuno che ci si astenga dall’assunzione di derivati da tale pianta in caso di ipersensibilità certa o presunta: in particolare si deve avvertire immediatamente il medico nel caso in cui si noti un qualsiasi sintomo di reazione allergica, soprattutto se grave (prurito, rash cutaneo, forti capogiri, problemi di respirazione, gonfiore specialmente se a carico di viso, lingua o gola).

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

 

Beta-alanina

Che cosa è la beta-alanina?

Conosciuta anche col nome di β-alanina, o acido β-aminopropionico, è un aminoacido che – unitamente all’acido pantoico – entra a far parte, sotto forma di acido pantotenico, nel processo di costituzione di un importante coenzima, il coenzima A. È un aminoacido detto non essenziale, poiché sintetizzabile a partire dall’alanina tramite specifici meccanismi enzimatici. Si trova altresì nei dipeptidi (molecole che sono formate dall’unione di due singoli amminoacidi a mezzo di un legame peptidico) carnosina e anserina e, in forma libera, nel sistema nervoso centrale.

 

A cosa serve la beta-alanina?

La beta-alanina rientra nell’elenco redatto dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” con l’indicazione: precursore della carnosina.

Questa sostanza è tra quelle che sono più spesso comprese all’interno degli integratori sportivi sebbene – sulla base delle prove scientifiche attualmente disponibili – molti dei suoi effetti non siano stati ancora provati.

Molteplici sono comunque le indicazioni per cui essa viene utilizzata come integratore. Sarebbe in grado di facilitare gli allenamenti ad alta intensità, di potenziare la resistenza e ritardare l’affaticamento muscolare, contribuendo all’ottimizzazione degli allenamenti (soprattutto brevi e intensi), di sostenere maggiori quantità di allenamento anaerobico; aiuterebbe inoltre a mantenere il pH muscolare a livello ottimale durante l’esercizio fisico, tamponando l’azione dell’acido lattico. Infine tale aminoacido sarebbe anche in grado di migliorare la ventilazione sotto sforzo, abbassando la sensazione di fatica e contribuendo ulteriormente all’esecuzione di allenamenti ad alta intensità.

Secondo l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) attualmente si può ritenere che la beta-alanina contribuisca all’aumento della resistenza fisica, all’aumento delle prestazioni atletiche durante esercizi a breve termine e/o ad alta intensità e all’incremento delle riserve di carnosina a livello muscolare.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

È consigliabile che la beta-alanina venga assunta lontano dai pasti al fine di garantirne il corretto assorbimento. L’impiego in quantità eccessive di questo integratore può comportare arrossamenti e calore a livello dermatologico nonchè intorpidimenti (parestesie); tutti questi disturbi regrediscono interrompendo l’assunzione della sostanza.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Barrette energetiche

Che cosa sono le barrette energetiche?

Sono integratori alimentari contenenti elevate dosi di carboidrati (in genere una miscela di diversi carboidrati caratterizzati da differenti indice glicemico) e una quantità invece meno abbondante di grassi e di proteine.

 

A cosa servono le barrette energetiche?

Le barrette energetiche sono prodotti alimentari – pratici e facilmente digeribili – concepiti per fornire energia. In particolare, il loro consumo viene consigliato prima o durante l’attività fisica (per prolungare la durata dell’esercizio) oppure subito dopo l’esercizio (in modo da favorire il recupero delle energie). I diversi carboidrati che le compongono – tutti caratterizzati da diversi indici glicemici e quindi in grado di far variare la glicemia più o meno rapidamente – consentirebbero difatti sia di mantenere un costante livello di zuccheri nel sangue durante un’attività fisica prolungata (in particolare, quelli a basso indice glicemico) sia di aumentare le energie disponibili e favorire il ripristino delle scorte dell’organismo (quelli ad alto indice glicemico). Secondo alcune stime sarebbe sufficiente consumarne 30 grammi per prolungare l’attività fisica addirittura di 90 minuti; non risulta, però, che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato alcun claim che certifichi tale beneficio e si ponga i qualche modo a supporto delle proposte d’uso delle barrette energetiche nell’attività sportiva.

Questi integratori alimentari vengono inoltre indicati per gli sportivi al fine di promuovere un’adeguata risposta insulinica in combinazione all’integrazione con proteine e creatina. Nemmeno in questo caso risulta però che esistano claim a sostegno di tale proposta d’impiego approvati dall’Efsa.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Qualora si introducano nella propria alimentazione integratori come le barrette energetiche bisognerebbe rammentare che si tratta fonti di una dose elevata di calorie, di cui è necessario tenere conto al fine di non incorrere in uno squilibrio tra le calorie introdotte con l’alimentazione e quelle spese per fronteggiare le attività dell’organismo.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Bardana

Che cos’è la bardana?

L’Arctium iappa è una pianta facente parte della famiglia delle Asteraceae. Le sue foglie, i suoi semi e la sua radice vengono utilizzati per ottenere prodotti a uso medicinale.

 

A cosa serve la bardana?

Si ritiene che contenga composti in grado di esercitare un’utile azione contro i batteri e l’infiammazione. Per questo motivo l’assunzione di integratori che la contengono viene indicata per sterminare i germi, in caso di infezioni delle vie urinarie e per abbassare la febbre. Ne viene anche riscontrato l’utilizzo per aumentare il flusso di urina, purificare il sangue, per trattare raffreddore, tumori, alta pressione, aterosclerosi e malattie epatiche, anoressia nervosa, problemi gastrointestinali, dolori articolari, gotta, complicazioni della sifilide e problemi dermatologici (per esempio acne e psoriasi). Alcuni individui assumono inoltre bardana per aumentare il desiderio sessuale.

Non risultano però esservi claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) che certifichino la possibilità che le proposte d’utilizzo della bardana corrispondano ad effettivi benefici per la salute umana.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Se contestuale a quella di anticoagulanti o antiaggreganti, l’assunzione di prodotti a base di bardana potrebbe incrementare il rischio di lividi o emorragie; infatti tale rimedio naturale potrebbe rallentare la coagulazione sanguigna, sommando la sua azione a quella dei medicinali. Per lo stesso motivo la sua assunzione potrebbe essere sconsigliata nel caso di disturbi emorragici e di programmati interventi chirurgici. Sembra altresì che essa possa ridurre il livello di zuccheri nel sangue; il suo impiego potrebbe quindi essere sconsigliato nel caso in cui si sia in trattamento con farmaci antidiabetici.

L’assunzione di bardana è in genere considerata sicura se effettuata in dosi alimentari. Al momento non risulta però vi siano informazioni sufficienti ad attestarne la sicurezza in fase di gravidanza e di allattamento; in tali casi e prima del suo utilizzo, è fondamentale consultarsi col proprio medico o col pediatra.

Infine, è opportuno tenere in debita considerazione la possibilità che tale pianta causi dell reazioni allergiche, soprattutto in caso di allergia alle Asteraceae.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

 

Bacche di acai

Che cosa sono le bacche di acai?

Si tratta dei frutti di una palma ampiamente diffusa nei territori settentrionali del Sud America, in particolare nella Foresta Amazzonica. Il nome scientifico della specie è Euterpe oleracea Mart ed appartiene alla famiglia delle Arecaceae.

Le sue bacche possono essere acquistate anche sotto forma di polvere disidratata, succhi, sciroppi e integratori alimentari. Gli Indios le utilizzano per la produzione del cuore di palma, meglio conosciuto anche come “palmito”.

 

A cosa servono le bacche di acai?

Sono considerate ottime fonti di antiossidanti, molecole che si ritiene possano proteggere l’organismo umano dagli effetti dannosi delle reazioni di ossidazione (definite così perché coinvolgono l’ossigeno). Secondo determinati studi il contenuto in antiossidanti all’interno di tali bacche sarebbe superiore a quello tipico del mirtillo rosso, del lampone, delle more, delle fragole e dei mirtilli neri, tutti frutti particolarmente rinomati proprio per la presenza di tali sostanze. Tale presunta ricchezza di antiossidanti è stata in seguito messa in dubbio da alcuni esperti del settore.

Fra gli usi per cui le bacche di acai vengono proposte sono inclusi quelli contro l’artrosi, il colesterolo alto, la disfunzione erettile, la perdita di peso corporeo, l’obesità, per disintossicare l’organismo e per migliorare lo stato di salute generale. Le prove scientifiche attualmente a disposizione non sono però sufficienti a certificare la validità di tali proposte. Inoltre non risulta ancora esserci alcun claim sui benefici derivante dall’assunzione delle bacche di acai che sia stato approvato dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non risultano esservi interazioni alcune tra il consumo di bacche di acai e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. Non si hanno abbastanza informazioni per stabilire inoltre se il suo utilizzo sia privo di rischi o controindicazioni; perciò, durante la gravidanza e l’allattamento, è sconsigliato evitare l’assunzione di prodotti a base di tali frutti. L’unica informazione a tal riguardo riguarda casi di tripanosomiasi americana associata all’assunzione di succo di bacche di acai.

Nel dubbio, è sempre consigliabile chiedere consiglio al proprio medico.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il   parere del medico. Per garantirsi un’alimentazione equilibrata e sana è sempre raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

 

Catechine

Che cosa sono le catechine?

Sono delle sostanze appartenenti al gruppo dei flavan-3-oli o flavanoli, composti che sono a loro volta presenti in numerose piante legnose e responsabili del sapore caratteristico dei loro prodotti (per esempio il tè) e di alcune loro proprietà. Ne sono un esempio: la catechina, l’epicatechina, la gallocatechina, l’epigallocatechina, l’epicatechina gallato e l’epigallocatechina gallato. Cacao, vino e tè verde sono importanti fonti alimentari di queste sostanze.

 

A cosa servono le catechine?

Le proprietà benefiche attribuite alle catechine sono plurime. Hanno importanti proprietà antiossidanti, in grado cioè di proteggere le cellule dai danni derivanti dai radicali liberi. Questo fornisce alle catechine delle potenzialità terapeutiche nei confronti di alcune malattie neoplastiche e cardiovascolari: poiché, infatti, esse sono in grado inibire l’azione da parte dei radicali liberi – oltre a proteggere l’organismo dallo sviluppo di tumori (che in parte dipende proprio dai danni causati al Dna cellulare) e dal loro diffondersi – avrebbero la capacità anche di evitare la formazione, l’infiammazione e quindi la rottura degli ateromi (placche di colesterolo che possono determinare la compromissione della salute dell’intero sistema cardiovascolare). Alcuni studi hanno inoltre evidenziato la capacità delle catechine di rendere molto più elastiche le pareti dei vasi sanguigni, a vantaggio dei valori della relativa pressione. Diversi studi imputano altresì a queste sostanze delle proprietà immunostimolanti, neuroprotettive (sarebbero cioè in grado di prevenire e trattare alcune patologie neurodegenerative) ed epatoprotettive. Le catechine sarebbero inoltre in grado di aumentare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, accelerando la perdita di peso. Le catechine, infine, oltre a espletare direttamente delle funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, potenzierebbero degli altri sistemi antiossidanti (ad esempio quelli in cui viene coinvolta la vitamina E).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’appropriata assunzione di catechine o comunque secondo le dosi raccomandate risulta ben tollerata da gran parte delle persone. Poiché le catechine sono di fatto un insieme di sostanze diverse tra loro, circa gli eventuali effetti collaterali e le eventuali interazioni farmacologiche, è opportuno chiedere il parere del medico in modo specifico e relativo alla sostanza che si vuole assumere.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Cassia

Che cos’è la cassia?

Si tratta di una pianta (Cassia L.) appartenente alla famiglia delle Fabaceae (le leguminose). In particolare, le parti aeree della Cassia nomame vengono impiegate per ottenere prodotti ad uso medicale.

 

A cosa serve la cassia?

Sembra che la Cassia nomame contribuisca a prevenire l’assorbimento dei grassi presenti negli alimenti sia a livello dello stomaco che dell’intestino. Ciò condurrebbe all’eliminazione dei grassi attraverso le feci e, quindi, in alcuni casi potrebbe promuovere la perdita di peso. Per questo motivo l’assunzione per via orale di prodotti a base di tale pianta viene indicata a chi vuole perdere peso, ma non solo. Fra le proposte d’impiego di questo rimedio naturale si possono infatti includere il trattamento della costipazione e di problemi renali; essa viene altresì consigliata per aumentare il flusso dell’urina. Infine, la tale pianta viene talvolta proposta come tonico.

Le prove circa l’efficacia dell’assunzione di integratori che la contengono non sono però sufficienti a dimostrarne l’efficacia. Inoltre non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato claim che certifichino i benefici derivanti dal suo impiego e che giustifichino queste o altre proposte d’uso.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non si confonda la Cassia nomame con la Cassia angustifolia (pianta comunemente nota con il nome di senna) alla quale vengono attribuite prevalentemente proprietà lassative.

Non risultano condizioni in cui l’assunzione di tale rimedio naturale potrebbe interferire con trattamenti a base di medicinali o con l’assunzione di altre sostanze. Nel dubbio è però opportuno chiedere un consiglio al proprio medico ancora prima di assumerla.

Non si hanno ancora informazioni sufficienti per garantire la sicurezza dell’assunzione di prodotti a base di tale pianta; ciò in generale e quindi – più specificatamente – durante gravidanza e allattamento. La scelta migliore è evitare di assumerla e, nel dubbio, consultare preventivamente il proprio medico o il pediatra che ha in cura il bambino. Tale precauzione è necessaria ogni qualvolta si intenda assumere integratori alimentari durante questi delicati periodi.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in quest’articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non possono sostituire in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Carragenina

Che cos’è la carragenina?

Detta anche carraghenina, è una sostanza aventi proprietà addensanti ed estratta da alghe rosse che vivono nelle acque dell’Atlantico settentrionale (Chondrus crispus e Gigartina mamitiosa, dette anche carragheen, muschio d’Irlanda o lichene marino).

Sulle etichette degli alimenti – in cui è utilizzata anche come gelificante – è indicata con la sigla “E407”. Anche alcuni medicinali possono contenerla, in quanto stabilizzante e addensate. Può essere inoltre presente all’interno dei dentifrici e, talvolta, venire applicata direttamente sull’epidermide per alleviare particolari fastidi.

 

A cosa serve la carragenina?

Essa contiene molecole che potrebbero abbassare la produzione delle secrezioni gastriche e intestinali. Pare altresì che possa contribuire a ridurre dolore e gonfiore associati all’infiammazione. Potrebbe, infine, esercitare un effetto lassativo.

Sulla base di supposizioni di questo tipo, viene consigliata nel trattamento di disturbi come la tubercolosi, l’ulcera peptica, problemi intestinali (in particolare la costipazione), la tosse e la bronchite. E’ altresì un ingrediente di diversi prodotti per la perdita di peso.

Non risultano, però, prove scientifiche sufficienti a certificarne l’efficacia del suo uso – quale rimedio – in alcuno di questi casi.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione potrebbe interagire con quella dei farmaci antipertensivi, degli antidiabetici orali, degli antiaggreganti e degli anticoagulanti.

Impiegata via bocca in dosi alimentari è considerata sicura; tuttavia, in Francia è stato commercializzato, per curare l’ulcera peptica, un derivato della carragenina cui è bene fare attenzione perché sospettato di avere effetti cancerogeni. E’ bene rammentare altresì che la carragenina può essere sconsigliata nel caso di disturbi che aumentano il rischio di emorragie, perché essa rallenta la coagulazione del sangue; non solo: la sua azione ipotensiva può renderla controindicata in caso di bassa pressione. Infine, questi due suoi possibili effetti collaterali potrebbero richiedere la sospensione del suo utilizzo almeno due settimane prima di un intervento chirurgico programmato.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in quest’articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non possono sostituire in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

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