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Idrossipropilmetilcellulosa

Che cos’è l’idrossipropilmetilcellulosa?

L’idrossipropilmetilcellulosa è un derivato della cellulosa. Si tratta dell’additivo alimentare indicato con la sigla E464.

 

A cosa serve l’idrossipropilmetilcellulosa?

L’idrossipopilmetilcellulosa viene impiegata come stabilizzante e per accentuare la viscosità delle emulsioni. In particolare, serve a migliorare le caratteristiche organolettiche delle farine e di altri prodotti gluten-free adatti all’alimentazione delle persone che soffrono di celiachia

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha approvato due claim che certificano i possibili benefici derivanti dall’assunzione di questo derivato della cellulosa.

L’idrossipropilmetilcellulosa è un valido aiuto per ridurre la risposta glicemica dopo i pasti. In particolare, il claim afferma che “il consumo di idrossipropilmetilcellulosa durante i pasti contribuisce a ridurre l’aumento del glucosio nel sangue dopo quel pasto”, ma può essere utilizzato solo per prodotti contenenti 4 g di idrossipropilmetilcellulosa per porzione quantificata assunta con un pasto. Inoltre, per poter utilizzare questo claim è necessario informare il consumatore che gli effetti benefici si ottengono consumando 4 g di idrossipropilmetilcellulosa per pasto.

Il secondo claim riguarda invece l’utilità dell’idrossipropilmetilcellulosa per il mantenimento nella norma i livelli di colesterolo ematico. “L’idrossipropilmetilcellulosa contribuisce al mantenimento dei livelli del colesterolo ematico nella norma”; ma può essere impiegato solo per prodotti che apportano una dose quotidiana di idrossipropilmetilcellulosa pari a 5 g. Inoltre, per poter utilizzare questo claim è necessario informare il consumatore che gli effetti benefici si ottengono consumando 5 g di idrossipropilmetilcellulosa al giorno.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’EFSA ha stabilito che i prodotti riportanti i claim sui benefici dell’idrossipropilmetilcellulosa devono riportare anche l’avvertimento della possibilità di soffocamento in caso di difficoltà di deglutizione o se ingeriti con una quantità di fluidi non sufficiente. Per questo motivo, è importante assumere l’idrossipropilmetilcellulosa insieme ad abbondante acqua, in modo da assicurarsi che raggiunga lo stomaco.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Fucoxantina

Che cos’è la fucoxantina?

La fucoxantina è una sostanza vegetale appartenente alla categoria dei carotenoidi. È presente in numerose alghe, soprattutto in quelle brune, anche se in quantità minori si trovano anche nelle alghe rosse e verdi. È il pigmento di colore simil-arancione che, sovrapponendosi al verde della clorofilla, conferisce alle alghe brune il loro caratteristico colore. Inoltre, questo carotenoide è presente, anche se in quantità più ridotte, in molte verdure e ortaggi, soprattutto nei pomodori.

 

A cosa serve la fucoxantina?

Anche se il meccanismo di azione della fucoxantina è ancora da chiarire e gli effetti di questa sostanza sono ancora da dimostrare in modo scientifico, la fucoxantina è molto nota per i suoi effetti benefici relativi soprattutto al dimagrimento e alla lotta all’obesità: in particolare, stimolerebbe l’eliminazione del grasso corporeo. Altre potenzialità di questa sostanza paiono essere: quella di svolgere attività antiossidante, proteggendo le cellule dai danni dei radicali liberi, e avrebbe capacità antinfiammatorie e antitumorali (finora dimostrate solo in laboratorio).

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Di norma, l’uso appropriato di fucoxantina fa sì che sia ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti. Si sconsiglia il consumo di fucoxantina da parte delle persone con ipersensibilità sospetta o certa alla sostanza. Siccome i prodotti a base di fucoxantina contengono elevate quantità di iodio, l’assunzione potrebbe causare problemi di ipertiroidismo; se ne sconsiglia inoltre l’uso in presenza di patologie tiroidee. Poiché l’assunzione concomitante di determinati farmaci può comportare l’aumento o la diminuzione dell’assorbimento intestinale di fucoxantina, si consiglia di consultare il proprio medico prima di assumerla. Infine, si consiglia di evitare tale sostanza in fase di gravidanza e durante l’allattamento al seno.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

 

Glutammina

Che cos’è la glutammina?

La glutammina è un aminoacido naturalmente presente nelle proteine prodotte dal corpo umano.

 

A cosa serve la glutammina?

Oltre a essere uno dei mattoni che costituiscono le proteine, la glutammina è coinvolta nel funzionamento dell’apparato digerente e di quello immunitario, nonché in vari processi indispensabili per l’organismo, soprattutto in caso di stress. Inoltre, si tratta di una fonte di carbonio e azoto per le cellule e viene utilizzata come materiale di partenza per sintetizzare altri aminoacidi e glucosio. Infine, pare che i suoi livelli diminuiscano in presenza di alcuni tumori.

L’assunzione di prodotti a base di glutammina viene consigliata per rifornire l’organismo di scorte di questo aminoacido. Fra le possibili applicazioni troviamo il contrasto agli effetti collaterali di alcune terapie, per esempio la chemioterapia, e il miglioramento delle performance sportive. Inoltre, la glutammina si consiglia allo scopo di proteggere il sistema immunitario e l’apparato digerente in caso di radioterapia contro il tumore all’esofago, facilitare il recupero dopo un trapianto di midollo osseo, prevenire le infezioni in soggetti non in buona salute e migliorare il benessere a seguito di traumi. Infine, la glutammina viene utilizzata in caso di problemi all’apparato digerente, depressione, umore mutevole, irritabilità, ansia, insonnia, disturbo da deficit di attenzione-iperattività, cistinuria, anemia falciforme e astinenza dal consumo di alcolici.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non ha ancora approvato claim che giustifichino questi o altri consigli d’uso.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di glutammina potrebbe ridurre l’efficacia del lattulosio, di alcuni farmaci antitumorali e anticonvulsivanti.

L’assunzione per via orale è considerata sicura almeno fino ai 40 g die per un adulto, mentre bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni non dovrebbero superare gli 0,7 g per kg di peso corporeo al giorno.

La glutammina potrebbe causare effetti collaterali in caso di malattie epatiche, sensibilità al glutammato monosodico, mania e convulsioni. Inoltre, non si conosce a sufficienza per certificare la sicurezza dell’assunzione di prodotti a base di glutammina durante la gravidanza e l’allattamento.

 

Disclaimer

Le indicazioni riportate nel presente documento valgono solo come indicazione generale e non sostituiscono il consulto medico. Per essere certi di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è bene seguire sempre i consigli del proprio medico o di un nutrizionista.

Ganoderma

Che cos’è il ganoderma?

Noto anche come reishi, è un fungo utilizzato a scopo medicinale.

 

A cosa serve il ganoderma?

Il suo impiego viene consigliato per migliorare il funzionamento del sistema nervoso e in caso di problemi respiratori (come asma e bronchite), malattie cardiache e fattori di rischio cardiovascolare (come pressione e colesterolo alti), infezioni virali (incluse l’influenza e le cosiddette “suina” e “aviaria”)malattie renali ed epatiche e forme tumorali. Inoltre la sua assunzione viene proposta nel caso di avvelenamenti, insonnia, dolore associato all’herpes, infezioni da HIV o AIDS, ulcere gastriche, per ridurre lo stress e per prevenire la fatica. In concomitanza ad altri fitoterapici viene indicato per trattare il cancro alla prostata.

Non risulta però che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora approvato alcun claim che giustifichi queste proposte d’utilizzo. In particolare, l’Efsa ha respinto la proposta del claim secondo il quale il tale fungo stimolerebbe l’organismo in caso di spossatezza.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Il ganoderma può abbassare la pressione del sangue e, qualora assunto in dosi elevate, rallentare la coagulazione. Per questo motivo potrebbe aumentare l’efficacia dei farmaci antiaggreganti, degli antipertensivi e degli anticoagulanti e può essere sconsigliato in caso di disturbi emorragici (inclusa la trombocitopenia), programmati interventi chirurgici e bassa pressione bassa. Non vi sono altresì informazioni sufficienti per garantirne la sicurezza qualora si assunto in gravidanza o durante l’allattamento. Nel dubbio è bene chiedere consiglio al proprio medico.

La sua assunzione via bocca sembra essere sicura fino a un anno quando si rispettano le indicazioni d’uso. Ci sono invece dubbi circa la sicurezza dell’impiego di reishi in polvere per più di un mese, perché potrebbe esercitare effetti tossici sul fegato.

Fra i possibili effetti collaterali sono inclusi: secchezza delle fauci, della gola e del naso associata a prurito, fastidi allo stomaco, perdita di sangue dal naso e sangue nelle feci. Bere bevande a base di reishi può scatenare rash cutanei mentre respirarne le spore potrebbe causare reazioni allergiche.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Gomma karaya

Che cos’è la gomma karaya?

E’ una sostanza simile alla linfa ottenuta dalla Sterculia urens, pianta che cresce in India ed appartiene alla famiglia delle Malvaceae.

 

A cosa serve la gomma karaya?

Esplica la sua azione aumentando il volume della massa che transita all’interno dell’apparato digerente. Attraverso tale meccanismo, la sua assunzione stimola l’intestino ad eliminare le feci, favorendo i movimenti a livello intestinale. Per questo motivo la gomma karaya viene assunta come lassativo ed il suo impiego viene consigliato in particolar modo in caso di costipazione. Ne è stato altresì riportato l’uso come afrodisiaco, per aumentare cioè il desiderio sessuale.

Nella realtà è possibile che la sua assunzione sia davvero un efficace rimedio nei casi di costipazione, anche se non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora autorizzato alcun claim che certifichi i possibili benefici derivanti dal suo utilizzo. Non vi sono neppure prove sufficienti a confermare gli asseriti effetti afrodisiaci di questo rimedio naturale.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Il suo utilizzo potrebbe interagire con quella dei farmaci e dei medicinali assunti via bocca. Al suo interno sono difatti presenti mucillagini che potrebbero ridurre l’assorbimento dei loro principi attivi. Per tale motivo è consigliabile assumerla ad almeno un’ora di distanza da eventuali farmaci o medicinali che prevedono la somministrazione per via orale. Nel dubbio è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

Il trattamento a base di gomma karaya è considerato sicuro per gran parte degli individui. Tuttavia è bene rammentare che la sua assunzione deve essere sempre accompagnata da abbondanti quantità di liquidi. In caso contrario, il rischio in cui si potrebbe incorrere è un’ostruzione intestinale. E’ inoltre opportuno ricordare che, come molti altri lassativi, anche tale pianta è controindicata in caso di blocchi intestinali.

Attualmente non si hanno molte informazioni circa la sicurezza del suo impiego in fase di gravidanza e allattamento. Per evitare rischi, prima di assumerla, è consigliabile consultare il proprio medico o il pediatra.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e sana è sempre consigliabile rivolgersi al proprio curante o ad un esperto in materia di nutrizione.

Galatto-oligosaccaridi

Che cosa sono i galatto-olidosaccaridi?

Noti anche con la sigla GOS, sono delle particolari sostanze composte da galattosio e glucosio (che unitamente al fruttosio sono tra i monosaccaridi più importanti); il capostipite di tale famiglia di oligosaccaridi è il lattosio (disaccaride formato da glucosio e galattosio). I galatto-oligosaccaridi sono comunemente presenti nel latte materno, ma possono essere derivati dal lattosio grazie all’azione dell’enzima β-galattosidasi.

 

A cosa servono i galatto-olidosaccaridi?

Essi rientrano nell’elenco stilato dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. Sono rinomati per svolgere un’azione prebiotica; vengono utilizzati, nello specifico, dai bifidobatteri ed è stato evidenziato come il loro impiego porti alla proliferazione di questa specifica tipologia di batteri presenti in quantità massiccia all’interno dell’intestino umano. Le proprietà benefiche che vengono loro attribuite sono molteplici: attualmente i GOS vengono impiegati al fine di mantenere in salute la flora batterica intestinale e migliorare – in generale – lo stato di salute dell’intestino. Secondo diverse ricerche, essi sarebbero inoltre in grado di ridurre la presenza di microrganismi potenzialmente patogeni all’interno del tratto gastro-intestinale.

Attualmente non risultano esservi claim autorizzati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specificatamente rivolti ai prodotti a base di galatto-oligosaccaridi.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La loro assunzione risulta di solito ben tollerata. È opportuno comunque non eccedere con l’impiego di GOS: potrebbero comportare l’insorgenza di disturbi intestinali come crampi, diarrea, gonfiore intestinale e meteorismo. È raccomandabile inoltre astenersi dal loro utilizzo nel caso di ipersensibilità, sospetta o accertata, verso tali sostanze.

Atteso che l’assunzione di galatto-oligosaccaridi potrebbe determinare una maggiore attivazione del sistema immunitario, è consigliabile che i soggetti che soffrono di malattie autoimmuni (quali lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, artrite reumatoide ecc.) si astengano dal consumo di prodotti a base di queste sostanze.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è raccomandabile affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.

Glucomannano

Che cos’è il glucomannano?

Si tratta di uno zucchero ottenuto a partire dalla radice di Amorphophallus konjac. Una volta ingerito, esso assorbe l’acqua creando una massa all’interno dell’intestino.

 

A cosa serve il glucomannano?

Viene consigliato nel trattamento della costipazione, per perdere peso (sia negli adulti che nei bambini), per tenere sotto controllo la glicemia, in caso di diabete di tipo 2 e per ridurre il colesterolo nel sangue.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha autorizzato l’indicazione secondo cui tale zucchero contribuirebbe a mantenere nella norma i livelli di colesterolo nel sangue solo per gli alimenti che forniscono un apporto giornaliero di 4 gr. e unitamente all’informazione – resa al consumatore – che gli effetti benefici possono essere ottenuti assumendo 4 gr. di glucomannano al giorno. Il claim secondo cui il glucomannano contribuirebbe a far perdere peso può invece essere utilizzato solo nel caso di cibi che ne contengono 1 gr. per porzione e fornendo al consumatore l’informazione che gli effetti benefici possono essere ottenuti con un apporto quotidiano di 3 gr. in 3 dosi da 1 gr., insieme a 1-2 bicchieri di acqua, prima dei pasti e nel contesto di un’alimentazione caratterizzata da un apporto calorico ridotto.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’assunzione di integratori a base di glucomannano è ritenuta sicura per gran parte degli adulti e dei bambini, almeno nel caso in cui vengano assunti non oltre i quattro mesi consecutivi. Deve però essere somministrato con adeguate quantità d’acqua per assicurarsi che raggiunga lo stomaco; chi ha difficoltà di deglutizione deve inoltre pestare attenzione al rischio di soffocamento. Le formulazioni in compresse solide potrebbero infine cagionare blocchi a livello intestinale o ostruire la gola.

In caso di soggetti diabetici è importante monitorare la glicemia durante il suo l’impiego, poiché potrebbe interferire con il controllo degli zuccheri nel sangue. Per lo stesso motivo potrebbe essere necessario interromperne l’assunzione almeno due settimane prima di un già programmato intervento chirurgico.

Esso potrebbe infine interagire con farmaci antidiabetici ed, in genere, con i medicinali assunti per via orale.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate all’interno di questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione equilibrata e sana è sempre consigliabile rivolgersi al proprio curante o ad un esperto in materia di nutrizione.

Fosfoserina

Che cos’è la fosfoserina?

E’ una sostanza formata dal legame dell’aminoacido serina con l’acido fosforico (è un aminoacido fosforilato che deriva dalla serina). È presente in molte fosfoproteine, che sono un particolare tipo di proteine. È una molecola fondamentale per l’attività di alcuni enzimi e partecipa a numerosi processi metabolici cerebrali. La sua formula chimica è CH2(OPO3H2)−CH(NH2)−COOH. Rappresenta un costituente comune dei fosfolipidi e si trova generalmente all’interno dell’organismo umano.

 

A cosa serve la fosfoserina?

Allo stesso modo di come accade per la fosfatidilserina – che è un suo metabolita – anche la fosfoserina rientra all’interno dell’elenco stilato dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. Le proprietà benefiche che le vengono attribuite e grazie alle quali questa sostanza viene inserita come ingrediente in diversi integratori sono molteplici: sembra difatti essere in grado di migliorare le capacità mnemoniche, di prevenire e trattare disturbi come deficit cognitivo, attenzione, stress cronico, declino neuro-cognitivo legato all’età e difficoltà di concentrazione.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

La sua assunzione è d solito ben tollerata e non presenta particolari effetti indesiderati. Ne è sconsigliato l’uso ai soggetti con ipersensibilità accertata o presunta verso il principio attivo.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto in materia di nutrizione.

 

Folati

Che cosa sono i folati?

Con tale termine vengono indicati sia l’acido folico di origine sintetica (presente in integratori e alimenti fortificati) che le sue forme naturalmente presenti nel cibo. Noti anche come vitamina B9, una loro carenza può condurre ad anemia megaloblastica e incrementare il rischio di alcune forme di cancro, di anomalie congenite, di disfunzioni cognitive nella terza età e – se associate a un aumento della concentrazione di omocisteina – di malattie cardiovascolari.

 

A cosa servono i folati?

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha autorizzato l’uso dei claim secondo i quali i folati:

contribuirebbero alla crescita dei tessuti materni in fase di gravidanza

aiuterebbero la normale sintesi di aminoacidi

agevolerebbero la normale formazione del sangue

contribuirebbero ad un normale metabolismo dell’omocisteina

adiuverebbero il normale funzionamento del sistema immunitario

aiuterebbero la riduzione della stanchezza e della fatica

svolgerebbero un ruolo nel processo di divisione cellulare.

Non solo; gli integratori alimentari che forniscono almeno 400 μg di acido folico, per porzione quotidiana, possono riportare l’indicazione secondo la quale a) la supplementazione tramite tale sostanza aumenta il livello di folati nella donna incinta e b) bassi livelli di folati in fase di gravidanza sono un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale, nel feto in via di sviluppo. Tale indicazione deve tuttavia essere associata all’informazione che la fascia di popolazione per cui è indicata è quella delle donne in età fertile e che gli effetti benefici possono essere ottenuti solo con un’assunzione giornaliera di acido folico di 400 μg, per almeno un mese prima e tre mesi dopo il concepimento.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’impiego di folati e acido folico è solitamente considerata sicura; a dosi elevate può però essere associata a insonnia, nausea e gonfiore. Inoltre l’integrazione con acido folico può mascherare i sintomi di carenza – anche grave – di vitamina B12.

Elevati dosaggi di acido folico possono ridurre l’efficacia degli anticonvulsivanti. L’assorbimento dell’acido folico può invece essere inibito da molti altri medicinali, per esempio gli antidiabetici, i medicinali contro l’insonnia e alcuni antibiotici.

 

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. Al fine di garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto in materia di nutrizione.

 

Frassino

Che cos’è il frassino?

Con tale nominativo vengono indicate le piante appartenenti al genere Fraxinus, famiglia delle Oleaceae. La sua corteccia e le foglie vengono utilizzate per ottenere prodotti a uso medicale.

 

A cosa serve il frassino?

I prodotti a base di tale pianta vengono indicati nel trattamento di problematiche molto diverse tra loro: dalla febbre ai problemi alla vescica, passando per la gotta, l’artrite e la ritenzione idrica. Sembra difatti che il frassino possa esercitare un’azione diuretica, ma non si sa ancora quali siano i principi attivi alla base dei suoi asseriti benefici.

Alcune ricerche suggeriscono che – quantomeno nel caso della gotta – tale proposta potrebbe avere una ragion d’essere. Questa condizione è infatti dovuta all’accumularsi dell’acido urico, e sembra che la combinata somministrazione (via orale) di corteccia di frassino e di radice di Smilax glabra potrebbe abbassare proprio i livelli ematici di questa sostanza. Tuttavia, in questo come negli altri casi in cui viene consigliato l’impiego di integratori a base di frassino, le prove scientifiche attualmente a disposizione non sono sufficienti a garantire la validità dell’indicazione d’utilizzo proposta. Inoltre, non risulta che l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) abbia sinora autorizzato alcun claim che attesti l’efficacia dell’assunzione, a scopo medicale, di prodotti a base di tale pianta.

 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Non sono note condizioni in cui l’impiego di integratori a base di corteccia o di foglie di frassino potrebbe interagire con quella di medicinali o di altre sostanze. Nel dubbio è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

Non risulta nemmeno che vi siano informazioni sufficienti a stabilire se la sua assunzione a scopo curativo sia sicura oppure no. Anche questo è un valido motivo per consultarsi con il proprio medico nel momento in cui si maturasse l’intenzione di assumere integratori o altri prodotti che abbiano fra i loro ingredienti il frassino.

La stessa raccomandazione vale anche in fase di gravidanza e di allattamento. Al momento non sono difatti disponibili sufficienti prove circa l’innocuità dell’assunzione del frassino per la gestante e per il bambino in via di sviluppo (né prima né dopo la nascita).

 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata, è sempre consigliabile affidarsi al parere del proprio curante o di un esperto di nutrizione

 

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