La tecnologia oggi corre velocissima in tutti i suoi campi d’applicazione, dunque anche in quello medico. Gli aggiornamenti dei macchinari sanitari e dei software permettono sempre utilizzi nuovi grazie ai quali implementare e migliorare le diagnosi e le terapie.
La Medicina Nucleare di Humanitas Centro Catanese di Oncologia ha recentemente effettuato un upgrade grazie all’acquisto di nuove tecnologie che permettono, per la prima volta rispetto agli altri traccianti, di produrre in sede il radiofarmaco PET che si sta rivelando utilissimo per molte patologie oncologiche: si tratta del 68Ga-DOTA-toc, comunemente noto come “Gallio”, che viene prodotto in Humanitas da circa un anno: “Il Gallio – spiega il dott. Demetrio Aricò, Responsabile del Centro PET di Humanitas – è il primo radiofarmaco che viene prodotto direttamente da noi e si sta rivelando utilissimo per lo studio di una malattia rara, ovvero il tumore neuroendocrino di cui sino a poco tempo fa si conosceva ben poco, mentre ora, grazie alla ricerca clinica e alle nuove metodiche diagnostiche, ne sappiamo molto di più tanto che i nuovi approcci terapeutici spesso risultano vincenti”.
I tumori neuroendocrini
Non avendo una sede elettiva, questi tipi di tumore possono svilupparsi in qualsiasi parte del nostro corpo. Le sedi maggiormente interessate sono intestino, polmone, fegato e pancreas. Avere pertanto una metodica diagnostica accurata come la PET/TC in abbinamento ad un radiofarmaco come il Gallio, ci permette di individuare una piccola neoplasia ancora in fase iniziale e ciò, come ben noto, risulta di fondamentale importanza per tutto il percorso diagnostico-terapeutico: prima si individua la malattia, prima si agisce, maggiori saranno le percentuali di guarigione.
Utilizzi e vantaggi del Gallio
Il Gallio può essere utilizzato già in fase di sospetto clinico: “A differenza degli altri esami PET – spiega il dott. Aricò – il Gallio è molto specifico e dunque quando è positivo abbiamo la quasi certezza di essere in presenza di una neoplasia neuroendocrina: la precisione deriva dal fatto che grazie al Gallio vengono studiate le caratteristiche biomolecolari del tumore. E’ un esame utilissimo anche nella fase successiva alla diagnosi ossia nella stadiazione quando non solo è necessario individuare la sede della patologia, ma anche stabilire la sua reale estensione per decidere tempestivamente la terapia migliore e più adatta per ogni paziente”.
Ma gli utilizzi e i vantaggi della PET/TC con il Gallio non finiscono qui, perché infatti si può utilizzare anche in fase terapeutica e di follow-up per verificare l’andamento della malattia e monitorare le risposte.
L’immagine diagnostica che si ottiene è molto più accurata rispetto ad altri esami “tradizionali”: la risoluzione spaziale è notevolmente aumentata e si può arrivare ad individuare neoplasie di circa 5 mm. Fino a poco tempo fa, senza questi sviluppi tecnologici, la risoluzione spaziale minima non scendeva sotto 1 cm: “Con la scintigrafia Octreoscan – chiarisce il dott. Aricò – si aveva un’immagine meno approfondita e si richedeva uno sforzo notevole al paziente in quanto l’esame si protraeva nell’arco delle 24 ore successive, mentre adesso non solo è possibile sviluppare un’immagine ibrida PET/TC in grado di individuare con estrema precisione la sede e l’estensione della malattia, ma anche di farlo in appena 2 ore”.
Secondo i più recenti dati della letteratura scientifica, la gran parte dei pazienti affetti da tumore neuroendocrino deve eseguire una duplice indagine PET/TC al fine di una corretta scelta terapeutica, ovvero sia quella con 18F-FDG (il radiofarmaco PET “standard”), sia con il 68Ga-DOTA-toc, perché proprio dalla loro comparazione (FDG positivo/Gallio negativo vs FDG negativo/Gallio positivo) è possibile aiutare l’oncologo, il chirurgo e il medico nucleare nella scelta dell’approccio terapeutico più efficace per ogni singolo paziente: dalla chirurgia alla chemioterapia, passando per le nuove terapie biologiche fino alla terapia radio-recettoriale.