I ritmi di vita frenetici e la disattenzione alimentare portano ad avere spesso problemi legati alla digestione e all’apparato gastroenterico: sintomi lievi e meno lievi che però influenzano sicuramente le nostre attività di ogni giorno in maniera negativa. Acidità e bruciore di stomaco, gonfiore, cattiva digestione: tutti ne soffriamo saltuariamente e spesso non ci accorgiamo che basterebbe un po’ più di attenzione e prevenzione alimentare per migliorare notevolmente la condizione del nostro apparato digerente e scongiurare problemi più seri.
Una vita sana e la dieta mediterranea sono molto importanti per l’incidenza di tutte le patologie legate al tratto gastroenterico: “Si sa per certo che maggiore è l’aderenza a uno stile di vita sano, minore sarà la probabilità di contrarre patologie gastrointestinali, ovvero all’esofago, allo stomaco e al colon-retto, spiega il dott. Fabio Romeo, Responsabile del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Centro Catanese di Oncologia. Sono stati studiati vari alimenti tipici della dieta mediterranea (dal pomodoro al grano, dalle verdure agli agrumi, dalla frutta all’olio extravergine di oliva) e si è riscontrato che hanno evidenti effetti protettivi per il nostro organismo”.
Così come ci sono cibi da preferire, ci sono anche quelli da evitare, per scongiurare quanto più possibile quei fastidi tipici della digestione: “Per quanto riguarda ad esempio il reflusso gastroesofageo, che spesso si manifesta come acidità gastrica (uno dei sintomi più frequenti che riguarda tutti noi), c’è una serie di alimenti sconsigliati, perché possono aumentare la secrezione acida e quindi scatenare la sintomatologia: parliamo in particolare di cibi molto grassi (carne rossa, insaccati, salumi), spezie (peperoncino, pepe nero), menta, aceto di vino, ma anche di agrumi che contengono acido citrico e vanno ad alterare il ph dello stomaco”.
Oltre al reflusso gastroesofageo, le altre patologie benigne che riguardano il momento della digestione più frequenti del tratto gastrointestinale sono la sindrome dell’intestino irritabile e la diverticolosi del colon: per ognuna di queste patologie ci sono consigli dietetici appropriati sia per chi sa di avere la malattia, sia per i sani che vogliano prevenire e ridurre il rischio di svilupparla, sia per coloro che vogliano attenuare i leggeri fastidi quotidiani legati alla patologia stessa: “Innanzitutto – sostiene il dott. Romeo – sarebbe opportuno avere una maggiore attenzione e consapevolezza alimentare: bisognerebbe consumare 5 pasti al giorno, piccoli e frequenti, mangiare molta frutta e verdura e per chi soffre di reflusso gastroesofageo evitare o comunque cercare di limitare le fritture, la cioccolata e le bevande gassate, tutti alimenti reflussogeni che non aiutano”.
I sintomi immeditati che possono insorgere se si ha un regime alimentare errato sono l’acidità e il bruciore di stomaco, il rigurgito, difficoltà a digerire, senso di pesantezza post-prandiale, che sicuramente hanno un effetto negativo sulla qualità di vita. Fortunatamente quando i sintomi sono legati a errori dietetici ci si può correggere da soli e far sì che passino: “Sicuramente il rimedio più rapido ed efficace è l’assunzione di antiacidi, il più conosciuto dei quali è il bicarbonato di sodio, che agisce tamponando l’acidità gastrica. Vi sono poi i classici ‘rimedi della nonna’ che, sebbene non abbiano evidenza scientifica, rappresentano dei palliativi efficienti: parliamo del canarino o dell’acqua bollita, in quanto l’assunzione di un liquido caldo può a volte favorire la peristalsi e dunque aiutare la digestione”.
Fortunatamente nella maggioranza dei casi, questi sintomi sono passeggeri, passano in fretta e non hanno bisogno di ulteriori trattamenti; ma è bene sapere quando rivolgersi al medico: “I due elementi fondamentali da tenere in considerazione – conclude il dott. Romeo – sono la frequenza e la durata dei sintomi: se abbiamo piccoli problemi di digestione una volta ogni tanto, non c’è da preoccuparsi: basta una maggiore attenzione e consapevolezza alimentare per far sì che ci si rimetta subito sulla buona strada, autocorregendosi e stando un po’ più attenti. Se insorgono però altri sintomi correlati, come ad esempio l’anemia o il calo ponderale e se i sintomi non passano con una terapia consigliata del medico curante, il primo passo è rivolgersi ad uno specialista gastroenterologo che provvederà a impostare il percorso diagnostico-terapeutico più appropriato e se necessario a eseguire un esame endoscopico”.
Stile di vita e alimentazione per una corretta digestione
Per evitare i classici problemi della digestione, soprattutto il reflusso gastroesofageo, è possibile seguire questi semplici consigli:
- Mantenere una posizione corretta durante e subito dopo i pasti
- Evitare pasti troppo abbondanti
- Ridurre l’apporto totale di grassi e diminuire l’apporto calorico totale
- Non indossare capi di vestiario troppo stretti sull’addome
- Evitare di coricarsi prima che siano passate 3 ore dall’ultimo pasto importante