Questo tumore, molto frequente, insorge nel grosso intestino, ovvero nel colon e nel retto, ed è causato dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa, cioè del rivestimento interno della parete intestinale. Il tumore si sviluppa più spesso nel colon (circa il 70% dei casi) e meno frequentemente nel retto (30%). E’ un tumore che si può prevenire o guarire se diagnosticato precocemente. Nella gran parte dei casi infatti il tumore si determina attraverso la formazione iniziale dei cosiddetti polipi adenomatosi, lesioni dovute a una proliferazione cellulare alterata ma inizialmente benigne e solo nel tempo capaci di evolvere in cancro.
In Humanitas operano medici esperti nella diagnosi e nel trattamento del cancro colorettale, oltre che con competenze specifiche su forme ereditarie di questa malattia, quali poliposi familiare adenomatosa, sindrome di Lynch (o cancro ereditario non poliposico) e sindrome di Peutz-Jeghers.
Come tutti i programmi oncologici di Humanitas, anche quello del “cancro colorettale” è tipicamente multidisciplinare e si basa sull’integrazione clinico-professionale di gastroenterologi, chirurgi e oncologi medici, sulla qualità dei servizi diagnostici di Anatomia Patologica e Radiologia, nonché sulla disponibilità di genetisti, radiologi interventisti, radioterapisti e nutrizionisti nei casi che richiedano queste competenze. La finalità complessiva di questo approccio è fornire ai pazienti le migliori opportunità di prevenzione, ,diagnosi e cura. I medici di Humanitas sono ben consapevoli dell’ansia che può generare il timore di avere un cancro e, ancor più, delle difficoltà di convivere con una diagnosi accertata di tumore; per questo ai pazienti viene garantita una comunicazione rigorosa e trasparente, la condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici, e, se necessario, un supporto psicoterapeutico.
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio di questa patologia sono:
- età: circa il 90% dei pazienti ha più di 50 anni
- storia familiare: il rischio aumenta se un cancro colorettale o polipi adenomatosi sono stati riscontrati in qualcuno dei parenti (in particolare genitori e fratelli )
- storia medica personale: il rischio aumenta se il soggetto è affetto da una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (colite ulcerosa o malattia di Crohn) o se ha già rimosso in passato un cancro o un polipo
- sovrappeso e scarsa attività fisica
- dieta: un alto contenuto di grassi, soprattutto se di origine animale, aumenta il rischio, mentre una dieta ricca in frutta e verdure lo riduce
- fumo e alcool
Prevenzione e screening
La prevenzione ideale, cosiddetta primaria, si basa sulla correzione dei fattori di rischio eliminabili (dieta, mancanza di attività fisica, fumo, alcol…). La prevenzione di maggior impatto è però quella che passa attraverso la rimozione delle lesioni precancerose (polipi) che possono precedere di anni lo sviluppo del tumore. L’identificazione di queste lesioni, o almeno la diagnosi precoce di cancro guaribile, possono avvenire in pazienti asintomatici (screening) attraverso diverse modalità.
In Italia sono attivi Programmi Regionali di screening di popolazione che si basano sulla ricerca disangue occulto nelle feci, ogni 2 anni, nei soggetti di età superiore a 50 anni. Se il test risulta positivo, diventa obbligatorio sottoporsi a una colonscopia che confermi o escluda un tumore quale causa della positività del test. Humanitas è centro di riferimento per la Regione Lombardia per l’esecuzione della coloscopia nell’ambito del programma di screening.
Su base individuale, il soggetto di età superiore a 50 anni può decidere di sottoporsi direttamente a unacolonscopia di screening, che ha una maggiore sensibilità nel diagnosticare le lesioni precancerose. In Humanitas questa procedura, spesso percepita come dolorosa, può essere eseguita ambulatorialmente in condizioni di sedazione profonda, senza alcun disagio.
Attenzione particolare allo screening per il cancro colorettale dovrebbero avere i soggetti che hannofamiliarità (parenti di I° grado) per questo tipo di tumore. Le linee-guida internazionali vigenti raccomandano che queste persone anticipino a 40 anni l’esecuzione della prima colonscopia. Purtroppo questa raccomandazione è spesso trascurata. In Humanitas, dal 2009, è attivo su questo tema uno studio finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) afferente al Ministero della Salute. Lo studio è aperto a tutti i cittadini di età superiore a 40 anni che abbiano un parente cui sia stato recentemente diagnosticato un tumore colorettale. Obiettivo dello studio è confrontare l’affidabilità dellacolonscopia con quella della “colonscopia virtuale”, nonché di valutare quanti di questi soggetti appartengano a famiglie con vera e propria predisposizione ereditaria al cancro.
Inoltre, in Humanitas è attivo un ambulatorio di consultazione genetica e appropriato follow-up clinico-endoscopico specificamente dedicato ai pazienti con diagnosi di cancro ereditario (poliposi familiare, sindrome di Lynch, e di Peutz-Jeghers) e ai loro familiari.