Cos’è l’HPV?
Human Papilloma Virus (HPV) è una tra le infezioni a trasmissione sessuale con più alta incidenza che coinvolge sia donne che uomini anche di giovane età, a partire dai primi rapporti sessuali.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato il rapporto causale tra l’HPV e le lesioni neoplastiche e preneoplastiche della cervice uterina, comunemente note come cancro del collo dell’utero.
L’HPV comprende una famiglia di virus e fino ad oggi sono stati identificati circa 120 genotipi diversi, classificati in HPV a “basso rischio”, responsabili di lesioni genitali benigne come le verruche genitali o i condilomi ano-genitali e, ad “alto rischio”associati, invece, alle lesioni pre e tumorali del collo dell’utero, ed a quelle che coinvolgono sia il tratto ano-genitale (come il carcinoma di pene, vulva, vagina, ano), che quello extra genitale (cavità orale, faringe, laringe).
Come si sviluppa la patologia?
I fattori di rischio per il cancro del collo uterino sono associati alle abitudini sessuali di una donna, quali la precocità d’inizio dei rapporti (sotto i 18 anni di età), il numero di partner ed il fumo di sigaretta che, provocando un abbassamento delle difese immunitarie, determina una persistenza dell’HPV.
Aspetti clinici
In molti casi l’infezione non provoca sintomi o malattie, è transitoria con possibilità di regressione in un periodo compreso tra 12 e 24 mesi. Tuttavia, può accadere che una piccola frazione di queste infezioni persista o evolvaverso una lesione preneoplastica che, se non diagnosticata preventivamente e poi correttamente curata, può determinare l’insorgenza di forme tumorali.
Prevenzione
È possibile fare prevenzione ricorrendo al test HPV che oggi ha sostituito il Pap test. Per le donne di età superiore ai 30 anni, il test HPV è più efficace del Pap test poiché in gradodi identificare con maggior anticipo il rischio di sviluppare questa malattia. La presenza di un test positivo all’HPV non equivale ad affermare che la donna svilupperà con certezza il cancro del collo dell’utero, ma consente al medico di individuare quelle pazienti che dovranno essere sottoposte a controlli più frequentemente, allo scopo di diagnosticare per tempo una lesione tumorale.
Esami e trattamenti per la cura dell’HPV
Le più recenti linee guida nazionali ed internazionali prevedono che, nel caso in cui il test HPV è positivo per i tipi ad “alto rischio”, occorre procedere con l’esecuzione del Pap test e, in presenza di un riscontro di cellule atipiche, prescrivere l’esame di colposcopia. La colposcopia è un test di “secondo livello” dopo il Pap test e l’HPV test, oggi considerati di “primo livello”. L’esame viene effettuato tramite uno strumento ottico esterno, il colposcopio, che illumina ed ingrandisce da 6 a 40 volte la cervice uterina. Lo specialista, durante l’esame, valuterà l’opportunità di prelevare piccoli frammenti di tessuto per eseguire una biopsia.
In presenza di una lesione preneoplastica si esegue un trattamento conservativo mediante laserterapia o chirurgico consistente nell’asportazione di una piccola porzione di collo malato, con lo scopo di mantenere l’integrità anatomica e le capacità riproduttive della donna. In presenza, invece, di una lesione neoplastica infiltrante, il trattamento è ancora radicale e prevede l’isterectomia con asportazione dei parametri e dei linfonodi della regione pelvica.