Che cos'è la fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale (FA) è un’aritmia caratterizzata da battito cardiaco rapido e irregolare; l'attività elettrica degli atri è completamente disorganizzata e rapida e non corrisponde a una attività meccanica efficace. Gli impulsi atriali sono 400-600 al minuto, di questi solo una minima parte raggiunge i ventricoli che si contrarranno con frequenze variabili da 70 a 150 bpm grazie alla funzione di ‘filtro’ svolta dal nodo VA. Questa variabilità della conduzione AV provoca una contrazione dei ventricoli in modo rapido e irregolare.
Dal punto di vista clinico la FA si suddivide in base al modo di presentazione. Si definisce: parossistica quando gli episodi si presentano e si risolvono spontaneamente in un tempo inferiore a una settimana; persistente quando l'episodio aritmico non si interrompe spontaneamente ma solo a seguito di interventi terapeutici; permanente quando non si ritengano opportuni tentativi di cardioversione, o interventi terapeutici si siano dimostrati inefficaci.
Il trattamento della FA viene attuato tenendo in considerazione diversi aspetti dell’aritmia e del paziente quali ad esempio: la modalità di presentazione (parossistica, persistente, permanente), la presenza di una cardiopatia strutturale o di altre condizioni favorenti, la sintomaticità al momento di insorgenza, la presenza di instabilità emodinamica ad essa associata.
In genere al primo episodio sintomatico si procede con:
- Cardioversione farmacologica dell'aritimia
- Cardioversione elettrica dell'aritmia
- Terapia anticoagulante di almeno 3-4 settimane
- Trattamento farmacologico
- Ablazione atriale sinistra