La farmacologia prende in esame i meccanismi molecolari all’origine degli effetti biologici dei medicinali e di ulteriori agenti chimici di natura sintetica o naturale.
Questa è scienza multidisciplinare: in associazione alla farmacologia clinica compaiono anche una neuropsicofarmacologia, una farmacologia cardiovascolare, una farmacogenetica e così via.
A cosa si dedica il farmacologo?
Il farmacologo impiega le sue capacità in varie sfere scientifiche, soprattutto in quelle della fisiologia, della biologia cellulare, della biochimica e della biologia molecolare, al fine di curare i disturbi connessi a medicinali, ormoni o ulteriori sostanze chimiche dall'effetto biologico. In questa maniera egli ottimizza le cure a base di farmaci e perfeziona l'adeguatezza della prescrizione, provvede dati relativi ai marcatori farmacogenetici in grado di inibire l'efficacia o la tossicità di un medicinale e prende parte alle azioni di farmacovigilanza e di farmacoeconomia che consentono di incrementare la sicurezza dell’utilizzo dei medicinali e di ottimizzarne l’impiego per arginarne i costi.
Il farmacologo è inoltre in grado di provvedere ad un soggetto dati su ciò che succede ad un medicinale a seguito dell’assunzione, per esempio le concentrazioni raggiunte, le eventuali interazioni con altri medicinali eventualmente utilizzati, quanto tempo il farmaco permane nel corpo e come viene estromesso.
Quali sono le malattie trattate più frequentemente dal farmacologo?
Il farmacologo non si occupa della cura di particolari malattie, ma dei medicinali che possono essere impiegati per curare le diverse patologie. Fra i quelli maggiormente impiegati si possono citare:
antidepressivi
antibiotici
anticoagulanti orali
antiestrogeni
antiepilettici
antivirali
antipsicotici
antiretrovirali
farmaci biologici
chemioterapici
oppioidi
immunosoppressori
Il farmacologo è inoltre in grado di esaminare i fattori molecolari implicati nel metabolismo e nel trasferimento dei medicinali.
Quali sono le tecniche maggiormente impiegate dal farmacologo?
Fra le metodologie più usate dal farmacologo compaiono:
estrazione del DNA
esame dei marcatori genetici
metodiche cromatografiche come l'HPLC, che consentono di osservare l’assorbimento, il metabolismo, la distribuzione e l'espulsione dei medicinali e di controllarne l’utilizzo terapeutico.
Tecniche statistiche per l'analisi dell'incidenza delle reazioni avverse per riconoscere gli elementi di rischio collegati all’utilizzo dei medicinali
Quando richiedere un appuntamento con il farmacologo?
Solitamente è il medico o lo specialista da cui si è in cura, a suggerire un'analisi farmacologica.