Tumore del polmone

In Humanitas oncologi, chirurghi toracici, radioterapisti, anatomopatologi, pneumologi e specialisti di altre discipline mediche uniscono le loro conoscenze ed esperienze al fine di selezionare il trattamento (o i trattamenti) più appropriati ad ogni singolo paziente. Le opzioni terapeutiche vengono valutate in funzione del tipo istologico e dell’estensione di malattia, oltre che delle condizioni cliniche generali del paziente, e comprendono la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l’uso di nuovi farmaci a bersaglio molecolare (biologici) o una combinazione di questi trattamenti. E’ possibile che al paziente venga offerta la possibilità di partecipare a protocolli di ricerca clinica.

Chirurgia

La chirurgia per il trattamento del cancro del polmone non a piccole cellule può essere eseguita tramite diverse procedure:

  • resezione cuneiforme: asportazione di una piccola porzione di polmone, effettuabile anche con tecnica mini-invasiva (toracoscopia).
  • resezione segmentale o segmentectomia: asportazione di un segmento (parte di un lobo) di polmone.
  • lobectomia: asportazione di un intero lobo di polmone. Il polmone destro ha tre lobi, mentre il sinistro ne ha due. La lobectomia associata all’asportazione dei linfonodi è il tipo più comune di chirurgia per il carcinoma polmonare.
  • resezione con plastica bronchiale: viene effettuata per tumori endobronchiali o a cavallo fra due lobi polmonaria. E’ una tecnica che permette di risparmiare interi lobi polmonari garantendo la radicalità oncologica, con conseguenti grandi benefici per il paziente.
  • pneumonectomia: asportazione di tutto il polmone.
  • chirurgia mini-invasiva: può essere utilizzata, in casi selezionati, per eseguire gli interventi di resezione plomonare per via toracoscopica.

Radioterapia

La radioterapia per il cancro del polmone viene effettuata principalmente tramite irradiazioni a fasci esterni. I radioterapisti elaborano un piano di trattamento personalizzato per ciascun paziente in base allo stadio del tumore e allo stato di salute generale del paziente. I trattamenti possono essere somministrati in combinazione con la chirurgia (prima o dopo) e in contemporanea o successivamente alla chemioterapia.

I progressi nelle tecniche radiologiche, come la TAC e la PET, offrono ai radioterapisti modalità più precise per localizzare i tumori: ciò permette di somministrare una dose massima di radiazioni orientate al tumore da angolazioni diverse, causando meno danni ai tessuti circostanti. La radioterapia stereotassica corporea (SBRT) è una tecnica che concentra con estrema precisione tanti fasci di radiazioni su un tumore. Si è dimostrata molto efficace nella distruzione di piccoli noduli, riducendo al minimo il danno al tessuto sano circostante. Questa terapia viene utilizzata principalmente per pazienti con tumori piccoli che non sono candidati alla chirurgia per la presenza di altre patologie concomitanti.

Chemioterapia

La chemioterapia è una forma di terapia farmacologica che viene comunemente somministrata per via endovenosa. I farmaci chemioterapici attivi nel carcinoma polmonare sono molteplici e possono essere somministrati in combinazione fra loro o in alcuni casi singolarmente. La chemioterapia può essere utilizzata in varie fasi della malattia.

Sulla base della stadiazione del tumore, ossia in base al coinvolgimento o meno di organi a distanza o linfonodi regionali, si stabilisce l’indicazione ad effettuare un trattamento chemioterapico. Si parla di trattamento “adiuvante” o precauzionale nel caso in cui la chemioterapia venga effettuata dopo un intervento chirurgico radicale con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva della malattia. Nel caso in cui il tumore, invece, non sia operabile dall’inizio a causa dell’estensione della lesione principale o per il coinvolgimento dei linfonodi, la chemioterapia può essere effettuata in fase “neoadiuvante”, ossia prima della chirurgia con l’obiettivo di ridurre le dimensioni del tumore e permettere un intervento più conservativo.

Nella malattia localmente avanzata (forme di tumore non metastatico, ma non suscettibile di trattamento chirurgico) la chemioterapia può essere somministrata contemporaneamente alla radioterapia aumentandone l’efficacia. Infine, nei casi in cui il tumore abbia già coinvolto organi a distanza come ad esempio le ossa, il fegato, etc, la chemioterapia viene effettuata come trattamento esclusivo con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia e migliorare la qualità di vita. 
Negli ultimi anni è emersa l’importanza della definizione istologica nella scelta del chemioterapico da utilizzare. Vari studi hanno dimostrato che la superiorità di alcuni chemioterapici sui vari istotipi (adenocarcinoma o carcinoma squamoso) sia legata all’espressione o meno di proteine sulle cellule tumorali. Ad esempio la timidilato sintetasi (proteina coinvolta nella sintesi del DNA e bersaglio di farmaci come pemetrexed) è maggiormente espressa nei carcinomi squamosi che pertanto non hanno beneficio da farmaci come il pemetrexed. I medici di Humanitas valutano inoltre l’efficacia di nuovi farmaci potenzialmente attivi nel carcinoma polmonare nell’ambito di protocolli di ricerca clinica.

Terapie biologiche

Le terapie biologiche sono forme di trattamento utilizzate per neutralizzare l’attività di proteine alterate nelle cellule tumorali o nel microambiente che le circonda. La terapia biologica più frequentemente utilizzata nel tumore polmonare è rivolta contro il recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR), e viene somministrata per via orale (gefitinib, erlotinib). Negli ultimi anni è stato dimostrato che la presenza di mutazioni attivanti a carico dell’EGFR rende particolarmente sensibile il tumore a tali farmaci biologici che agiscono bloccando l’attivazione del recettore. Un altro agente biologico utilizzato in casi selezionati in associazione a chemioterapia contenente platino è bevacizumab, un anticorpo monoclonale diretto contro il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF). In Humanitas sono disponibili metodiche di analisi del DNA tumorale (studio di mutazione del gene EGFR) che consentono di verificare la sensibilità del paziente a tale trattamento.

Terapia laser

La terapia laser è efficace nel trattamento del cancro del polmone che interessa i bronchi. Nei tumori a uno stadio molto iniziale, questo trattamento può eliminare il tumore. Nei casi più avanzati, la terapia laser è impiegata per ridurre i sintomi del blocco bronchiale.